mercoledì 18 ottobre 2017

Ottobre a Lampedusa

Dopo tantissimi anni che non andavo al mare, quest'anno mi è venuta una gran voglia di vacanza. Ho scelto Lampedusa per ragioni puramente geografiche: non ero libera prima della seconda settimana di ottobre, e dove trovare ancora caldo, in quel periodo? A ciò si aggiunga il fatto che a causa di un trauma infantile posso fare il bagno solo se il mare sembra una piscina, e questo restringe notevolmente il campo delle mie possibili mete balneari. 
Per ovviare almeno in parte alla possibile catastrofe di una settimana di maltempo su un'isola minuscola dove oltre al mare c'è poco da fare, ho inserito due giorni iniziali a Palermo, che rivedo sempre volentieri. Questa volta poi c'era anche Maria D'Asaro, che mi ha portata a fare un bellissimo giro a Mondello. E sono anche salita sul tetto della Cattedrale


Sull'aereo per Lampedusa c'era Pietro Bartolo, il medico dei migranti reso famoso dal film Fuocoammare (se non lo avete visto lo trovate QUI). L'isola sta vivendo una rinascita del turismo, dopo alcuni anni in cui la gente la identificava solo con le tragedie del mare e si teneva alla larga. Oggi purtroppo le tragedie continuano, ma per fortuna i turisti sono tornati a dare ossigeno all'economia dell'isola. Troppo ossigeno, però, diventa velenoso, e dopo aver parlato un po' con i lampedusani ho capito di aver fatto molto bene a venire in ottobre: d'estate - o meglio, da Pasqua a settembre - la popolazione dell'isola passa da seimila a quarantamila abitanti, le spiagge diventano dei carnai, il mare si riempie di motoscafi, motoscafini e motoscafetti, l'aria diventa irrespirabile per gli scarichi di migliaia di macchine a noleggio, moto e motorini. Qualcuno auspica un limite al numero delle auto che possono girare sull'isola, qualcun altro alza le spalle rassegnato, qualcun altro ancora, come una turista che soggiornava nel mio stesso albergo, dice "eh, ma se decidono di fare un 'turismo sostenibile' poi i prezzi salgono e io non ci posso più venire". 

Ottobre, invece, è il mese perfetto. Temperatura perfetta, sole e brezzolina. Solo un giorno ci ha sorvolate un temporale, alla spiaggia di Cala Croce


Oltre ad andare al mare, che era la mia priorità assoluta dopo anni di astinenza, sono andata a vedere la Porta d'Europa




Imprescindibile il giro dell'isola in barca, con annesso bagno nel mare più bello del mondo, alla Tabaccara


E naturalmente, mille bagni all'Isola dei Conigli



E i migranti? Come racconta QUI Micol Sarfatti: "Dici Lampedusa e pensi immigrazione: inutile negarlo. Pensi agli sbarchi, a una rappresentazione definita da telegiornali, ai toni apocalittici dell’invasione. Pensi magari – e per fortuna – a una narrativa eroica, che ha visto gli abitanti dell’isola in prima linea. Non hanno potuto scegliere, è vero. Ma in inglese esiste un’espressione che s’adatta a loro: grace under fire, grazia quando tutti ti sparano addosso. Un’eleganza speciale, che ai lampedusani viene riconosciuta da tutti."
I migranti guardano il mare, e di certo non vedono quello che vediamo noi.



42 commenti:

  1. Silvia, un post bellissimo con foto splendide. Ho preso Fuocammare in dvd un paio di giorni fa e già mi stavo rammaricando di doverlo restituire senza aver visto il film. L'ho preso in prestito bibliotecario dopo aver letto Appunti per un naufragio di Davide Enia. Io che a Lampedusa non ci son mai stata, al momento non riesco a pensare all'isola senza la tragedia dei migranti, così come non riesco più a pensare al Mediterraneo senza associarlo a corpi senza vita né identità.
    Il tuo bel post aiuta a ricordare che Lampedusa non è solo questo.
    Grazie.

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    1. Sono contenta che ti sia piaciuto. Lampedusa è una bella isola abitata da bella gente, e merita di essere conosciuta.

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  2. Bene, sappi che in questo caso hai tutta la mia invidia( positiva) per il paradiso che hai scelto.
    Belle foto, invidia rientrata poichè grazie ad esse ho potuto sognare :)
    Divertiti e fai un bagno anche per me

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  3. Bellissimo!!
    La mia foto preferita comunque è l'ultima.
    :)
    Sei proprio brava a scrivere tu, comunque.
    Mettere in cantiere il prossimo libro ;)
    A presto

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  4. Ciao Silvia! Sono contenta che il soggiorno a Lampedusa sia stato all'altezza delle aspettative.
    Accidenti, non ti ho chiesto un autografo/dedica ne "I jeans di Bruce Springsteen". Alla prossima, quindi, così potrò rimediare... Un abbraccio.

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  5. Queste sono le cose che quando stai dall'altra parte del pianeta, in Australia, ti fanno sentire un po' in gabbia. Mi spiego: se avessi letto questo tuo post dall'Italia, avrei probabilmente prenotato un volo e mi sarei andata a buttare in quel mare unico e spettacolare che tu hai mostrato nelle foto. Avrei visitato questa isola meravigliosa che da tanto voglio vedere e mi sarei strafogata di street food palermitano...ma sto qua e allora ti posso solo ringraziare per questo post!

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    1. In effetti dall'Australia è un po' lontanuccio... la distanza non permette gesti impulsivi, però non impedisce di fare progetti ;-)

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  6. Un post bellissimo, per la parte fotografico-vacanziera (uno spettacolo *_*) e per quella finale, davvero toccante!
    Grazie!

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    1. Per le foto bisogna ringraziare il panorama, per la grazia i lampedusani.

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  8. Guardando queste foto meravigliose e leggendo il tuo bel post, mi sento improvvisamente "a casa", nel senso che quegli orizzonti bellissimi di mare, mare che restituisce evasione, tragedia, disperazione e speranza, hanno tanto in comune con quello che ho voluto rappresentare ne Lo Sguardo Italiano...Perdona l'auto-citazione, ma ho provato gli stessi sentimenti come se fosse inscindibile il senso di bellezza, di storia, di umanità di quei posti dal carico pesante, dalla memoria degli sbarchi, dalla tragedia di altri mondi che noi crediamo lontani e invece sono sotto i nostri occhi, ormai quotidianamente...

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    1. Sì, questi posti sono così, se hai un minimo di sensibilità non puoi separare la bellezza dal carico di dolore che ci sta dietro. Eppure la vita deve andare avanti, il medico vede morte e dolore ma anche vita che continua, i lampedusani accettano la responsabilità che è toccata alla loro isola, e intanto l'Europa se ne frega e diventa sempre più fascista.

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    2. Infatti, hai ragione, la vita deve andare avanti. Ammiro i medici, e così pure gli abitanti di Lampedusa. Sta proprio in questa fluida accettazione degli eventi, in questa adattabilità (che non e' indifferenza, ma partecipazione) il futuro dell'Europa... Ma dice bene Nela San nel suo commento qui sotto: ci vorrebbe anche una cultura del turismo. Perché il razzismo nasce dall'ignoranza e dalla paura del diverso; e un certo turismo classico dall'egoistico desiderio di confezionarsi una realtà di tutto piacere che prescinde dal diverso, anzi lo ignora completamente (basta guardare i "resort" che sono paradisi artificiali, uguali in tutto il mondo).

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    3. Mamma mia, i villaggi turistici, che cosa terrificante! Devo dire che Lampedusa ci prova, a educare i turisti, almeno negli spazi gestiti da Legambiente come la spiaggia dei Conigli, ma quando i criteri di chi va in vacanza sono come quelli della turista che cito nel post...

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  9. Hai raccontato molto bene questo soggiorno qui, e credo tu abbia scelto il periodo migliore per andarci. Un posto significativo per la nostra epoca ... non una vacanza banale.

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    1. No, davvero un luogo intenso, che ti costringe a riflettere.

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  10. Una testimonianza molto interessante la tua su questa grande dicotomia fra il mare dei migranti e il mare del turismo e, sotto il profilo turistico, l'altra dicotomia fra il turismo delle folle e quello lento, che parla con la gente del luogo, assapora ogni cosa e non è un mordi-e-fuggi.
    La cultura del turismo? Per certi aspetti è qualcosa che, da Venezia a Barcellona e giù fino a Lampedusa, si avverte che manca. Il tuo post dimostra che la cultura del turismo è importante.

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    1. Anch'io vivo in un posto turistico, e posso confermare che la cultura del turismo dipende dall'offerta e dal tipo di turista a cui ci si vuole rivolgere. Il comune che organizza la sagra della porchetta e il raduno di motociclisti con concerto heavy metal attirerà un certo tipo di turista, mentre il comune che organizza il festival letterario e i concerti jazz ne attirerà necessariamente un altro. (Peccato che la seconda opzione si trovi sull'altra sponda del lago. Sulla mia ci sono la porchetta e l'heavy metal.)

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  11. Foto e parole splendide. Post che amplia un orizzonte e fa riflettere. Il mare, poi, che tutto mangia e tutto cancella, ma tutto subisce. Cultura del turismo... manca anche nel mio amaro Salento, manca, eccome. Grazie Silvia per le belle riflessioni, e per la voglia di andare a Lampedusa che mi hai messo addosso :-)

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    1. Manca la cultura del turismo là dove manca la cultura in generale, direi. E dove si pensa che svendersi sia il modo migliore per valorizzarsi.

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  12. Grazie. Davvero un posto ops post bello! ;-)
    Prima o poi ci andrò.
    Mi piace averlo letto perché sei andata a fondo su alcuni aspetti che fanno parte dell'isola.

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  13. Sì, Silvia, bellissimo post e foto fantastiche. Con l'ultima in particolare dici tutto in uno scatto... Quell'Europa che i migranti cercano e che, una volta che ci si è dentro, appare improvvisamente sempre più lontana.

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    1. Tornavo dalla spiaggia e li ho visti lì seduti, immobili, che guardavano il mare. Era proprio un'immagine che spezzava il cuore.

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  14. Quanta bellezza, tu e l'isola. Sarà l'ora, la fatica, ma ho respirato e per qualche breve istante ho come attraversato le foto.
    Mi dispiace solo non aver saputo di Palermo, in qualche modo avrei fatto per raggiungervi, una giornata con te e Maria sarebbe stata memorabile...

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    1. Oh, no, ricordo di averti scritto in qualche commento che sarebbe stato bello vedersi lì, ma poi si vede che il commento è andato smarrito... mi dispiace, avrei dovuto scriverti!

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  15. Un approccio affascinante, appassionato, divertito eppure profondo: una tua caratteristica che trovo in ogni post, indipendentemente dall'argomento trattato. E grazie per grace under fire.

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  16. Mai stata a Lampedusa ma mi piacerebbe tantissimo e che bel viaggetto che ti sei concessa e foto a dir poco stupende, soprattutto quella della adorabile tartarughina *.*

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    1. Ottima, soprattutto i primi. Tutto pesce, ovviamente. Nel mio mondo ideale ci sono i primi siciliani e le sardine portoghesi (che come avrai capito mi hanno assai colpita).

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  18. Una bellissima vacanza e un bellissimo film - che noi avevamo cercato di vedere alla Berlinale, ma naturalmente era già al completo! Fortunatamente abbiamo recuperato al nostro rientro. Mi piacerebbe andare a Lampedusa, effettivamente la immaginavo come un'isola chiusa al pubblico, diciamo così. Che assurdità. Certo non ci andrei da pasqua a settembre, il periodo che hai scelto è il migliore, brava. Dovrei anche io imparare a rilassarmi quando vado al mare, ma mi assale l'ansia... Ecco, adesso Lampedusa non mi sembra più una buona idea...

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    1. Ma perché l'ansia? Il mare ti mette agitazione? Ma che isolana sei?
      :-D

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  19. Eccomi finalmente riemergo! Queste foto sono meravigliose, ma mi fanno sentire in colpa perché Lampedusa è da tempo un posto dove vorrei andare ma poi... Non nego che la storia dei migranti mi ha sempre un po' frenato, perché egoisticamente in vacanza vorrei non pensare a niente, solo relax(e per me è già difficile rilassarsi anche quando tutto sembra perfetto). Poi sicuramente il fatto che sia lontana e non abbia il volo diretto, mi fa passar la voglia... Prima o poi però devo andarci, caspita è troppo bella!

    Mi dispiace per il tuo trauma. Sai che io da quando vidi il film, ma soprattutto less il libro de Lo squalo, ho avuto il panico da squali? Tipo che nn mi vedi mai fare il bagno al largo da sola ma sempre se c'è un gruppetto. Haha che infame sono... perché penso magari non prende me :-D

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  20. Il volo diretto c'è, ma d'estate, poi dall'autunno lo tolgono. Il cambio in effetti è un po' una rottura, ma noi almeno all'andata abbiamo rimediato con un giretto a Palermo, che vale sempre la pena di vedere.
    Per il resto ti capisco, ma pensa che andandoci dai una mano ai lampedusani, che ne hanno bisogno.
    Bella la strategia di dare gli altri in pasto agli squali! :-D

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