martedì 18 settembre 2018

Cosa mi mancherà...

Gli amici, gli studenti, i pappagalli che vengono a salutarmi al mattino



Cosa non mi mancherà: il pomodoro da 6 dollari (e non era neanche tanto buono)


lunedì 17 settembre 2018

Una gita ad Alameda, meglio del Truman Show

Alameda è una piccola isola nella baia di San Francisco, separata da Oakland solo da uno stretto, l'Oakland Estuary. 
Ci sono andata a trovare un'amica, che si è trasferita lì da Oakland dopo che c'è stata una sparatoria davanti a casa sua e da quel momento ha cominciato a descrivermi Alameda come un piccolo paradiso.
Per andarci prendo il ferry da San Francisco e naturalmente becco una giornata orrenda. Se volete sapere cosa intendo per cielo stile coperchio di tomba, ecco qui


Mentre gironzoliamo per Alameda, il cielo comincia a schiarirsi, e io comincio ad apprezzare questo piccolo paradiso a due passi dal caos. Intanto ci sono i canali


Poi ci sono un sacco di case vittoriane bellissime, tipo questa


Ma la cosa incredibile è l'atmosfera. Siamo a pochissimi chilometri dalle sparatorie di Oakland (che ovviamente non è tutta sparatorie, ci sono anche tensioni razziali e povertà estrema e gentrificazione rampante... sì, be', e poi ci sono sono anche molte cose belle) e a quindici minuti di ferry dalle stesse cose a San Francisco, eppure qui sembra di stare... nel Truman Show! In realtà molto meglio che nel Truman Show, perché le case sono belle, la gente è rilassata, le macchine vanno piano, i bambini girano in bicicletta, le scuole pubbliche funzionano bene, e prezzi delle case sono come quelli di Oakland (cioè molto alti rispetto alla media nazionale) e non come quelli di San Francisco (ridicolmente fuori da qualunque media di qualunque nazione). Cioè, tipo, una casa che a San Francisco costa quattro milioni di dollari qui puoi comprarla per due (hahaha). Un appartamento comodo e bello per tre persone può costarti $2800 al mese anziché $6000. 
Non ho capito bene perché, se non forse perché Alameda è collegata un po' male, non ha il treno e per tornarci dopo il lavoro bisogna fare lunghe code in macchina o al porto dei ferry, ma tanto qui le lunghe code in macchina le fanno per andare da qualunque parte, benedetto il giorno che mi sono infilata in questo lavoro sottopagato che però almeno posso fare da casa.

E così giro per Alameda facendo continuamente oooh e aaah man mano che mi accorgo che qui sembra di stare in un paesino anche se sei a due passi dalla città. E i vicini della mia amica le hanno portato le torte quando si è trasferita nel suo bell'appartamento al secondo piano di questa meravigliosa casa vittoriana.



Ad Alameda la gente costruisce casette per le fatine degli alberi


Tiene maiali in giardino


E va addirittura in spiaggia.


Non so quanto durerà questo piccolo paradiso, probabilmente poco, ma insomma, per adesso c'è e naturalmente contribuisce alla mia invidia. Anch'io voglio un maiale da giardino.


mercoledì 12 settembre 2018

Tom Waits canta Bella Ciao

Una mia studentessa mi ha appena mandato questo video e, come si dice, mi ha svoltato la giornata.

La canzone è contenuta nell'album Songs of Resistance 1948 – 2018 di Marc Ribot. Il video è di Jem Cohen.

Ora vado ad ascoltarla almeno altre 350 volte.


sabato 8 settembre 2018

Un quartiere storico: il Tenderloin

Chi ha paura del Tenderloin? Il famoso quartiere povero di San Francisco che spunta in mezzo alla città come un bubbone che tanti vorrebbero eliminare, il quartiere malfamato che comincia dietro l'angolo dell'Hilton, il quartiere di Glide che forse vi ricorderete dal mio libro, il quartiere dove ti dicono sempre che è meglio non andare.
Io invece ho seguito il consiglio di Elena Refraschini (v. post precedente) e sono andata a visitarlo con un tour, organizzato dal Tenderloin Museum e guidato dalla simpatica Gail Seagraves che trovate nella foto in fondo alla pagina del museo. Temevo di sentirmi un po' turista allo zoo, ma per fortuna la disinvoltura di Gail, che è una del quartiere, me lo ha evitato. 
Le foto fanno più schifo del solito perché era sera e perché c'era il solito cielo stile coperchio di tomba, e poi manca il posto migliore in assoluto perché si trattava di un bar molto buio, Aunt Charlie's Lounge, dove bere costa poco, la gente sembra uscita da una canzone di Tom Waits e il venerdì e sabato c'è uno show di drag queen. Durante il tour ci siamo fermati lì e Gail ci ha raccontato del suo impegno di attivista e organizzatrice locale. I palazzi del Tenderloin sono quasi tutti convertiti a SRO, che sta per Single Room Occupancy, praticamente stanze d'albergo - spesso con un bagno in comune per tutto il corridoio - affittate a basso prezzo - con lunghe liste d'attesa - a persone indigenti. San Francisco è forse la città che ne conserva di più, ed è questo che impedisce al centralissimo Tenderloin di venire inghiottito dalla gentrificazione.
Per salvare il Tenderloin, gli abitanti si sono impegnati a far ottenere lo status di edificio storico a molti dei suoi palazzi. E poi ci sono targhe per ricordare i luoghi scomparsi: la Compton's Cafeteria, sede della prima sommossa transgender della storia degli Usa, e The Screening Room, il primo cinema a proiettare legalmente un film porno, che il suo furbissimo produttore aveva intitolato "Pornografia in Danimarca: un nuovo approccio" e spacciato per un documentario.




Spesso sui muri si vedono vecchie pubblicità - che vengono periodicamente ridipinte - insieme a nuovi murales




E in giro per il quartiere si incontrano sorprese come il fichissimo Phoenix Hotel, con la piscina disegnata da Andy Warhol (questa foto l'ho sgraffignata dall'internet, almeno ne vedete una decente)


Continua la mia rivalutazione di San Francisco? Mah, è presto per dirlo...