martedì 22 settembre 2015

Il sapore del cibo automatico: un mio pezzo su Rivista Studio

Un paio di settimane fa sono andata a provare Eatsa, il nuovo "ristorante automatizzato" di San Francisco. Ci sono andata perché volevo scrivere un articolo, e infatti l'ho scritto. Lo trovate su Rivista Studio, QUI



20 commenti:

  1. Mi sembra la versione salutare chic di Febo (la versione unta di Amsterdam) ^_^

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  2. Beh, almeno porevano sercire miglio, visto che il prezzo della quinoa è già alle stelle! Bel pezzo, la tua verve rende sempre piacevole leggerti :-)

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    1. Ma il miglio non è "cool", cara mia. Grazie, mi sono divertita a scriverlo!

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  3. Quindi ora posso vantarmi dicendo che mi intrattengo in virtuali conversazioni non solo con la traduttrice italiana di Franzen (cosa che tra l'altro mi ha fatto guadagnare un sacco di punti con alcuni amici, sappilo), ma anche con l'ultima luddista di San Francisco. Fantastico!

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    1. Non è male come definizione, eh? Trasformerò questo articolo in un racconto per il mio libro, e mi sa che gli darò proprio quel titolo.

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    2. Allora vedi che non l'unica a vantarmi??? :-)
      L'esperienza del ristorante è sicuramente molto singolare, ma non so se avrei avuto il coraggio di provare :-)

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    3. No, ma non è cattivo, eh! E poi c'è l'assistente...

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  4. Davvero interessante il tuo articolo su ristorante automatizzato e quinoa. Ti considero una portatrice sana di cultura/informazione intelligente nel web (e non solo). Ti dirò dell'assaggio del "tuo" Franzen grazie all'inserto del Sole24ore.

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  5. ho avuto giornate un po' pesanti, così trovo finalmente il tempo per leggerti ora, già la quinoa i perprime (forse non riesco ad utilizzarla al meglio), poi i tecnicismi mi deprimono, in cucina soprattutto. Quindi evviva il pane e mortazza del casolin (droghiere) se ho fretta, o la tagliatella fatta da me a casa, o i bigoli in trattoria sui colli

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    1. Sono d'accordo, ovviamente. Infatti vorrei espandere il pezzo con la storia di una ristoratrice russa favolosa che per una volta mi ha fatto sentire a casa anche nel paese del cibo automatico.

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  6. Terrificante! Un brivido mi ha percorso mentre leggevo. Il contrario della convivialità che mi piace tanto...sigh...

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    1. Dai, allora prossimamente parlerò della mitica Katya, la ristoratrice più conviviale della città.

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  7. 2021 Odissea nello s(p)azio.
    Che poi, quanto a saziare veramente ho qualche dubbio, ma tanto mi sembra di capire che chi lo frequenta preferisce saziarsi con smartphone e robe high-tech che più high non si può. O sbaglio? In tutti i casi: farebbe la gioia dei Coreani e la nevrosi della sottoscritta.
    Solidarizzo con Silvia P.

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    1. Grazie Nela, questa gente è tanto triste perché non ha mai assaggiato le tagliatelle fatte in casa. Poracci.

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  8. Pensa proprio ieri ho "vissuto" il progetto "ricette di vita", cibo raccontato e mangiato. Una esperienza "buona" in tutti i sensi. Sarà che il cibo per me è stare insieme e usare anche le mai :))) (appetitoso il tuo pezzo)

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    1. Ci sarà un motivo, se noi italiani siamo così simpatici ;-) La passione per la convivialità è senz'altro un elemento a nostro favore.

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  9. ..se aprono un Eatsa qui, da queste parti.. magari ci vado :-P
    Sai in quelle giornate nere in cui proprio non hai voglia di parlare con nessuno? Ecco potrebbe essere un posto che raccatta tutti quelli che hanno avuto una giornata storta, no?
    E poi la quinoa non è solo cool ;--)
    È soprattutto un cereale senza glutine per cui se sei celiaco (o "mezzo celiaco " come me) vivi un po' meglio.
    Comunque l'articolo è bellissimo! E tu sei riuscita a essere tecnica, dissacrante e autoironica in modo perfettamente armonico :)

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    1. Quindi possiamo chiamarlo il ristorante per persone sole e/o ingrugnite.

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