lunedì 15 agosto 2016

Una gita a Angel Island

Buon ferragosto a chi lo festeggia! Oggi i bambini americani cominciano la scuola, figuratevi un po'. Poracci.Ieri sono riuscita a convincere Mr K - l'Uomo Senza Domeniche - a prendersi mezza giornata libera e ad accompagnarmi a fare una gita. Ho trovato un posto dove possiamo andare anche noi sfigati senza macchina: Angel Island, un'isola davanti a San Francisco che si raggiunge con una mezz'ora di traghetto. L'isola è un parco statale, quindi non ci sono case né macchine e neanche tanta gente, per essere una domenica di agosto, visto che i turisti se ne vanno tutti ad Alcatraz. Angel Island era chiamata "la Ellis Island del West", perché era il primo punto di sbarco degli immigrati arrivati dall'Asia e persino dall'Australia. Ora, la scoperta di Angel Island mi ha decisamente migliorato l'esistenza. Venti minuti a piedi senza neanche troppe salite per arrivare al traghetto, una bella traversata di mezz'ora e poi... fuori dalla città! Solo natura, profumo di eucalipti, e addirittura caldo! C'erano tipo dieci gradi più che in città, un sole splendido, e tante belle panchine  sparse qua e là dove già mi vedo a trascorrere placide domeniche di lettura. Aaaah.

Vicino all'imbarco ci sono le otarie...


... e giusto due o tre turisti che le fotografano
Ci lasciamo alle spalle il ponte nebbioso e andiamo verso il sole

La casetta dell'eremita

Non sembra un'isola del Mediterraneo?
Visitando l'ex centro di accoglienza per immigrati
Idem
Fauna isolana

Mr K sta in campana
Qui solo le foche fanno il bagno
Tornando: Alcatraz

Arrivo in città giusto in tempo per battere la nebbia

36 commenti:

  1. Ah finalmente, e di ferragosto, ho consumato il tuo blog leggendo in lungo e in largo, mi piacerebbe sapere cosa ne pensi di autori come Woody Allen e Joyce Carol oates, e che speranze ho di fare un esperienza a djerassi

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Be', Woody Allen mi piace nei film, e di Oates mi piacciono soprattutto i racconti.
      Quanto a Djerassi, per andarci bisogna essere un artista e fare domanda per essere ammessi.

      Elimina
    2. Ho inviato una mail con i miei disegni a Judy e Margot e mi hanno scritto della deadline (...scadenza) di marzo, conosci altri modi ? Anche in Europa ? Mi piacerebbe molto fare questa esperienza, leggendo te sembra incantevole

      Elimina
    3. Una mail non basta, devi compilare il modulo per l'application che trovi sul sito e seguire le istruzioni.
      Qui trovi una lista di residenze per artisti in tutto il mondo:
      http://www.resartis.org/en/residencies/

      Elimina
  2. Bisogna convincerlo più spesso Mr K a concedersi mezza giornata di vacanza! Che belle foto! Grazie.

    RispondiElimina
  3. Mr K in campana da solo valeva la gita

    RispondiElimina
  4. Belle immagini, certe sembrano proprio quelle dell'epopea beat di Kerouac e compagnia ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah, ma tu sei proprio fissato, eh? :-D

      Elimina
    2. In effetti :)
      p.s. mi sono reincarnato in alligatore nei primi anni '70 (prima ero stato un hippie a San Francisco, nella mitica Estate dell'Ammmore).

      Elimina
  5. Bellissima scoperta! L'uomo senza domeniche fa compagnia al mio senza vacanze :D

    RispondiElimina
  6. Passo in ritardo per augurare un buon Ferragosto, ma credo ne abbiate avuto uno davvero speciale :O Un incanto! Spiagge e otarie, ma anche gli scorci dell'interno dell'isola *__*
    Vabbé, la campana vince tutto XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. E la gioia di aver trovato un posto dove rifugiarmi quando voglio scappare dalla città!

      Elimina
  7. Bel posto Silvia! E l'acqua non sembra male dalle foto, anche se mi scrivevi il contrario....Ma la mia preferita e' quella di "Mr K sta in campana"! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non è farina del mio sacco, l'ha coniata un'amica su fb :-)

      Elimina
  8. È bello sapere che si hanno ancora cose da scoprire nel posto dove si vive! Se poi non serve nemmeno la macchina, evviva!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, questa è la scoperta dell'anno! Stavo cominciando a disperarmi, perché qui senza macchina non vai davvero da nessuna parte. Invece ho trovato persino il modo di andare in vacanza in autobus (poi noleggeremo la macchina in loco)!

      Elimina
  9. Risposte
    1. In effetti ho visto una famiglia di coraggiosi che tentava di farlo, ma sono usciti subito. L'acqua è gelida, praticamente impossibile.

      Elimina
  10. Non ci conosciamo e non c'entra niente, ma volevo farti i complimenti per il tuo libro, I jeans di Bruce Springsteen. Divertente, acuto, toccante, insomma mi è piaciuto molto, scrivine un'altro.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Alberto, il riconoscimento dei lettori è fondamentalmente il motivo per cui si scrive un libro! Adesso vediamo se mi viene di scriverne un altro :-)

      Elimina
  11. Cavoli, mi hai ricordato il viaggio di due anni fa! <3

    Ciao Silvia!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eravate andati a Angel Island? Cavoli, io ci ho messo otto anni per scoprirla! :-D

      Elimina
  12. Certo che il tuo scatto sulla casa di accoglienza è molto "hopperiano ". Ancora una volta leggo qui di luoghi straordinari, fuori dall'ordinario. Grazie!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, vero? Ho pensato subito anch'io che fosse hopperiano.

      Elimina
  13. eh ma grazie per farci scoprire questi angoli della california!! se un giorno verrò di sicuro seguirò i tuoi consigli :))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Facciamo cambio, io vado sulle Dolomiti e tu vieni a San Francisco!

      Elimina
  14. Mi stavo godendo le tue foto e volavo leggera da un paesaggio all'altro, quando sono atterrata di colpo sull'uomo in campana. Bellissimo. Da schiantarsi dal ridere :-D

    RispondiElimina
  15. Gli States da una prospettiva diversa, più reale credo. Un tantino di malinconia per la beat generation di passata memoria. Tu sai viaggiare anche senza auto e fai viaggiare; eserciti una forte attrazione per il lavoro che fai, credo per tradurre bene sia necesario entrare dentro l'anima della scrittura altrui e non è da tutti. Conoscevo mezzo secolo fa a Milano una giocatrice di basket della Standa Milano, si chiamava Umbertina Pareschi. Grande playmaker...lo so non c'entra niente ma mi è uscito il ricordo, così.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie Enzo! Non conosco Umbertina, ma immagino che venisse da Ferrara. I Pareschi vengono tutti da lì.

      Elimina
  16. che bel reportage, sono arrivata qui per caso. Mi piace. Ti seguo e ti aspetto da me. :-)

    RispondiElimina