Santa Fe ci piace un po' meno di Taos. Ci piace Canyon Road, la strada delle gallerie d'arte, dove in mezzo alla paccottiglia si trovano alcune cose di grande qualità, soprattutto da Morning Star, Robert Nichols e Medicine Man. Ci piace l'oasi naturalistica della Nature Conservancy, dove facciamo una passeggiata carina ma un po' corta, perché le guardie forestali hanno chiuso il sentiero per motivi ignoti. Non ci piace per niente downtown, una trappola per turisti piena - questa sì - di paccottiglia.
La foto migliore che ho scattato a Santa Fe è questa
Da Santa Fe cominciamo il viaggio di ritorno verso Phoenix: lì restituiremo la macchina e prenderemo l'aereo per Las Vegas, dove ci attendono due amici e l'ultima tappa del viaggio. La strada da Santa Fe a Phoenix è lunga, e per spezzarla decidiamo di fermarci a Gallup. Viaggiamo in mezzo al deserto, accompagnati da drammatiche nuvole temporalesche, nell'unica giornata non perfettamente serena da quando siamo partiti.
A Gallup ceniamo in un hotel kitschissimo, dove sono passati tutti gli attori dei western che sono stati girati da queste parti. La galleria dei ritratti ospita tutti i grandi nomi dei tempi d'oro di Hollywood. (I miei preferiti, Robert Mitchum e Cary Grant, mi sono venuti sfocati.)
A parte questo, a Gallup, che sorge lungo la famosa e decrepita Route 66, non c'è proprio niente.
ah no scusa c'è lì Spencer Tracy a fuoco e gli fai una fotina!
RispondiEliminaCliccaci sopra e la vedrai grande!
EliminaGeniale l'avvertimento sullo specchio! La "kitchitudine" del ristorante si intuisce già da fuori, immagino cosa fosse dentro!
RispondiEliminaE si mangiava pure male.
EliminaMa che belli questi honeymoon-posts! Le foto sono incredibili, sembra di stare in un film, o meglio vedere un film. Questi lati dell'America hanno grande fascino, anche nella polvere e nel niente più assoluto. Forse è proprio questa immensità desolata di certi paesaggi tipicamente americani (purtroppo non li ho mai visitati, quindi mi rifaccio con letture, foto). (E per rimanere in tema di fascino, anche io ho un debole per Mitchum!).
RispondiEliminaUn caro saluto!
Ciao Clara!
EliminaSì, Mitchum era un mito, e non solo come attore!
Non so, a me questi lati desolati dell'America comunicano solo desolazione, non posso fare a meno di pensare alla vita di merda che fa chi ci vive. Dell'America preferisco la bellezza della natura e di alcune città.
Forse perché li vedo da lontano, e non da vicino, e quindi colgo solo l'aspetto paesaggistico e letterario. Sulla bellezza della natura, concordo in pieno. E w Mitchum!
EliminaBella la tua foto :)
RispondiEliminaGrazie! Era il bagno di un simpatico localino tutto organic & vegan, che qui a SF sarebbe stato noiosamente hipster, ma nella terra di steak'n eggs per colazione era un'oasi nel deserto!
EliminaCi sono passata anch'io da Gallup in una giornata di tregenda con un temporale di lampi abbaglianti come non avevo mia visto prima: la cittadina è brutta, non c'è che dire. A me però pareva tanto di essere Tex Willer....
RispondiEliminaAh, ma allora da quelle parti c'è sempre il temporale! Dev'essere parte della scenografia.
EliminaOh, la Route 66, anche se è decrepita...
RispondiEliminaForse non avrò visto la parte migliore, però mi sa che il fascino del decrepito non lo subisco...
EliminaBella la tua foto :)
RispondiElimina'Aspita, ma fa freddo a Santa Fe? Cioè fa freddo *per te*?
Io non sono per niente freddolosa (abituata come sono a vivere in tuguri mal riscaldati)!
EliminaTutte le nostre tappe sono state in posti di montagna: Santa Fe è a 2134 m, Flagstaff 2130, Durango 1988, Taos 2124. Quindi, pur essendo nel deserto, sono abbastanza freschetti. Solo a Phoenix abbiamo avuto caldo!
Sono sorpreso nel leggere che "a Gallup non c'e' proprio niente". Se non fossi un'amica avrei pronunciato la mia solita frase contro i turisti, che vivono di impressioni puramente superficiali quando passano nei posti... Invece mi limito a riportare la mia esperienza. Sono passato a Gallup a Luglio scorso, e ci ho trascorso poco piu' di mezza giornata e una notte. Al motel ho chiesto cosa c'era di interessante da sapere sulla citta', e la ragazza dietro al bancone mi ha detto "vai a downtown, ci sono le serate dedicate al nostro popolo". La cosa che mi ha colpito e' che le si sono illuminati gli occhi quando l'ha detto, cosi' ho chiesto di piu'. A Gallup confluiscono molte tribu' di nativi, i Navajo sono i piu' numerosi (credo il gruppo piu' grande negli USA), poi gli Hopi e molti altri. Lei apparteneva ai Navajo, e non c'era niente nel modo in cui parlava che mi ricordasse lo stereotipo triste dell'indiano ubriaco della riserva. A downtown ho parcheggiato la macchina e sono arrivato nella piazza moderna di fronte al municipio, uno spazio aperto, tipo anfiteatro. Ho assistito ad una danza dei Navajo molto bella e particolare; i giovani che si esibivano erano ragazzi moderni tuttavia particolarmente orgogliosi della propria tradizione, e uno speaker ci ha raccontato la loro storia. Parlava della necessita' di unire il "vecchio al nuovo", di abbracciare il presente senza dimenticare il passato. Concetti scontati? gia' visti? propaganda? A me sono sembrati sinceri. A Gallup c'e' pure un campus dell'Universita' del New Mexico, che sta facendo la differenza... E subito dopo la cerimonia sono andato a mangiare in un caffe' li' vicino di proprieta' di alcuni ragazzi nativi, il posto era molto carino, wi-fi incluso, e servivano piatti vegetariani. A Gallup ci voglio tornare per fare un'escursione tra le montagne; ci sono dei posti bellissimi raggiungibili solo a piedi, dei veri e propri santuari tra le rocce, mi ha detto la mia informatrice dell'hotel...Se vi sembra poco...
RispondiEliminaLo stesso posto può fare un'impressione diversa, evidentemente. Sarà che nel nostro caso il ragazzo che ci ha detto "c'è la festa dedicata al nostro popolo" con gli occhi illuminati era quello sbronzo marcio che ci ha dato per due volte la stanza sbagliata nel motel fetido di Farmington. Sarà che sulla strada per Gallup, nel bel mezzo della Navajo Nation, abbiamo visto la morte molto da vicino quando una macchina - guidata sicuramente da un ubriaco - ci ha tagliato la strada a tutta velocità sulla freeway ed è uscita di strada a pochi metri da noi ribaltandosi un paio di volte (abbiamo chiamato subito la polizia, poi non so cosa ne sia stato degli occupanti della macchina. Io ho smesso di tremare qualche ora dopo). Sarà che quando quando ho visto per la miliardesima volta i negozi specializzati in bambole kachina e patacche d'argento e turchesi in mezzo al deserto mi è solo venuta voglia di fuggire.
EliminaMi dispiace di queste disavventure! Soprattutto dell'incidente! :-( Anch'io fuggo dai negozi, non li ho considerati per niente, ne' a Gallup ne' altrove nel NM. Come sai e' uno dei motivi per cui odio Santa Fe. L'artigianato dei nativi, di fatto autentico,e' diventato una triste cartolina dello sfruttamento che hanno subito, questo di sicuro.
EliminaMitch, altro mito inarrivabile ...
RispondiElimina"La morte corre sul fiume" è uno dei miei film preferiti di tutti i tempi!
EliminaUrgh! Quanti post mi sono persa in questo periodo! Li leggerò a passo di gambero, ma intanto ti dico che la frase dello specchio mi piace moltissimo!
RispondiEliminaBen ritrovata! Tornata a Londra?
EliminaChe bella la tua foto, vista da lontano sembri una scrittrice dell' ottocento con un abito chiuso fino al collo dai bottoncini piccoli piccoli.
RispondiEliminaBelle anche le altre foto, purtroppo non ho mai visitato quelle zone, spero di poterlo fare prima o poi.
Che bello, domani vado a cercarmi un vestito così!
EliminaAnche a me piace la tua foto!!
RispondiEliminaMi ero creata un mito della 66.....