giovedì 29 settembre 2011

I ♥ Vegas/4: Terme, castelli, piramidi e... New York

Foto dal sito
La seconda sera, io e Tavia decidiamo di andare alle terme. The Imperial Spa, appena un po' fuori dal centro, sono terme coreane che rimangono aperte tutta la notte e costano 20$ (30$ dopo mezzanotte). Frequentate  perlopiù da coreani e da impiegati dei casinò alla fine della giornata lavorativa, sono un paradiso lindo e rilassante di vasche, bagni turchi alle essenze varie e saune all'argilla come quelle della foto. 


Il giorno dopo ripartiamo per visitare la parte dello Strip che ci manca. Il caldo è ancora più intenso, e gli onnipresenti profumi femminili danno ancora più fastidio. Ci sono alcune cose che a Vegas trovate dappertutto: scie di profumi violenti, da mal di testa immediato, in genere abbinati a gonnine coprinatica e tacchi vertiginosi. E poi la musica. Non si può sfuggire alla musica: altoparlanti invisibili sono piazzati ogni due metri, ovunque, dentro gli alberghi come all'aria aperta, e non c'è un istante di pausa dal pop irritante o dal crooner melenso del momento. E nei casinò il tintinnio delle slot machine è stato sostituito da uno spettrale scampanellio elettronico, che rende l'atmosfera ancora più alienante.



La prima tappa della giornata è New York. Da bravi turisti vediamo tutti i monumenti più importanti: il ponte di Brooklyn, l'Empire State Building e il Chrysler, la statua della Libertà, persino il Whitney Museum.

Lasciamo New York e arranchiamo verso un miraggio nel deserto: il castello di re Artù. L'Excalibur è praticamente la copia del castello di Disneyland, un metakitsch che va oltre ogni possibilità di immaginazione. La clientela, guarda un po', è formata da studenti di college in libera uscita, rozzi e vociferanti, fastidiosissimi, da far rimpiangere i vecchi decrepiti addormentati davanti alle slot machine. Decisamente l'albergo che mi è piaciuto di meno.

E per finire, come concludere la giornata (e la visita a Las Vegas) senza una passeggiata nell'antico Egitto? E allora ecco il Luxor, una piramide di 30 piani rivestita di vetro scuro e corredata da un obelisco alto 43 metri e da una copia della Sfinge alta 34 metri. L'albergo, che come il New York New York e l'Excalibur appartiene alla MGM Resorts International, è la prima cosa che si vede atterrando a Vegas, e di notte spara un fascio di luce che pare sia il più luminoso del mondo (qui è tutto un record mondiale. Persino il negozio di souvenir dove abbiamo comprato la palla di neve di Las Vegas - e che altro, sennò? - si chiamava "Bonanza - World's Largest Gift Shop"): "visibile dallo spazio", dicono.

Foto da Wikipedia

4 commenti:

  1. Io credo che non potrei resistere più di un quarto d'ora, sebbene pensi che il kitsch così esagerato possa avere un suo fascino. Avendo un naso molto sviluppato (ahimè) il mio problema principale sarebbero questi profumi violenti: solo ad immaginarli mi scoppia la testa, diventerei una "uallera" impossibile da sopportare, soprattutto sotto l'impietoso sole desertico.

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  2. Ma toglimi una curiosita': queste riproduzioni (veenzia, new york, luxor...) sono a grandezza naturale o i monumenti sono piu' piccoli?Per capirci, non e' come la "mini italia"? :)

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  3. Ecco, era la mia stessa domanda, anche se dalle foto sembra tutto grande.
    La vacanza è stata bella! Ma immagino, come dicevi qualche post fa, Bello, bello, ma dopo tre giorni... come diceva Albanese :)

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  4. Allora, vediamo un po'. Il Chrysler Building versione LV è alto 152 metri, contro i 319 di quello vero; l'Empire LV 161 contro i 381 dell'Empire NY. In pratica diciamo che gli edifici sono grandi in media la metà degli originali. Però il Luxor è alto 111 metri, mentre la piramide di Cheope arriva solo a 138...

    @Elle: sì, anch'io detesto i profumi forti, ed è ridicolo vedere tutte 'ste donnine pittate e scosciate che si inondano di fragranze costosissime solo perché - appunto - sono costosissime, senza alcun riguardo per il clima e i nasi altrui.

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