"Allora entrarono nella stanza di José Arcadio Buendía, lo scossero con tutte le loro forze, gli gridarono nell'orecchio, gli misero uno specchio davanti alle narici, ma non riuscirono a svegliarlo. Poco dopo, quando il falegname gli prendeva le misure per la bara,
videro attraverso la finestra che stava cadendo una pioggerella di
minuscoli fiori gialli. Caddero per tutta la notte sul villaggio in una
tormenta silenziosa, e coprirono i tetti e ostruirono le porte, e
soffocarono gli animali che dormivano all’aperto. Tanti fiori caddero
dal cielo, che al mattino le strade erano tappezzate di una coltre
compatta, e dovettero sgombrarle con pale e rastrelli perché potesse
passare il funerale."
Gabriel García Márquez (1927-2014), Cent'anni di solitudine (traduzione di Enrico Cicogna)
raccoglierò alcuni di quei fiori e li farò seccare tra le pagine che narrano le storie che mi hanno accompagnato lontano
RispondiEliminaIo stamattina sono andata subito a cercare quel brano, e l'ho trovato a pagina 133, insieme a un fiore spiaccicato che ci avevo messo tanto tempo fa, non proprio il fiore perfetto da seccare, visto che ha tinto tutta la pagina di marrone :-)
Eliminaci vogliono 2 fogli di carta velina all'inizio:) ma Gabriel apprezzerà comunque
EliminaAh, ecco! Mamma mia, che frana che sono :-D
EliminaCredo di essere l'unica umana scolarizzata a non aver letto quel libro...
RispondiEliminaChissa' se avro' tempo di rimediare.
Bella citazione per salutarlo, comunque.
Io compenso, l'ho letto due volte :-)
EliminaMeraviglia.
RispondiEliminaA me è venuta voglia di rileggerli tutti i suoi libri, milioni di parole che meriterebbero tutte di essere citate.
RispondiElimina"Molti anni dopo, di fronte al plotone di esecuzione, il colonnello Aureliano Buendía si sarebbe ricordato di quel remoto pomeriggio in cui suo padre lo aveva condotto a conoscere il ghiaccio"
RispondiEliminaindimenticabile e sempre presente... non è un addio, le parole rimangono e con loro il loro padre
Uno dei libri della vita, quelli che mi hanno fatto scoprire il gusto della lettura e della rilettura.
RispondiEliminaNon finiremo mai di essergli grati!
le sue parole, le sue immagini sono state con me fin dall'adolescenza. ho amato Macondo come fosse il mio paese....
RispondiEliminaAnch'io l'ho letto tutto da adolescente, e riletto (almeno "Cent'anni") a trent'anni. E' ora di rileggerlo!
EliminaOh, sì, anch'io ho pensato subito alla pioggia di fiori gialli!
RispondiEliminaMa pensa che io quel brano me lo ricordavo molto più lungo!
EliminaUno dei miei libri preferiti
RispondiEliminaQuanto mi è dispiaciuto apprendere della sua morte! Mi consola pensare che gli autori come lui, in fondo, non muoiono mai ma rivivono nelle loro pagine ogni volta che qualcuno le legge!
RispondiEliminaUn caro saluto e tanti auguri di buona Pasqua.
Marquez fondeva mirabilmente sensibilità maschile e femminile, in un pathos che andava oltre ... Comunque chi scrive bene non muore mai. Rimane vivo dentro di noi.
RispondiEliminaNon riesco ad essere completamente triste di fronte alla sua morte perché la traccia che ha lasciato su questo mondo gli sopravvive. Comunque io avevo letto Cent'anni di solitudine centellinandolo da quanto lo amassi: ne leggevo due pagine di numero al giorno, sono andata avanti mesi...
RispondiEliminaUno dei miei scrittori preferiti. Peccato abbia ancora in mente quel brutto film tratto da l'amore ai tempi del colera.
RispondiEliminaBuona Pasqua cara.
Io non ricordo se l'ho visto. Certe volte avere una cattiva memoria aiuta :-)
EliminaBuona Pasqua anche a te!
Ho letto e amato Cent'anni di solitudine, ma non posso dire di essere una fan di Marquez, ma solo per ignoranza. Ciò detto, che riposi in pace. (senza le cazzatine del RIP per favore no). Le isterie collettive no, non credo le avrebbe amate nemmeno lui.
RispondiEliminaapprofitto per farti tanti auguri di buona Pasqua!
Anche se non lo elggevo da anni, posso dire che è uno dei miei ... da ragazzo ho cominciato ad apprezzare la letteratura leggendo i suoi libri. Cent'anni di solitudine è stato un gran bel modo di iniziare, no?
RispondiEliminaSì, io ricordo quando facevo la volontaria allo stand del libro alla festa dell'Unità di Piangipane, in provincia di Ravenna, e convincevo i compagni duri e puri a leggerlo...
EliminaMarquez è stato uno dei miei scrittori latino americani preferiti, sapeva arrivare al cuore, all'anima, con garbo ed eleganza
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