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lunedì 24 giugno 2019

lunedì 31 dicembre 2018

Gli auguri del Presidente

Vi auguro un buon 2019 con le parole del nostro Presidente, che come si dice in yiddish è un vero mensch: una persona di carattere nobile, da ammirare ed emulare.


E se non la conoscete ancora, leggete la lista degli "Esempi civili" a cui Mattarella ha recentemente conferito trentatré onorificenze al Merito della Repubblica Italiana.
Questa è l'Italia a cui sono orgogliosa di appartenere. 
Buon anno a tutti.

venerdì 23 novembre 2018

Sepolti vivi

Volevo fare un post su PragaTrappolaPerTuristi e su BerlinoMonAmour, ma nel frattempo sono arrivati gli operai e mi hanno spaccato e rimontato la cucina (come preliminare per il rifacimento del tetto, perché lo scarico del lavandino finiva nel pluviale e non era bello), poi è venuto l'imbianchino, poi sono venuti gli operai del ponteggio e poi... non è venuto più nessuno. Siamo sepolti vivi da tre settimane e non sappiamo quando tutto questo finirà. C'è chi dice a gennaio, c'è chi dice a Pasqua, c'è chi dice mai. Saluti dalla catacomba.


mercoledì 12 settembre 2018

Tom Waits canta Bella Ciao

Una mia studentessa mi ha appena mandato questo video e, come si dice, mi ha svoltato la giornata.

La canzone è contenuta nell'album Songs of Resistance 1948 – 2018 di Marc Ribot. Il video è di Jem Cohen.

Ora vado ad ascoltarla almeno altre 350 volte.


lunedì 14 maggio 2018

Un saluto dall'eremo




Ve l'ho già segnalato il sito Cabin Porn? Io lo adoro, ogni sera lo apro, guardo una nuova meravigliosa immagine di una casetta sperduta in mezzo al nulla, sospiro e sogno.

Ecco, in questo periodo sto idealmente in una di queste casette. La Mamma sta molto meglio, grazie a tutti voi che le avete augurato una pronta guarigione. Io traduco, leggo, scrivo. Scrivere è sempre faticoso, chissà chi me lo fa fare con quella sindrome dell'impostore che mi perseguita sempre, il senso di inadeguatezza, ma anche la pigrizia che se ne approfitta. Ogni tanto scrivo qualche paragrafo che mi sembra buono, ma poi penso che la storia non va da nessuna parte, e poi mi stanco da sola delle mie lagne e allora mi metto a leggere, e tutti i libri che leggo mi sembrano più bello di quello che ho in mente di scrivere (e lo sono, naturalmente). Ma poi ogni tanto mi diverto anche. O forse è solo che trovo interessante fare qualcosa di nuovo, almeno con la mente.

Mi mancano gli amici del blog. Ciao, quando esco dall'eremo vengo a cercarvi.

martedì 20 febbraio 2018

Il cervello dell'insonne

La Mamma ha letto il mio blog e dice che parlo solo delle mie malattie.
Comunque ora va meglio, l'agopuntura sta funzionando ancora una volta. Non vi tedierò con il racconto della mia insonnia, né con quello delle partite a bowling al piano di sopra che l'hanno aggravata.
Però ecco un piccolo esempio di cosa succede al cervello dell'insonne.

La settimana scorsa ho preso un taxi per andare dall'ambulatorio del medico alle meravigliose terme giapponesi dove avevo prenotato un massaggio. Dico all'autista "seventeen fifty Geary". Lui ripete il numero, io dico ok. L'autista parte, e poco dopo alla mia sinistra vedo passare il Golden Gate Park. Che strano, penso. Ci metto ancora qualche minuto per cominciare a sospettare che stiamo andando nella direzione sbagliata. Dico all'autista "stiamo andando a Japantown, vero?" E lui: "ma non deve andare a seventy-fifty Geary?". "No" gli rispondo, "seventeen fifty". "Ma io gliel'avevo anche ripetuto". E c'ha ragione, penso. Il tassista azzera il tassametro e riparte nell'altra direzione. Arrivati finalmente al Kabuki penso che voglio dargli una bella mancia. Il 30% invece del solito 15 (che poi io di solito do comunque il 20). La corsa costa 10$. Gliene do 20 e gli chiedo un resto di 7. Lui mi restituisce la banconota e dice: "Questi sono 50". Oh cazzo. "Eh", gli dico, è vero che volevo lasciarle una bella mancia, però..." E lui risponde: "Infatti ho pensato, non sarà mica così generosa".
Aiuto.

giovedì 25 gennaio 2018

Idiopatie, giustizia & terremoti

Idiopatico: termine impiegato nel linguaggio medico come attributo per designare malattie o processi patologici che si instaurano (...) senza cause note o dimostrabili. (...)

Ecco, io sono specializzata in idiopatie. L'ipertiroidismo? Provate a chiedere a un medico da cosa è causato. Vi risponderà con un'alzata di spalle. La psoriasi (che poi chissà se era davvero psoriasi)? Idem (a meno che non si trattasse davvero di PESD).
E adesso? Adesso una bella rinite vasomotoria, quella cosa, per intenderci, che di notte ti si tappa il naso e quindi non riesci a dormire. Non è raffreddore, non è allergia. Tra i fattori che possono aggravare i sintomi ci sono l'alcol, le variazioni di temperatura, di luce, di umidità atmosferica. Insomma, la supercazzola. Non sto a tediarvi con gli innumerevoli tentativi di risoluzione del problema compiuti invano da ben due specialisti, basti dire che ultimamente dormo un po' meglio grazie ad alcuni medicinali che sono stati recentemente legalizzati in California. Un altro rimedio che forse non serve a molto ma
che almeno è divertente è l'agopuntura. Era da un sacco di tempo che volevo provarla, e finalmente ho trovato un posto dove la fanno a prezzi accessibili: il San Francisco Community Acupuncture. Arrivi, vai in uno stanzino a spiegare i tuoi problemi all'agopunturista di turno, poi ti sdrai su una delle quattro poltrone reclinabili dello studio, chiudi gli occhi, ti fai infilzare per benino e poi ti rilassi per un'oretta insieme agli altri pazienti sdraiati intorno a te. Quando hai finito il gentile segretario ti chiede: "Quanto vuoi pagare?" (Non è una domanda bellissima?). La tariffa va dai 30 ai 50 dollari, e tu paghi quello che vuoi. Funziona? Boh. Come starei se non la facessi? Non posso saperlo. Quindi, per non trascurare niente, provo anche questo.

Giustizia. Il caso del medico maniaco sessuale e della giudice che gli dice "Ho appena firmato la tua condanna a morte" mi fa pensare che l'idea di giustizia degli Stati Uniti è perfettamente descritta in Dogville.

Terremoti. Ultimamente ci sono un sacco di tremori in California e dintorni. Ho mancato l'ultimo grossino (Mr. K era qui, ma dormiva), ma non sono proprio tranquillissima. 
Se ti abboni a KQED, la radio del Nord California affiliata a NPR, ti danno in omaggio un kit di sopravvivenza per i terremoti. Qui la scaramanzia non esiste.


sabato 23 dicembre 2017

Tanti auguri da me e dalla mia amica invisibile

Prima di tutto vorrei salutare gli amici e le amiche di blog e augurare a tutti buone feste e soprattutto buon 2018.

Negli ultimi tempi ho un po' accantonato il blog e sono anche uscita (con enorme soddisfazione) da facebook. Non so se a gennaio, dopo essere tornata laggiù dove preferirei non andare, mi verrà di nuovo voglia di scrivere sul blog. Probabilmente sì, non si può mai dire. 

Nel frattempo ho attraversato un periodo di frustrazione perché mi sono messa in testa di scrivere un altro libro e ho scoperto di non averne il tempo. Dopo aver scritto due pagine in un mese mi è venuto un gran nervoso e un'invidia pazzesca per chi non deve lavorare per vivere (quella ce l'ho sempre, ma vabbè, chi non ce l'ha?). A un certo punto però, non so bene com'è successo, ma mentre ero sotto la doccia (il posto dove mi vengono sempre le idee) ho deciso che non era proprio il caso di stressarsi tanto. Il libro lo scriverò per me, quando e come ne avrò voglia, senza pensare che dovrò necessariamente pubblicarlo. Sarà un piccolo divertimento privato, e se ci metterò dieci anni per finirlo pazienza, tanto non è che pubblicare un libro mi cambierà la vita. Però mi servirà come scusa per fare qualche nuova esperienza, interessarmi di cose che non conosco e ficcanasare un po' in giro. Intanto, per esempio, se riesco a non sprofondare nella pigrizia credo che stavolta prenderò la patente americana. Forse. Vedremo. Intanto vi porto i saluti di Marta (sì, quella della lettera a Tom Waits), la mia amica invisibile e la protagonista dell'ipotetico libro.

sabato 24 giugno 2017

Compleanno torrido

Quest'anno che sono fuori da facebook, del mio compleanno si ricordano solo pochi amici dalla memoria di ferro. Lo sto passando in stato catatonico con la pressione a 30 per il caldo, Mr K vuole portarmi in farmacia per prendere qualcosa per una spina di acciuga che mi si è conficcata in gola, ma io ricordo il giro in macchina che ho fatto ieri alle 3 per andare alla coop a comprare gli ingredienti per questo, e faccio come un mio cane di tanto tempo fa, che dopo aver passato un po' di tempo (non troppo, per fortuna) chiuso in macchina sotto il sole si rifiutò di salire su una macchina per tutto il resto della sua vita.
E poi quest'anno mi è toccato disdire anche la montagna, con dispiacere incolmabile, perché dopo settimane di caldo letale ora sono previsti temporali terrificanti in montagna proprio nei tre giorni che dovevamo andarci noi.
In questo stato d'animo un po' paludoso è giunto come sempre il post di compleanno della cara Amanda ad allietarmi la giornata. Leggetelo, è delizioso come una fetta di Sacher torte.

giovedì 1 giugno 2017

Un messaggio di civiltà

Oggi sono più che mai fiera di essere cittadina europea e italiana.

Dichiarazione Italia-Germania-Francia sull'annuncio degli USA dell'uscita dall'Accordo di Parigi sul clima

01 Giugno 2017

We, the Heads of State and of Government of France, Germany and Italy, take note with regret of the decision by the United States of America to withdraw from the universal agreement on climate change.
The Paris Agreement remains a cornerstone in the cooperation between our countries, for effectively and timely tackling climate change and for implementing the 2030 Agenda sustainable development goals.
We deem the momentum generated in Paris in December 2015 irreversible and we firmly believe that the Paris Agreement cannot be renegotiated, since it is a vital instrument for our planet, societies and economies.
We are convinced that the implementation of the Paris Agreement offers substantial economic opportunities for prosperity and growth in our countries and on a global scale.
We therefore reaffirm our strongest commitment to swiftly implement the Paris Agreement, including its climate finance goals and we encourage all our partners to speed up their action to combat climate change.
We will step up efforts to support developing countries, in particular the poorest and most vulnerable, in achieving their mitigation and adaptation goals.

Paolo Gentiloni
Emmanuel Macron
Angela Merkel

venerdì 30 dicembre 2016

Un viaggio fortunato


Per Natale La Mamma voleva regalarmi un viaggio a SF in business class.

Io ero tentata di accettare, devo dire la verità. Da tempo teorizzo il fatto che il jet lag non esiste, ma è solo un effetto delle condizioni infernali in cui le maledette compagnie aeree ci costringono a viaggiare, con le ginocchia in bocca e i sedili studiati appositamente per contrarre il collo, stortare la schiena e provocare emboli nelle gambe. E così per un momento ho accarezzato l’offerta della Mamma. Ma poi la mia indole frugale – incoraggiata da Mr K, che sarebbe un eufemismo definire un uomo parsimonioso – ha prevalso, e ho risposto alla Mamma che con i soldi di un viaggio in business class mi ci pagavo una vacanza di una settimana (come se ci andassi mai, in vacanza per una settimana), e che non era il caso di sprecare così tutto quel prezioso denaro. Lei allora, che non sa usare il computer e quindi non avrebbe potuto procedere da sola all’acquisto, ha detto “vabbè, fai come ti pare”, senza però capire bene perché fossi così idiota.

Il viaggio è cominciato maluccio, con l’aereo per Londra in ritardo. Di poco, solo venticinque minuti, però non si sa mai, si comincia con un ritardino e si finisce per perdere la coincidenza. La mia mente abituata a pensare sempre al peggio si stava già lanciando in scenari terrificanti, quasi tutti per la verità già accaduti – 1) aereo preso dopo una corsa affannosa per tutto Heathrow e una coda apocalittica ai controlli di sicurezza (1a: arrivo a SF con perdita della valigia [1aa: valigia consegnata dopo qualche giorno; 1ab: smarrimento definitivo della valigia, con conseguente perdita di innumerevoli oggetti insostituibili]; 1b arrivo a SF con tiroide sballata a causa dell’ansia); 2) aereo perso dopo una corsa affannosa eccetera (2a: dopo una sfuriata con il personale di terra, ottengo un voucher per una notte in albergo perché il mio nuovo volo partirà almeno l’indomani, o forse anche più tardi, visto che adesso sotto le feste tutti i voli sono pieni, e magari finirò persino col perdere il concerto di Maceo Parker del primo gennaio, per non parlare della valigia; 2b: dopo una sfuriata con il personale di terra non ottengo nessun voucher e mi tocca dormire per terra in aeroporto).

L’aereo parte in orario nel suo piccolo ritardo, passa sopra le Alpi spelacchiate e la Manica (scorgo in lontananza le Bianche Scogliere di Dover) e arriva a Londra in orario. Telefono alla Mamma per avvisarla che va tutto bene. Lei per rispondere esce dal negozio del parrucchiere – dove il cellulare non prende – con la testa bagnata e mi avvisa che se prenderà la polmonite sarà colpa mia.

Mi siedo tranquilla, trovo una presa per il computer e aspetto l’imbarco. C’è un sacco di gente, non capisco perché se ne stanno tutti in piedi a fare la fila, tanto sull’aereo il posto non te lo ruba nessuno. Quando la fila si sta esaurendo mi alzo e mi avvicino alla hostess. Lei prende la mia carta d’imbarco e fa una pausa. Guarda il computer. Io subito penso “ecco, mi hanno ritirato la green card. Mi hanno cancellato il biglietto. Mi vogliono arrestare.” La hostess dice: «You’ve been upgraded to business class». Eh? Ci dev’essere un errore. Come mai?, le chiedo. «It’s complimentary». È un omaggio. (Leggi: hanno fatto overbooking e mi mettono in business perché non hanno più posti in economy.)
Prima di salire in aereo richiamo la Mamma e le comunico la splendida notizia. Lei, con la testa ormai asciutta, esulta.

Adesso sono seduta su una poltrona comodissima, con lo schienale reclinabile fino alla posizione orizzontale e uno sgabello per stendere le gambe. Ho in dotazione un paio di cuffie professionali e un piumone. Mi hanno portato un sacchetto pieno di roba: calzine, mascherina, tappi per le orecchie, biro, burro cacao, crema per il viso e crema per le mani, spazzolino e dentifricio. Sotto di me c’è un cassettino dove ho messo le scarpe e le altre cose che non mi servono. Sono circondata da gente ricca, e non oso schiacciare tutti i bottoni che spuntano dal sedile per non far vedere che sono un’intrusa. Prima del decollo uno steward con dei modi da cameriere della Regina mi ha gentilmente suggerito di salvare il documento che stavo scrivendo, perché presto avrei dovuto riporre il computer. Poi me lo ha riposto lui per non farmi alzare. Secondo me ha capito che sono un’intrusa, perché lo ringrazio continuamente. Ha insistito anche, con aria complice, perché accettassi un bicchiere di vino. Per pranzo ho scelto dal menu, fra tre antipasti e quattro portate principali. Insieme all’antipasto – ho ordinato “Insalata di funghi selvatici, uova di quaglia e carciofi con crema di tartufo e biscotti alle olive nere” – è arrivata un’insalatina, e io mi sono scofanata tutto pensando “però, un po’ misera questa portata principale” (si fa presto ad abituarsi al lusso), e mi sono scolata il bicchiere di vino in tre sorsi convinta che fosse finita lì. Invece l’insalatina era solo un piatto di mezzo, poi è arrivata la mia “Insalata fredda di gamberetti di Ras El Hanout [non chiedetemi che roba è] saltati in padella con carote e zucchine a julienne, couscous al limone e salsa Espelette [vedi sopra]. Ho mangiato un paio di pregiati cioccolatini e rifiutato il formaggio e il pudding al cioccolato. Poi sono andata in bagno, e il bagno è grande. Cioè, doccia a parte, è più grande di quello di casa mia.
I film fanno cacare come quelli dell’economy, ma non importa. Adesso lavoro un po’ e poi mi sdraio e magari addirittura DORMO.

Grazie Mamma, lo so che materialmente non sei stata tu, però in qualche modo sei stata tu lo stesso.



sabato 24 dicembre 2016

sabato 17 dicembre 2016

Persone dell'anno: l'Incubo e la Dignità



Sull'Incubo, QUI trovate una lista, non ancora completa, dei membri del futuro governo Usa. Per chi legge l'inglese, QUI c'è un interessantissimo articolo che spiega molte cose.

Sulla Dignità, QUI le motivazioni della scelta di Emma Bonino come persona dell'anno.

mercoledì 7 dicembre 2016

Buon compleanno, Tom

Foto di Guido Harari

La mia storia su Tom la conoscono i miei amici, e qualcuno dice che dovrei scrivergli una lettera per raccontargliela, perché forse lui ne tirerebbe fuori una canzone. Ho provato a scriverla, per un po' ho persino giocherellato con l'idea di inserirla nel mio libro, ma non ce la faccio, è troppo personale, troppo dolorosa, e quando si scrive qualcosa senza la giusta distanza emotiva viene sempre fuori una schifezza.

E allora tanti auguri, Tom, magari un giorno riuscirò a incontrarti.

venerdì 21 ottobre 2016

I link ritrovati


No, non sono stati i tecnici di blogger, maledetti buoni a nulla cafoni che non hanno mai più risposto alle richieste sempre più disperate degli utenti del forum che, come me, avevano perso tutti i link esterni del blog. Non so proprio come facciano questi anglosassoni a mantenere l'aplomb, io volevo scrivere gli insulti più orrendi e maledirgli tutto il loro schifo di blogger fino alla ventisettesima generazione, ma l'esasperante cortesia degli altri utenti colpiti dalla stessa disgrazia me lo ha impedito. Smidollati.

Una parte dei link me li aveva recuperati DOC (qui nei commenti), ma ne mancavano ancora un sacco. Fatto sta che dopo aver esplorato altre possibilità, tipo andare su WordPress o addirittura aprire un sito, ne ho parlato con il sempre pragmatico Mr K, il quale con estrema calma mi ha ricordato che qualunque cosa io faccia, quei link devo pur sempre recuperarli, e quindi tanto vale che cominci da lì. Quando gli ho spiegato che l'impresa di cercare i link perduti mi sembrava allettante quanto andare a sbrigare una pratica all''Inps, lui, sempre calmissimo, si è ricordato che esiste un sito di nome http://archive.org/web/ dove forse si potevano trovare le versioni precedenti del mio blog. E infatti c'erano. L'ultima è del 15 settembre, quando c'erano ancora tutti i link. Così adesso ho ritrovato i link perduti, devo solo ricopiarli su un documento word e poi decidere cosa farne. Probabilmente finirò per rimetterli sullo stramaledetto blogger. L'impresa è pur sempre gravosa - diciamo come fare la fila all'ufficio postale nel giorno in cui tutti ritirano la pensione, che poi perché la ritirano tutti il giorno stesso in cui arriva non l'ho mai capito, ma vabbè - però almeno adesso li ho ritrovati  tutti.

Direi che Mr K si è meritato una foto (ovviamente gli occhiali sono per un suo progetto).

venerdì 14 ottobre 2016

Uggia

Drake Beach, o la solitudine del surfista
Sarà la pioggia, sarà il paesello, sarà che non vedo Mr K da un mese, saranno le delusioni. Però che bello l'italiano, che ha una parola come uggia.
E meno male che zio Bob ha vinto il Nobel, questa sì che è una soddisfazione (con l'aggiunta di un po' di suspense per cosa farà adesso).

giovedì 6 ottobre 2016

Oggi alla radio e passaggio a WordPress

Due comunicazioni veloci.

1) Oggi alle 13.10 potrete sentirmi parlare di Purity su Radio Città del Capo. Ovviamente sarò terrorizzata. 
Ecco il comunicato:

Dopo la lunga pausa stagionale torna La colazione dei campioni in diretta dalle 13 su Radio Città del Capo nella nuova collocazione del giovedì.
Per inaugurare la 5° stagione avremo ospite telefonico una delle più importanti e brave traduttrici italiane Silvia Pareschi con la quale parleremo di PURITY l'ultimo romanzo di Jonathan Franzen uscito per Giulio Einaudi Editore.
Poi novità musicali, notizie dal mondo dei libri e molto altro.
94.700 e 96.250Mhz per Bologna e dintorni
diretta@radiocittadelcapo.it (mail durante la diretta)
3497649289 (sms, WhatsApp, Telegram durante la diretta)



2) Siccome blogger mi ha cancellato non solo il blogroll, ma anche tutti i link esterni (accumulati in anni) alle mie interviste e recensioni, e in più racconta balle tipo "i nostri ingegneri stanno lavorando per risolvere il problema", ho deciso di passare a WordPress, ma non ho la più pallida idea (oltre a non averne né il tempo né la voglia) di come farlo. Qualcuno può suggerirmi chi posso ingaggiare per fare questo lavoro per me?


sabato 4 giugno 2016

Cold turkey

To go cold turkey è un'espressione che si usa per chi smette di drogarsi di colpo e affronta i sintomi dell'astinenza. È anche il nome un programmino che potete scaricare e che vi permette di bloccare l'accesso ai siti che volete per tutto il tempo che volete. Ogni tanto lo uso per depurarmi dai social network. Ora l'ho installato durante il giorno per potermi concentrare a fondo sulla traduzione, il lavoro che amo e che mi dà tante soddisfazioni. Magari non scriverò per un po'. Mi aspettano tanti bei libri da tradurre.

(Ovviamente, colta da ansia, poco dopo ho cercato di disattivare Cold turkey, e non riuscendoci ho tentato di disinstallarlo. Niente da fare, una volta impostato il blocco, il programma è irremovibile.)

domenica 13 marzo 2016

San Francisco e Bruce Springsteen: due soprannomi sgraditi

Mi dispiace, ma è giunto il momento di dire due cose impopolari.
 
1) Agli abitanti di San Francisco si accappona la pelle quando la sentono chiamare "Frisco".

2) A Bruce Springsteen non è mai piaciuto che lo chiamassero "The Boss".
 
Un concerto di Bruce al famoso e defunto Winterland di Bill Graham
 

mercoledì 20 gennaio 2016

Acquisti

Ecco, volevo solo farvi vedere la mia nuova maglietta. L'ho ordinata da un servizio di magliette fai-da-te online. La stampa è pessima, mi toccherà ripassarla con un pennarello per la stoffa. Però è carina, no?
(Ah, pare che il mio libro uscirà il 6/6/16. Una data interessante.)