lunedì 22 ottobre 2018

Salviamo l'Alpe Devero!

L'Alpe Devero è il mio posto del cuore. Ve ne ho parlato diverse volte, tipo QUI, QUI e QUI.
Ora, visto che siamo in tema di posti devastati dal turismo (e devo ancora raccontarvi di Praga), volevo farvi un appello. C'è in atto un piano per trasformare la zona dell'Alpe Devero, meraviglioso esempio di turismo montano sostenibile, in un orrido agglomerato di impianti di risalita e cannoni per la neve artificiale. Ormai sono abituata a vedere i posti che amo devastati dall'avidità cementificatrice, ma lo scempio dell'Alpe Devero mi spezzerebbe il cuore.

Per favore, firmate (e condividete) la petizione per salvare l'Alpe Devero


giovedì 18 ottobre 2018

Le vacanze del contrappasso/1

Siccome continuo a menarla con il Cabin Porn, e via dalla folla, e mi dà fastidio il rumore e bla bla bla, il mio destino irrimediabilmente fantozziano mi ha giocato uno dei suoi soliti scherzetti e mi ha mandata in vacanza in due dei posti più affollati dell'universo: Maiorca e Praga.
A Maiorca ci sono andata a trovare un'amica, una simpatica maiorchina zuzzurellona che si è dimenticata di segnare il mio arrivo sul calendario e così tre giorni dopo è partita perché aveva già comprato i biglietti per un passaggio in nave (però mi ha lasciato la sua casa). Per fortuna ci sono andata con un'altra amica e così ce la siamo goduta comunque. Memori della vacanza dell'anno scorso, Lampedusa in ottobre perfetta con ormai pochi turisti, abbiamo pensato che a Maiorca sarebbe stato lo stesso. E invece no. Perché a Lampedusa il turismo è prevalentemente italiano e gli italiani, si sa, in ottobre ormai se ne stanno tutti a casa. Invece a Maiorca i turisti sono pensionati tedeschi e inglesi, e a fine settembre/inizio ottobre SONO ANCORA TUTTI LI'! A questo aggiungete che sulle coste dell'isola è stata versata una ininterrotta colata di cemento, e che le spiagge, seppure bellissime, sono tutte circondate da una Rimini infinita, e potrete immaginare il mio entusiasmo. 
Ecco due scatti-simbolo di Maiorca


Qui ci sono io che dico "ooh, che bella scogliera, mi ricorda la California!"


Qui ci sono io un attimo dopo che giro l'angolo del roccione e dico "oh, no."

Ma l'apoteosi è stata la visita alla grotta. Siamo andate a vedere queste famose grotte del Drach. Belle, bellissime, meravigliose. Le abbiamo preferite alle loro rivali lì vicine perché queste ultime avevano una decorazione a base di led colorati e non ci sembrava il caso di visitare delle splendide grotte illuminate come un cazzo di albero di Natale. Queste grotte del Drach sono enormi, tutte piene di stalattiti e stalagmiti e laghi laghetti e poi alla fine un gran lagone. Si entra ogni due ore, l'ingresso costa 15 euro a persona. Il gruppo che fanno entrare è formato, lo giuro, da circa mille persone. Mille persone sottoterra che camminano nella grottona e sbuffano fuori un sacco di anidride carbonica che annerisce tutte le stalattiti e le stalagmiti. Alla fine della discesa c'è un salone davanti a 'sto gran lago sotterraneo, in cui hanno ricavato una specie di anfiteatro per mille persone. Noi ci sediamo e aspettiamo tipo mezz'ora che il serpentone di gente finisca di arrivare. Nel frattempo a me comincia a mancare l'aria, mentre la mia amica si chiede cosa succederebbe se qualcuno avesse un attacco di panico o se succedesse qualunque altro tipo di casino. Con questo umore gioioso assistiamo all'arrivo di tre barchette a remi, una delle quali trasporta un' orchestrina che per dieci minuti ci delizia con un concertino di robe tipo Vivaldi (se non mi credete andate a vedere sul sito), lì sottoterra con mille persone tra cui alcuni bambini che piangono disperati, mentre io penso che mestiere di merda questi poveracci che magari hanno fatto il conservatorio e adesso si ritrovano a passare tutto il giorno su una barchetta negli inferi a suonare sempre le stesse tre stronzate per migliaia di turisti rincoglioniti. Per finire, ci viene offerta la scelta fra attraversare il lago su una passerella oppure trasportati sulle barchette a remi. Mentre cammino sulla passerella vedo sfilare accanto a me 'sti gusci di noce che dovrebbero portare al massimo una decina di persone e invece sono sovraccarichi fino quasi all'affondamento e non hanno a bordo neanche un salvagente.
La cognata della mia amica maiorchina mi ha raccontato che le grotte appartenevano al suo bisnonno, che non ne ha immaginato il potenziale di miniera d'oro e le ha vendute. Ora appartengono a un privato (ma come si fa a lasciare un tale tesoro naturalistico in mani private?) che ci fa gran soldi e nel frattempo le devasta. 

Comunque se la guardate dall'alto e non vi avvicinate troppo, l'isola è molto bella.


domenica 7 ottobre 2018

Un saluto dal cavaliere

Alle prese con un'importante decisione che mi sta soffocando di dubbi e incertezze e non mi permette di pensare ad altro, vi lascio un saluto veloce con una foto del cavaliere d'Italia che ho fotografato a Maiorca (quando avrò tempo farò un post per spiegarvi perché non andrò mai più in vacanza a Maiorca).