mercoledì 29 aprile 2015

I CIGNI NON MANGIANO PANE



Quest'anno ne sono nati cinque, come l'anno scorso. Ma l'anno scorso ne è sopravvissuto uno solo. Puntuali come la morte, nel fine settimana arrivano orde di turisti armati di sacchi di pane e avvelenano i cignetti. La volontaria che questa mattina attaccava i cartelli (che fra l'altro sono fuorvianti: i vegetariani mangiano anche il pane, no?) era molto preoccupata: l'anno scorso, dopo una domenica di bel tempo, ne ha raccolti due morti in un colpo solo. Che dire, speriamo che piova.





Carini, eh? Vi terrò aggiornati su quanti sopravvivranno all'assalto dei turisti armati di michette

lunedì 27 aprile 2015

Meet my husband/30: Jonathon Keats e la Millennium Camera

Dopo il successo della Century Camera berlinese, Mr K ha prodotto una Millennium Camera. Il progetto lo trovate spiegato - più o meno - in italiano QUI.

Anche questa volta se ne è parlato in giro per il mondo, e Mr K è diventato persino Celebrity of the Day su Yahoo India e su Yahoo Philippines.

Il progetto è stato realizzato all'Arizona State University e all'Amherst College, dove Mr K si è laureato.



Mr K ha tenuto un workshop per mostrare agli studenti di Amherst come costruire una Millennium Camera










E poi ha installato la Millennium Camera sulla Stearns Steeple di Amherst (che pare fosse piena di pipistrelli, vivi e morti):







lunedì 20 aprile 2015

Postcards from New Orleans/5. La piantagione

Da quando sono tornata sono uscita pochissimo, traduco un libro magnifico e non vorrei fare altro. Intanto sto traducendo anche questo, e così sono completamente immersa in un bagno di Franzen. Che meraviglia.

Le mie ultime foto di New Orleans sono quelle della gita alla Oak Alley Plantation, dove ero stata anche nel precedente viaggio, quello dove c'era il sole.
Si esce da New Orleans e si attraversa il Mississippi. La zona mi sembra meno povera di una decina d'anni fa, ma siamo sempe nell'America profonda


Ecco il Mississippi

Ed ecco l'ingresso della piantagione (fotografia del viaggio precedente, come si può capire dal sole)

La piantagione ha un piccolo museo che mostra come vivevano gli schiavi che vi coltivavano la canna da zucchero (celebrati da Kara Walker in questa opera). Ecco, vivevano più o meno così:



La cosa più spettacolare della piantagione sono i magnifici alberi che collegano l'edificio principale al Mississippi (un trucco imparato dai nativi americani per convogliare l'aria fresca del fiume verso la casa), ventotto Virginia live oaks (in italiano lecci del sud), ciascuna con il suo nome proprio. La più grande, se non sbaglio, si chiama Josephine Armstrong Stewart.


Mr K e Josephine

Josephine Armstrong Stewart
Josephine Armstrong Stewart
Josephine Armstrong Stewart

martedì 14 aprile 2015

Postcards from New Orleans/4. La palude e l'alligatore


L'orrido catorcio è stato inviato all'assistenza, le mie foto perdute per sempre. L'unica per cui mi dispiace davvero era un fantastico primo piano zumato di un musicista identico a John Belushi, tutto immerso in una luce blu, con la tromba rivolta al soffitto. Immaginatevelo, perché non lo vedrete mai.
Per rifarmi ho recuperato altre foto del viaggio precedente, quello in cui c'era il sole. Oggi vi mostro una gita in una palude come quella del mio adorato Daunbailò. A un certo punto c'è un cattivone (la nostra guida, Mr. Johnny Champagne) che cattura un povero alligatorino, che però poi viene felicemente ributtato nella sua palude.

La palude da fuori
La palude da dentro

Muschio spagnolo (il dizionario mi traduce Spanish moss con tillandsia, ma che cacchio di nome è tillandsia?)





Ed ecco l'alligatore

Mr. Johnny Champagne tuffa la mano impavido e lo cattura

Perdonate la foto oscena (alligatore liberato subito dopo, ribadisco), ma Mr. Champagne andava immortalato

giovedì 9 aprile 2015

martedì 7 aprile 2015

Italo Calvino e il chicken parmeggiana

Herb Gold
Ieri Mr. K ha incontrato il suo amico Herb Gold, novantunenne monumento letterario di San Francisco. Herb gli ha raccontato che un giorno, tanto tempo fa, il suo amico Italo Calvino andò a trovarlo a Cleveland, dove Herb era in visita ai suoi genitori. Il padre di Herb insistette per mandare lo scrittore italiano in un ristorante italiano che secondo lui era il migliore della città. Il povero Calvino si ritrovò così in un classico ristorante italo-americano, con tanto di menu plastificato, spaghetti meatballs e linguini Alfredo. L'avrebbe anche presa sportivamente, se non fosse stato per la collezione di errori ortografici che costellavano il menu, come in ogni ristorante italiano all'estero che si rispetti. Saranno stati i veal scallopini o il chicken parmeggiana a irritarlo, chissà, fatto sta che Calvino fece chiamare il proprietario del ristorante e gli diede una bella lavata di capo. La prossima volta che mi capiterà di leggere uno di quei menu, penserò a Calvino e sorriderò.

giovedì 2 aprile 2015

Postcards from New Orleans: Beautiful houses

Sempre attingendo dalle mie foto del 2006, molto più belle perché in quei giorni c'era il sole, vi mostro un po' di architettura locale. Nelle prossime puntate: la piantagione e la palude (con alligatore).

Un paio di esempi dal French Quarter:




... e poi il Garden District, quello con le case più belle:







E infine non può mancare il battello sul Mississippi (vuoto nel 2006, stracolmo nel 2015)