giovedì 25 agosto 2011

Piccoli terremoti

Il primo è stato un paio d'anni fa. Ero da Whole Foods, e stavo passando per la corsia degli integratori alimentari quando d'un tratto i flaconi pieni di vitamine, echinacea e artiglio del diavolo cominciarono a vibrare con un sinistro rumore di maracas. Era il mio primo terremoto, ma quando mi girai terrorizzata per farmi confortare da Jonathon mi trovai di fronte a un'espressione indifferente e a un'alzata di spalle. Ancora più frustrante fu accorgermi che i commessi ridacchiavano e scommettevano sulla magnitudo del terremoto. Resto convinta che si tratti di una posa che la gente assume per farsi coraggio e poter continuare a vivere in una città ad alto rischio sismico, ma devo confessare che avrei preferito ricevere qualche manifestazione di simpatia in più nel giorno del mio primo terremoto.

Ieri la terra ha tremato in Virginia, e il sisma si è avvertito distintamente a New York e lungo la costa est, fino al Canada. Strano, ho pensato, finché non ho scoperto che la Virginia è in realtà una zona sismica. I terremoti che la colpiscono, però, di solito non sono forti come questo, che è stato il secondo più forte mai verificatosi in quella zona. Il giorno prima, lunedì, c'era stato un altro terremoto in una zona insolita, il sud del Colorado.

Ieri sera eravamo a cena a casa di amici a Berkeley, e verso le undici e mezza abbiamo sentito due tonfi. Tump. Tump. Non proprio un tremito, quanto piuttosto la netta sensazione che King Kong stesse camminando per le strade del quartiere. Gli amici hanno reagito in modo un po' meno cool dei commessi di Whole Foods, e mentre ci riaccompagnavano a casa in macchina hanno notevolmente aumentato la velocità sul Bay Bridge: un ponte non è proprio il posto migliore dove trovarsi in caso di terremoto. Le due scosse erano di magnitudo 3.6 e 2.3 (la seconda tecnicamente detta microscossa, perché non ha raggiunto i 3 gradi).

Questa mattina verso le 10 un'altra, sempre di magnitudo 3.6, mentre facevo la doccia. Altro posto non proprio ideale dove trovarsi durante un terremoto. Ma d'altronde ci sono un sacco di posti non ideali dove trovarsi durante un terremoto. A cominciare, naturalmente, da quello dove si sta verificando il terremoto.

8 commenti:

  1. Mannaggia...pure noi l'abbiam sentito e siamo ben lontani dalla Virginia e a tre ore da New York..

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  2. Sì, sembra che facesse tutto parte di un unico spostamento di zolle. Speriamo che abbiano finito!

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  3. non sapevo che la virginia fosse zona sismica!

    belle le foto, le hai fatte te?
    io devo ancora andarla a vedere la faglia...

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  4. Ooops, beccata! Di solito, se non lo segnalo, le foto sono mie, ma stavolta no... la seconda però è di un posto dove sono stata, la strada che porta a Palos Verdes, vicino a Los Angeles. Un posto meraviglioso, ma la strada è tutta storta e piena di crepe, davvero inquietante!

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  5. Anche io sono rimasta stupita dall'epicentro... e ancora di più stamattina quando ho letto che una scossa di 6.9 ha colpito il Perù!

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  6. Argh, dev'essere sempre lo stesso che va a zonzo per il continente...

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  7. silvia: non so perche' te l'ho chiesto.. credo che in realta' volevo chiederti se hai visto la faglia di santa andrea ... ma sto un po' ko per via del fuso e parlo in modo improprio (tipo ora)...

    lucy: il peru' invece e' noto che sia sismico :-)
    mi ricordo non molto tempo fa ci fu una scossa pari a 8 o qualcosa del genere

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  8. No, la faglia non l'ho vista, però non so se ci tengo a vederla: la strada di Palos Verdes mi aveva già abbastanza spaventata!

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