martedì 31 gennaio 2017

Distopia/11

- Questo potrebbe essere il momento in cui finalmente il partito Democratico riuscirà a bloccare una nomina, e anche molto importante. Trump ha annunciato la sua scelta per il giudice della Corte Suprema, Neil Gorsuch. Si tratta di un conservatore, naturalmente, che molto probabilmente voterebbe per limitare i diritti dei gay, il diritto di aborto e i programmi di affirmative action. Però è un pensatore indipendente e apparentemente non al soldo dei repubblicani. Insomma, trattandosi di Trump poteva andare anche peggio. Il problema non è tanto questo, quanto il fatto che quello di Gorsuch è un seggio rubato. Nessuno (a parte i repubblicani, che ora fanno finta di niente) dimentica che lo scorso marzo il GOP ha annunciato che non avrebbe preso in considerazione nessuna candidatura, anche se Obama aveva davanti ancora 10 mesi e in passato era già successo che un giudice venisse confermato durante l'ultimo anno di una presidenza. Una mossa disastrosa, la prima di molte, per la democrazia americana. Obama candidò Merrick Garland, al quale i repubblicani non concessero neppure un'udienza. Per questo, perché si tratta di un seggio rubato, i Democratici non hanno nessuna intenzione di concederlo. Ma ci sono molte variabili in gioco, fra cui altri tre giudici molto anziani che potrebbero essere sostituiti da Trump. Ad ogni modo, i Democratici hanno subito annunciato che faranno ostruzionismo alla nomina di Gorsuch. Attualmente il Senato ammette il filibustering per le nomine della Corte Suprema, ma molto probabilmente il leader dei Repubblicani al Senato, Mitch McConnell, lo eliminerà, come gli ha chiesto di fare Trump (QUI trovate una spiegazione in italiano su cosa sono il filibustering e la cosiddetta "opzione nucleare" che lo elimina). Questa volta però i Democratici sembrano almeno decisi a provarci: la loro base lo esige.

- La città di San Francisco fa causa a Trump per il decreto esecutivo che minaccia di tagliare i fondi alle "città santuario" che non espellono gli immigrati. 

- Nel frattempo, com'era prevedibile, riprendono i lavori per la Dakota Pipeline.

- Myron Ebell, il consigliere di Trump negazionista climatico (secondo Avaaz uno dei sette più pericolosi criminali del clima), ha dichiarato che il movimento ambientalista è "la più grande minaccia alla libertà e alla prosperità del mondo moderno". 

- Ancora nomine: la commissione del Senato ha approvato Jeff Sessions come ministro della Giustizia (ne ho parlato ieri). La sua nomina verrà sicuramente confermata dall'intero Senato. Le nomine al tesoro (Mnuchin) e alla sanità (Price), che erano rimandate per l'ostruzionismo dei democratici, sono state approvate dalla commissione, che ha sospeso le regole vigenti e ha dato l'approvazione senza la presenza dei senatori democratici. 

- Interessante questo articolo di GQ sull'ascesa delle donazioni "rabbiose", dopo che lo scorso fine settimana l'ACLU ha ricevuto 24 milioni di dollari in donazioni, sette volte di più di quello che riceve in un intero anno. Per gestire questi soldi l'ACLU ha chiesto l'aiuto dell'acceleratore per startup YCombinator, il cui presidente Sam Altman ha criticato Trump, ma che ha tra i suoi soci Peter Thiel, co-fondatore di PayPal e consigliere di Trump.

- Le istruzioni di Stephen J. Adler, il caporedattore di Reuters, su "Covering Trump the Reuters Way", in cui sostanzialmente si afferma che gli Usa sono oggi un paese in cui la libertà di stampa è a rischio.

- Molto bella questa infografica sulle emozioni dominanti nei vari discorsi di insediamento degli ultimi presidenti Usa.

- Cresce la tensione internazionale: dopo il test missilistico dell'Iran, il consigliere per la sicurezza nazionale Flynn annuncia che gli Usa hanno ufficialmente "avvertito" l'Iran.
Nel frattempo, silenzio sulla ripresa del conflitto in Ucraina.

- Due senatrici repubblicane, Susan Collins and Lisa Murkowski, voteranno no alla nomina di Betsy DeVos al ministero dell'Istruzione. Se solo un altro repubblicano e tutti i democratici voteranno contro, DeVos sarà respinta. Dita incrociate.

- Il NYT pubblica il conteggio live dei voti al Senato: Rex Tillerson è confermato Segretario di Stato.

Distopia/10


- La notizia più sconvolgente è arrivata a fine giornata (ne ho parlato anche ieri): Trump ha licenziato il Procuratore Generale (cioè il ministro della Giustizia) ad interim Sally Yates e l'ha sostituita con Dana Boente, affermando che Yates "ha tradito il Dipartimento di Giustizia". Boente ha subito ordinato agli avvocati del Dipartimento di Giustizia di "difendere gli ordini del nostro presidente".
Yates non è l'unico licenziamento di lunedì: l'altro è Daniel Ragsdale, direttore ad interim dell'ICE, sostituito da Thomas Homan.
Molti parlano di "massacro del lunedì sera", paragonandolo al "massacro del sabato sera" di Nixon.


"Stiamo vivendo la sfida più pericolosa al libero governo degli Stati Uniti che chiunque di noi abbia mai incontrato. Quel che succederà dipende da me e da te. Non avere paura. Questo momento di pericolo potrebbe rivelarsi la tua ora migliore come cittadino e come americano." La storia di copertina di The Atlantic si intitola "Come si costruisce un'autocrazia". 

- Francine Prose lancia l'idea di uno sciopero generale. L'idea viene subito raccolta e si propone il 17 febbraio, il venerdì prima del Presidents Day. 
- In questo momento si sta votando per confermare il nuovo ministro della Giustizia, Jeff Sessions. La base sta facendo pressione perché i senatori democratici della commissione si oppongano. La senatrice della California Dianne Feinstein, il capo dei democratici della commissione, ha votato no. Al momento l'ostruzionismo dei democratici ha fatto slittare la conferma a domani.
Confermata al ministero dell'Istruzione la pessima e pericolosa Betsy DeVos (di cui ho parlato QUI). Tutti i repubblicani hanno votato sì, tutti i democratici no (12-11). Se i repubblicani continuano a seguire le direttive del partito, come senz'altro faranno, non c'è speranza di bloccare neppure una nomina.
Le commissioni hanno invece promosso senza troppa opposizione la candidatura di Rick Perry a ministro dell'Energia e Ryan Zinke a ministro dell'Interno.
Le nomine al tesoro (Mnuchin) e alla sanità (Price) sono state rimandate per l'ostruzionismo dei democratici, che chiedono più informazioni sui candidati prima di votarli. Il capo della Commissione Finanze, Orrin Hatch, ha detto che i democratici devono "smetterla di fare gli idioti".
Elaine Chao, moglie del leader di maggioranza al Senato Mitch McConnell, è stata confermata dal Senato come ministro dei Trasporti. Il suo compito sarà realizzare la promessa di Trump di spendere mille miliardi di dollari per migliorare le infrastrutture del paese. È passata con 93 voti contro 6. I sei contrari sono i senatori democratici Sanders, Gillibrand (l'unica che finora ha votato no a quasi tutte le nomine), Merkley, Schumer, Warren, Booker. Sul New York Times trovate un grafico su chi ha votato sì e no per i primi cinque nominati. Un solo repubblicano ha votato no una volta, Rand Paul, per la nomina di Mike Pompeo a capo della CIA.
Linda McMahon, ex amministratrice delegata della World Wrestling Entertainment, ha superato il voto della commissione e verrà senz'altro confermata anche al Senato come capo della Small Business Administration, che eroga contributi ai piccoli imprenditori.

- In diversi stati i repubblicani propongono leggi per limitare il diritto di dimostrare pacificamente. Secondo una proposta di legge del North Dakota, per esempio, gli automobilisti possono investire i manifestanti che bloccano una strada, a patto che lo facciano "accidentalmente".

- Perché nessuno nel partito Repubblicano si oppone a Trump? Perché i loro elettori lo amano.
Fonte: The New York Times

- Circa 1000 funzionari del ministero degli Esteri, diplomatici di stanza in tutto il mondo, hanno firmato una nota di dissenso interna contro il Muslim Ban. Questo è il testo del documento.
Invece, secondo un sondaggio Reuters/Ipsos, la maggioranza degli americani approva il bando: 49% è favorevole, 41% contrario, 10% non si esprime.

- Trump annuncerà tra poche ore il suo prescelto per diventare giudice della Corte Suprema (ne ho parlato anche ieri). Ha convocato  a Washington entrambi i candidati, Neil Gorsuch e Thomas Hardiman, per annunciare il prescelto in prime time.


lunedì 30 gennaio 2017

Distopia/9


- Si parla di nomine: mercoledì si vota per la nomina definitiva di Rex Tillerson come Segretario di Stato (non ho capito perché la stampa italiana lo chiami già Segretario di Stato: per adesso non lo è ancora). Il leader di minoranza al Senato Chuck Schumer ha dichiarato che non voterà per lui e ha chiesto che il voto venga rimandato. Nelle prossime ore vedremo come andrà.

- Domani il Senate Judiciary Committee voterà per la conferma di Jeff Sessions ad Attorney General (Procuratore Generale, cioè il ministro della Giustizia). Non ci sono possibilità che non venga eletto, visto che nessuno dei senatori repubblicani che detengono la maggioranza voterà contro di lui. Fra le cose da sapere su Sessions, il WaPo elenca: "falco" in materia militare, contrario all'immigrazione anche legale, scettico sui cambiamenti climatici, e soprattutto nel 1986 una commissione del Senato gli impedì di diventare giudice federale per manifesto razzismo. I suoi ex colleghi testimoniarono che amava fare battute sui "negri", ed è famosa la sua affermazione che non aveva mai avuto niente contro il Ku Klux Klan finché non aveva scoperto che fumavano marijuana
Il NAACP ha organizzato un sit-in (il secondo) davanti all'ufficio di Sessions, e 11 suoi membri, fra cui il presidente Cornell Brooks, sono stati arrestati (poi rilasciati)

- Schumer ha anche annunciato che i senatori democratici si opporranno alla nomina di qualunque giudice della Corte Suprema scelto da Trump (scelta che è stata annunciata per domani). Dopo che i repubblicani hanno bloccato la nomina di Merrick Garland da parte di Obama, i democratici hanno la possibilità di bloccare il candidato di Trump. Se ci riescono fino a novembre 2018 e poi riescono anche a riprendersi il Senato nelle elezioni, è fatta. Per la seconda volta nella storia degli Usa, un candidato alla Corte Suprema subirà un filibuster. Sul Guardian un buon riassunto del caos provocato dal Muslim Ban e delle sue evoluzioni. Al momento Sally Yates, il Procuratore Generale ad interim che sta per essere sostituito da Jeff Sessions, ha ordinato al Dipartimento di Giustizia di non difendere l'ordine di Trump. Durerà poco, ma è un gesto coraggioso.
Aggiornamento: è durato pochissimo. Trump ha immediatamente licenziato Yates e l'ha sostituita con Dana Boente, affermando che Yates "ha tradito il Dipartimento di Giustizia". Boente ha subito ordinato agli avvocati del Dipartimento di Giustizia di "difendere gli ordini del nostro presidente".

- Il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer, riferendosi ai più di 100 funzionari del Dipartimento di Stato che hanno condannato il Muslim Ban, ha detto che chi non è d'accordo può anche andarsene. Sempre secondo Spicer, l'attentato di Quebec City, malgrado sia stato compiuto da un cittadino canadese sostenitore di Trump e Le Pen, dimostrerebbe la necessità del Muslim Ban.
Nel frattempo, Microsoft sta preparando una causa legale insieme allo stato di Washington contro il Muslim Ban. Anche Google in prima fila nelle proteste: in questo momento è in corso un vero e proprio sciopero dei "googlers", e Sergey Brin ha partecipato alle proteste all'aeroporto di San Francisco, dichiarando: "sono un rifugiato".

- Sembra che sia in arrivo un nuovo ordine esecutivo contro la comunità LGBT.

- Nella sua prima dichiarazione pubblica dopo la fine della sua presidenza, Obama si dice favorevole alle proteste di questi giorni: "sono in gioco i valori americani".

domenica 29 gennaio 2017

Distopia/8. Il caos


- L'ordine esecutivo di Trump ha creato il caos. Le proteste continuano, perché non tutti i viaggiatori trattenuti sono stati rilasciati (contravvenendo agli ordini di ben quattro giudici federali, cosa gravissima perché crea un conflitto tra potere giudiziario ed esecutivo, cioè una crisi costituzionale), e salta fuori che la polizia di frontiera e le linee aeree sono state avvertite solo all'ultimo momento. Il capo della polizia di Los Angeles, invece, dichiara che non ubbidirà all'ordine di Trump.
Intanto, il Chief of Staff della Casa Bianca, Reince Priebus, contraddice parte dell'ordine e afferma che i possessori di green card non sono colpiti dal provvedimento. Contemporaneamente lo stesso Priebus suggerisce che il provvedimento venga esteso anche ad altri paesi musulmani. (Cioè anche a quelli dove Trump ha interessi economici, che al momento non sono compresi nell'ordine esecutivo.)
Secondo Mother Jones, tutta questa confusione è una mossa voluta da parte di Steve Bannon (v. post di ieri), che ormai tutti considerano la vera mente dietro la presidenza Trump. Si tratterebbe di una mossa propagandistica. Vediamo se funziona.

- I senatori repubblicani John McCain e Lindsey Graham hanno rilasciato un comunicato in cui si dichiarano contrari all'ordine esecutivo.

- L'Iraq blocca  i visti per i cittadini americani. L'Iran minaccia di fare altrettanto.

- Secondo la CNN, l'Amministrazione Trump sta valutando la possibilità di chiedere a tutti i viaggiatori stranieri di fornire una lista dei siti web e dei social media che visitano, oltre che l'elenco dei loro contatti telefonici.

- Un'enorme quantità di persone ha cancellato l'app di Uber in segno di protesta contro l'azienda, che ha approfittato dello sciopero dei tassisti a sostegno dei rifugiati per cercare di aumentare i propri affari. Anche se poi Uber ha fatto marcia indietro, il vero problema è che il suo CEO Travis Kalanick fa parte dell'entourage di Trump. Chi vince in tutto questo è Lyft, la rivale di Uber, che donerà un milione di dollari all'ACLU.

- Uber non è l'unica azienda di Silicon Valley ad avere legami con l'amministrazione Trump. Tra i suoi consiglieri ci sono anche il CEO di Oracle Safra Catz e quello di Tesla Elon Musk. E Apple, Microsoft e Facebook si sono degnati di dichiararsi contrari al Muslim Ban perché avrebbe danneggiato i loro affari. Chi fa la figura migliore sono Twitter (che già non era stato ammesso alla famigerata riunione fra Trump e i CEO di SV, in teoria perché si era rifiutato di inserire un emoji anti-Hillary), Netflix, Dropbox e Box, che hanno condannato il provvedimento, e anche Airbnb, che ha offerto alloggi gratuiti ai rifugiati.
Fuori da Silicon Valley, Starbucks ha dichiarato che assumerà 10000 rifugiati.

- Le reazioni internazionali. Merkel spiega a Trump la Convenzione di Ginevra.



sabato 28 gennaio 2017

Distopia/7


- Proteste negli aeroporti statunitensi - New York, Los Angeles, San Francisco, Atlanta, Washington, Chicago, Boston, Dallas - per ottenere la liberazione dei cittadini dei sette paesi a maggioranza musulmana - in possesso di visto o di green card - bloccati in aeroporto in seguito all'ordine esecutivo di Trump. 
L'American Civil Liberties Union ha fatto causa a Trump. Servono donazioni per sostenere le spese processuali. Io ho donato.
Aggiornamento: un giudice della corte federale di New York, Anne M. Donnellyha sospeso temporaneamente l'ordine esecutivo
Aggiornamento/2: l'ACLU riferisce che la polizia di frontiera continua a trattenere i viaggiatori fermati in aeroporto, nonostante l'ordine del giudice federale. Potrebbe prospettarsi una crisi costituzionale.
La stampa di regime descrive così le proteste.

- Nel frattempo, Trump rimuove i capi dell'esercito e dell'intelligence dal National Security Council e li sostituisce con Steve Bannon, il portavoce dell'alt-right e dei fondamentalisti cristiani che vogliono la guerra con l'Islam.



Molti avvocati dell'immigrazione sono accorsi in aeroporto per assistere gratuitamente i viaggiatori trattenuti. Quando l'International Refugee Assistance Project ha chiesto l'aiuto di avvocati, sono arrivate 3000 chiamate in 4 ore



Guardate com'è carino questo tweet della BART, la metropolitana leggera di San Francisco, che suggerisce ai suoi utenti di farsi un giro fino all'aeroporto dove è in corso la protesta


venerdì 27 gennaio 2017

Distopia/6


Come annunciato qualche giorno fa, un ordine esecutivo impone un blocco di 90 giorni ai visti dei cittadini di Iran, Iraq, Siria, Yemen, Sudan, Libia e Somaliasospende l'ingresso di tutti i rifugiati per un periodo di 120 giorni e sospende a tempo indeterminato l'ingresso dei rifugiati siriani. Nello stesso tempo, Trump afferma che verrà data la precedenza ai rifugiati siriani di religione cristiana.
Persino Dick Cheney non è d'accordo.
Appena entrato in vigore l'ordine esecutivo, detentori di visto e di green card sono stati fermati e trattenuti in aeroporto.

- "È evidente che il suo vocabolario limitato è il riflesso di una mentalità ristretta." I traduttori di Trump affrontano un compito ingrato.

- Dopo la disastrosa audizione di Betsy DeVos davanti alla commissione del Senato (nella quale ha sostenuto, fra le altre cose, che è necessario permettere l'uso delle armi nelle aule scolastiche per "difendere gli alunni dai grizzly"), sembra che nessun senatore democratico voterà per la sua conferma a ministro dell'Istruzione. Per chi legge l'inglese, QUI c'è un interessantissimo e agghiacciante articolo di Kristina Rizga su Betsy DeVos (che con la sua fondazione ha donato 8.6 milioni di dollari alle scuola private cristiane fra il 1999 e il 2014) e il paese dove è cresciuta, Holland in Michigan, dove i residenti sono tutti buoni cristiani, non è permesso gridare o fischiare tra le 11 di sera e le 7 del mattino, e se le autorità decidono che il tuo steccato è un po' troppo cadente lo fanno sostituire e poi ti mandano il conto. 

- La nuova ambasciatrice di Trump alle Nazioni Unite, Nikki Haley, afferma che "prenderà i nomi" degli stati che non appoggiano gli Usa.

- Mike Pence, rigoroso antiabortista, parla alla marcia pro-life di Washington, un atto inusitato per un vicepresidente.

- Ovviamente non sono l'unica che ha pensato di compilare una rassegna degli orrori dell'amministrazione Trump: QUI ci sono le 23 cose terrificanti fatte da Trump negli ultimi 7 giorni secondo la rivista New Statesman (che conclude segnalando che l'Economist ha declassato gli Usa da "democrazia compiuta" a "democrazia imperfetta"). QUI invece c'è l'articolo del National Resources Defence Council su una prima settimana disastrosa dal punto di vista della protezione dell'ambiente.

- Trump vuole togliere le sanzioni alla Russia. Molti repubblicani sono contrari.

- E infine, per ridere un po', gli olandesi mandano un videomessaggio a Trump

giovedì 26 gennaio 2017

Distopia/5


- Dopo la spaventosa intervista trasmessa da ABC in cui ribadiva che il Messico avrebbe pagato il muro, e l'ordine esecutivo in cui ne veniva ordinata la costruzione, Trump ha dichiarato che il presidente del Messico, se non ha intenzione di pagare, avrebbe fatto meglio a cancellare l'incontro previsto per martedì prossimo. Il presidente del Messico ha cancellato l'incontro.
Aggiornamento: Trump vuole imporre una tassa del 20% sulle merci importate dal Messico, per pagare il muro. Il Messico è il terzo paese fornitore di merci per gli Usa. Il muro, come si poteva immaginare, lo pagheranno i consumatori statunitensi.



- Trump pubblicherà una lista settimanale dei crimini commessi dagli immigrati nelle "città santuario". 

- Gli scienziati resistono: più di una dozzina di enti governativi (tra cui NASA, EPA  - Agenzia per la Protezione dell'Ambiente - Parchi Nazionali) hanno aperto account twitter "alternativi" per pubblicare le pagine che il governo li costringe a rimuovere. Sono account gestiti da scienziati che lavorano per quelle agenzie, ma gestiti in forma anonima e private, e per questo non controllabili dal governo.

- Steve Bannon, lo stratega di Trump, dice che i media sono "il partito di opposizione" e che devono "tenere la bocca chiusa". Nei primi secondi di questo video trovate la risposta del giornalista Jake Tapper della CNN




- City Lights Bookstore ha una sezione dedicata alla Resistenza.

mercoledì 25 gennaio 2017

Distopia/4


- Trump ha vinto le elezioni ma vuole lanciare un'indagine sulle presunte frodi elettorali che avrebbero permesso a Clinton di vincere il voto popolare. I commentatori sono naturalmente perplessi: pura follia o manovra per arrivare a limitazioni del voto? In molti stati degli Usa non è richiesta la presentazione di un documento di identità per votare (fino al 2006 non era richiesto in nessuno stato, e per ora gli stati che richiedono un documento d'identità con foto sono solo Georgia, Indiana, Kansas, Mississippi, Tennessee, Virginia e Wisconsin), e gli oppositori di questa legge sostengono che penalizzerebbe chi non possiede un documento con foto (che negli Usa non è obbligatorio), cioè per la maggior parte neri, ispanici e altre minoranze.
Aggiornamento: la realtà è più assurda dell'immaginazione: a quanto pare Trump ha avuto l'idea di lanciare un'indagine sulle presunte frodi elettorali dopo aver parlato con un giocatore di golf tedesco, Bernhard Langer, il quale gli avrebbe detto che mentre era in fila per votare in Florida (tra parentesi, Langer non può votare perché è residente ma non cittadino) ha visto delle persone che non gli sembravano autorizzate a votare. Tra l'altro, la figlia di Langer ha dichiarato che suo padre non è un amico di Trump, e lei non si spiega perché Trump lo abbia menzionato.


- Trump ha annunciato con un tweet che il 2 febbraio rivelerà il nome del suo candidato per la Corte Suprema. 

- Anche gli scienziati stanno preparando una marcia su Washington, per protestare contro il taglio dei fondi e il bavaglio messo dall'amministrazione Trump alle verità sul cambiamento climatico. La data non è ancora stata decisa.


- La protesta di Greenpeace




- Se Peter Thiel diventa governatore della California io me ne vado.

- La tortura funziona, dichiara Trump, che prepara un ordine esecutivo per riautorizzare l'uso della tortura da parte della CIA.


- Un piano per togliere i fondi federali alle città-santuario (tra cui San Francisco) che rifiutano di denunciare gli immigrati clandestini.

- Ci sarà un "Office for Victims of Crimes Committed by Removable Aliens" (Ufficio per le vittime dei crimini commessi dagli stranieri... rimovibili?)

- Progetto per bloccare gli arrivi di tutti i rifugiati dalla Siria e per sospendere per 30 giorni il visto per chi arriva da paesi non ancora specificati a maggioranza musulmana (secondo Reuters si tratterà di Iraq, Iran, Libia, Somalia, Sudan e Yemen.