Ieri alla radio si parlava degli orti botanici della Lombardia, di come rivitalizzarli o meglio mantenerli in vita in questo periodo di crisi in cui anche i musei soffrono molto e bla bla bla. Un'idea carina che hanno avuto si chiama "Adotta un seme", con dodici piante protette di cui potete acquistare i semi online. Io, anche se non ho il giardino, penso che comprerò dei semi di Iris da regalare, perché l'Iris mi ricorda tanto la tombola dei fiori a cui giocavo da bambina.
Mi era venuta voglia di fare il paragone con il Desert Botanical Garden di Phoenix, che resta aperto fino alle nove di sera (di notte le piante sono illuminate ad arte, con effetti davvero insoliti), che ospita al suo interno un ristorante e una serie di concerti, ma forse sarebbe un paragone impietoso, visto il periodo di crisi e bla bla bla.
E così, visto che lo Stato se ne frega della sua cultura e delle sue bellezze, ogni tanto ci pensa qualche privato ricco sfondato (e lo dico con grande rammarico) a organizzare qualcosa di bello. Come la famiglia Borromeo, proprietaria delle isole del lago Maggiore, che ha chiamato l'artista Velasco Vitali perché ricreasse alcune sue opere nel meraviglioso giardino botanico dell'Isola Madre. Io me lo sono perso, ma sono molto contenta che ci sia stato.
Foto di Carlo Borlenghi. Altre foto qui |
ma l'iris non ha i bulbi?
RispondiEliminaComunque qui pare che l'orto botanico si sia ampliato e rinnovato con una serra che a quanto dicono dovrebbe essere ecosostenibile (si produce da sè la sua energia) che ospita piante di tutto il pianeta. Quando la primavera scorsa andai a restaurami l'anima in quel posto meraviglioso, la serra era in costruzione, tornerò la primavera prossima a vedere se davvero è straordinaria come dicono
Sì, immagino che intendano semi in senso lato :-)
EliminaBella la serra ecosostenibile!
Belle quelle installazioni!
RispondiEliminaQuando i ricchi sfondati organizzano queste iniziative io non posso far altro che ringraziarli!
Sì, il ricco sfondato che ogni tanto sgancia è meno esecrabile del ricco sfondato tirchio :-D
EliminaSto dando un'occhiata ai semi da adottare, il mio preferito è senz'altro l'iris, infatti ho comprato qualche bulbo anche da piantare qui (speriamo che cresca!), però tra quelli che ci sono probabilmente sceglierei la stella alpina. Mi sembra più "simbolica" per i fiori da proteggere ;-D
RispondiEliminaAh, vedi, anche a te piace l'iris! La stella alpina è rara e protettissima, però da noi in pianura non crescerebbe mai, e sarebbe una gran delusione!
Eliminatranquille l'iris è come la gramigna crece cresce; il problema è per quanti anni fa i fiori dopo, ad un certo punto continua a fare le sue bellissime foglie ma non fiorisce più, da noi è pianta di fosso
EliminaAh, ecco perché! Ce ne sono alcuni nell'angolo del giardino comune, e mi chiedevo come mai avessero smesso di fiorire. Amanda, sei un pozzo di scienza! :-)
EliminaVado subito a vedere quale seme posso adottare: l'idea mi piace! Nel mio giardino non cresce nulla, però si può sempre sperare!
RispondiEliminaMa come, nel tuo giardino non cresce nulla? Non puoi avere il pollice più grigio del mio! :-D
EliminaMannaggia questa cosa dell'isola Madre me la sono persa... ma io ero qui! Uffi... A proposito di orti botanici, tempo fa ho scoperto per caso quello di Brera a Milano ed è subito diventato uno dei luoghi che preferisco della città. Un posto davvero suggestivo e raccolto. Ricordo di aver visto la fioritura di una peonia doppia enorme: bellissima e profumatissima. In un'altra vita vorrei essere una botanica.
RispondiEliminaSai com'è, non è che le iniziative culturali vengano proprio pubblicizzate con la grancassa, nelle nostre zone trogloditiche. Ecco, però mi devi portare nel giardino di Brera. Poi ci ritroviamo nella prossima vita, tu botanica, io ornitologa :-)
EliminaBrera volentierissimo. In questo periodo mi sto documentando su un paio di piante da piazzare in giardino che uniscono il piacere botanico all'utilità ornitologica. L'ho visto fare in Svezia: lì nei parchi hanno messo piante utili, e non "di moda", diversificando l'offerta per la fauna selvatica. Un giardiniere che sposa questa scelta di biodiversità - e anche una bellissima persona - è Libereso Guglielmi, formato da Mario Calvino, illustre agronomo e padre di Italo. Il racconto della sua storia è affascinante, ma anche triste, se penso alla distruzione del patrimonio botanico ligure di cui parla con grande rammarico.
EliminaMa sei come l'Amanda qui sopra, un pozzo di scienza pure tu! Adesso mi studio questo bel signor Libereso, chissà che non ci scappi un post.
EliminaChe bella iniziativa, ora devo vedere se spediscono anche in Usa, sarebbe un regalo perfetto per il Gentiluomo dal pollice verde.
RispondiEliminaSe non li spediscono dimmelo, che te li porto io. Anche se, adesso che ci penso, non so se le leggi della California me lo permetterebbero, dovrei controllare.
EliminaChe bella iniziativa, io li adotterei tutti! Il lino mi intriga assai. Anche il pino non è male
RispondiEliminaBella, vero? Mi sa che la userò per i regali di Natale.
EliminaL'idea di adottare dei semi è interessante. Io adoro gli iris, soprattutto quelli blu.
RispondiEliminaBacio
Sono anche i miei preferiti :-)
Eliminaun'iniziativa lodevole, anni fa credo in un mercatino del commercio equo e solidale, si svolgeva qualcosa di simile ed allora comprai un seme di papavero ed uno di girasole, stavolta penso sceglierò il cardo mariano o il pinus
RispondiEliminaIl papavero è il mio fiore preferito! Avevo provato anch'io a piantarlo qui, ma non aveva attecchito. D'altronde io ho il pollice marrone.
EliminaBeh, d'altronde le crisi dovrebbero sempre portare a qualcosa di buono no? Bella iniziativa, farò le mie adozioni e magari ribloggo anche!
RispondiEliminaBelle anche le installazioni, bravi i ricconi (se proprio devono esistere dei ricconi) che condividono (per modo di dire) i loro averi.
Sì, pensa che carini, e ci permettono pure di visitare le loro isole (a pagamento, certo)!
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