tag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post588960993223429803..comments2024-02-16T16:16:41.839-08:00Comments on Nine hours of separation: Il traduttore come rockstarSilvia Pareschihttp://www.blogger.com/profile/13167114572317069861noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-22105082794311043292011-11-08T07:57:11.608-08:002011-11-08T07:57:11.608-08:00Grazie Silvia, tutto molto interessante!Grazie Silvia, tutto molto interessante!Clarahttps://www.blogger.com/profile/11917091497307062173noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-75525188391700373992011-11-07T23:45:55.095-08:002011-11-07T23:45:55.095-08:00A proposito di traduzione, copio e incollo qui un ...A proposito di traduzione, copio e incollo qui un brano di un articolo inviatomi dall'autore, Paolo Merlini, e pubblicato su La Nuova Sardegna. Il pezzo riguarda un dibattito fra traduttori avvenuto qualche anno fa al festival letterario Isola delle Storie di Gavoi, diretto da Marcello Fois. Al dibattito partecipavano traduttori italiani e un traduttore francese, Jean Paul Manganaro (che ha tradotto Gadda, Calvino, Bene e Tabucchi).<br /><br />"Era proprio «L’autore invisibile» il titolo del dibattito, seguitissimo, che si è svolto ieri mattina sul ruolo dei traduttori. Scrittori a tutti gli effetti, condannati dall’etica del mestiere, come ha ben spiegato Ilide Carmignani, alla scelta dell’invisibilità, all’essere soltanto la voce di un autore straniero. Spesso malpagati, soprattutto in Italia, al contrario della Francia dove hanno diritto a una percentuale sulle vendite. «Si dice che la letteratura sia un linguaggio universale - continua Carmignani - ma non è così. Lo si può dire per la pittura, ma senza la mediazione culturale dei traduttori dalle librerie sparirebbero due volumi su tre, saremmo tutti più poveri». L’opera dei traduttori, dunque, come argine ultimo alla globalizzazione, portatrice della ricchezza del diverso, dell’altrimenti sconosciuto. E se Luca Conti, specializzato in noir (sue le versioni italiane dei romanzi di Joe Lansdale, lo scrittore texano presente a Gavoi), spiega i suoi segreti da artigiano nelle traduzioni più complicate, Anna Nadotti confessa che il suo sforzo principale è teso a restituire il piacere che gli deriva da una determinata opera. «Piacere, certo, ma spesso anche dispiacere», le fa eco un ironico Manganaro, che cita Deleuze («bisognerebbe riscrivere i libri dopo che sono stati tradotti»). E spiega il suo metodo di lavoro: «Certi romanzi - dice - sono noiosissimi, perciò la regola principale è non averli letti prima di iniziare a tradurli, così ci si annoia meno. E poi il traduttore deve avere la testa vuota, ascoltare il suo orecchio interno. E comportarsi da perfetto idiota». Lo scrittore perfetto da tradurre? «Quello morto, sicuramente», risponde a una domanda che arriva dal pubblico, «puoi star sicuro che non ti chiama una volta al giorno per suggerirti ciò che devi fare. Ci sono autori, come Kundera, che sono dei veri rompipalle».<br />E infine scopri che il Bustianu protagonista dei romanzi di Marcello Fois, tradotto in 23 Paesi e 17 lingue, in Francia parla provenzale."Silvia Pareschihttps://www.blogger.com/profile/13167114572317069861noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-44713293429574905702011-11-07T13:08:18.814-08:002011-11-07T13:08:18.814-08:00Bello il tuo post, e sempre belli i commenti dei t...Bello il tuo post, e sempre belli i commenti dei tuoi lettori. Mi ha sorpresa scoprire che leggi mentre traduci, non avevo mai pensato a questo aspetto così soggettivo del tuo lavoro. E' affascinante leggere i vostri "dietro le quinte".ero Lucyhttps://www.blogger.com/profile/11233645825944184660noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-8158521906964189622011-11-07T06:52:30.070-08:002011-11-07T06:52:30.070-08:00Mmm... sulle traduzioni di Murakami mi riservo di ...Mmm... sulle traduzioni di Murakami mi riservo di indagare ancora un po' (anche se quello che dite concorda abbastanza con l'opinione della mia amica Mariko, scrittrice e traduttrice). Per adesso, però, mi viene in mente (non so quanto a proposito) il libro "La traduzione e la lettera o l'albergo nella lontananza" di Antoine Berman, in cui, nel capitolo dedicato a "L'analitica della traduzione e la sistematica della deformazione" si parla del "sistema di deformazione dei testi che opera in ogni traduzione", e in particolare del fenomeno che Berman definisce "nobilitazione". Cito: "Il risultato è che la traduzione è 'più bella' (formalmente) dell'originale (...) La retoricizzazione che abbellisce consiste nel produrre frasi 'eleganti' utilizzando per così dire l'originale come materia prima. La nobilitazione non è dunque che una ri-scrittura, un 'esercizio di stile' a partire dall'originale (e a sue spese)."<br />Ripeto, non so quanto si applichi alle traduzioni di Murakami, ma è una possibilità.<br />Quanto a "L'anulare", grazie della segnalazione: un'altra aggiunta alla montagna infinita di libri da leggere!Silvia Pareschihttps://www.blogger.com/profile/13167114572317069861noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-28192336628401886992011-11-07T05:03:09.582-08:002011-11-07T05:03:09.582-08:00@Giappone Mon Amour: io ho letto Murakami sia in i...@Giappone Mon Amour: io ho letto Murakami sia in inglese sia in italiano, e la mia impressione è stata che la traduzione italiana fosse molto più vivace, ricca. Migliore, oserei dire, anche se è difficile far paragoni su una lingua di partenza a me sconosciuta. "L'anulare" mi è piaciuto molto, un gioiellino.Clarahttps://www.blogger.com/profile/11917091497307062173noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-27606398899593438022011-11-07T04:11:28.977-08:002011-11-07T04:11:28.977-08:00Ogni volta che parlo con qualcuno (ovviamente giap...Ogni volta che parlo con qualcuno (ovviamente giapponese) confermo la mia prima impressione. Murakami e' MOLTO meglio in traduzione che in lingua originale. Prosa piatta, personaggi stereotipati che parlano in un giapponese all'americana. <br />Tutt'altro discorso per una scrittrice come Ogawa Yoko il cui unico testo che si salva in traduzione e' "L'anulare". Gli altri, a mio parere, sono stati rovinati nel passaggio dal giapponese all'italiano. <br /><br />Sigh.Giappone Mon Amourhttps://www.blogger.com/profile/15552287286479540272noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-26580399835538831722011-11-07T03:39:32.627-08:002011-11-07T03:39:32.627-08:00Inglese, e attendo trepidante l'uscita di 1Q84...Inglese, e attendo trepidante l'uscita di 1Q84 di Murakami, che è uno dei miei autori preferiti. Buona settimana!Clarahttps://www.blogger.com/profile/11917091497307062173noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-50069319741090505862011-11-07T02:03:26.399-08:002011-11-07T02:03:26.399-08:00Grazie a te! Da che lingua traduci?Grazie a te! Da che lingua traduci?Silvia Pareschihttps://www.blogger.com/profile/13167114572317069861noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8727048629708500122.post-28451796565192501072011-11-07T01:38:18.450-08:002011-11-07T01:38:18.450-08:00Molto interessante! Grazie. Una traduttrice molto ...Molto interessante! Grazie. Una traduttrice molto rock, ma poco star :-)Clarahttps://www.blogger.com/profile/11917091497307062173noreply@blogger.com