giovedì 3 novembre 2011

We, the Ninenty-nine Percent of the People of the United States of America

Innanzitutto, un video.



La Los Angeles Sports Arena trasformata in ospedale da campo, preso d'assalto da 5000 persone prive di assicurazione sanitaria. Non esiste forse foto più nitida del tracollo dell’infrastruttura pubblica degli ospedali da campo organizzati negli stadi e nei palasport di molte città americane. Oggi sono circa 50 milioni i cittadini americani senza copertura sanitaria, e questo, nel sistema privatizzato, significa che non hanno accesso ad assistenza medica al di là del pronto soccorso di fatiscenti ospedali convenzionati sull’orlo della bancarotta. Associazioni come Remote Area Medical e Care Now USA sono nate per coordinare il volontariato di medici e infermieri in paesi in via di sviluppo o zone colpite da catastrofi; oggi si trovano ad assistere la “classe subalterna permanente” orfana della crisi, ma anche di trent’anni di liberismo antistatalista che ha affossato la spesa pubblica per sanità, istruzione e infrastruttura. Una scena che dà la misura dell'emergenza della sanità e dell'infrastruttura pubblica nel paese più ricco dell'occidente. 
Riprese e montaggio e testo: Luca Celada

Ed ecco entrare in scena il manifesto programmatico del nuovo movimento di protesta (anche questo brano è ripreso dal blog Losangelista), che cerca di dare un senso a quanto accaduto nelle ultime settimane. Frutto del gruppo di lavoro newyorchese di Occupy Wall Street, la dichiarazione indice un'assemblea generale nazionale del movimento da tenersi il prossimo 4 luglio a a Philadelphia, e stila una lista di 20 rivendicazioni che i delegati partecipanti dovranno discutere e formalizzare. La lista iniziale di richieste da discutere comprende la moratoria dei pignoramenti delle case, istituzione di regole antispeculative per la finanza, proibizione dei contributi privati alle campagne politiche, finanziamento pubblico dei partiti, un works progress di stampo roosveltiano per stimolare l’occupazione con grandi opere pubbliche, nazionalizzazione del servizio sanitario, restrizioni alle industrie bancarie, petrolifere e farmaceutiche, eliminazione delle agevolazioni fiscali  per le corporation. Il manifesto chiede anche l’estensione delle norme ambientali, sussidi alla pubblica istruzione, ritiro immediato da Iraq e Afghanistan (e del personle militare non essenziale stanziato all’estero), sospensione di grandi operazioni militari. I 99%isti non si dicono contrari a riequilibrare il bilancio, ma rifiutano di farlo con i soli tagli alla spesa pubblica. Se le richieste non verranno prese sul serio dal Congresso, dalla Casa Bianca e dalla Corte Suprema, i firmatari concludono che il movimento si adopererà per la fondazione di un terzo partito politico indipendente con l’intenzione di candidare rappresentanti “a ogni carica disponibile” a partire dalle lezioni midterm del 2014. 

Ora, io sono d'accordissimo con tutto questo, ma provo anche una certa inquietudine. La "fondazione di un terzo partito politico indipendente" mi fa presagire il temibile "effetto Nader", ossia quello di un candidato da sinistra che sottrae voti al partito Democratico, con la conseguenza di regalare le elezioni al partito Repubblicano. Spero tanto di sbagliarmi...

4 commenti:

  1. sono i rischi del bipartitismo (pero' guardalo anche al contrario: in italia, forse per arginare il fenomeno dei "terzi" partiti, e' stato imposto lo sbarramento).
    per il resto le rivendicazioni sono concrete e condivisibili (chissa' se questo pragmatismo potra' arrivare anche da noi, ma temo di no).
    per quanto riguarda il problema sanitario negli USA non mi e' stata mai chiara una cosa: come mai tutta questa gente senza copertura assicurativa? voglio dire, questi 50 milioni di persone (quasi il 20% della popolazione!) non saranno mica tutti impossibilitati a procurarsene una..

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  2. @Elle: purtroppo sì, invece. Non è difficile fare i conti: il 9% della popolazione è disoccupata (e chi perde il lavoro perde anche l'assicurazione); aggiungi i lavoratori part-time, i freelance e gli "underemployed", tutte categorie a cui l'assicurazione non viene passata dal datore di lavoro, e che non possono permettersi di pagarla da soli; aggiungi magari anche chi ha qualche problema di salute pregresso e che per questo motivo se la vede negare, e il 20% lo raggiungi (e probabilmente lo superi) abbondantemente.
    Proprio stamattina, fra l'altro, ho letto questo articolo, che conferma ulteriormente le più cupe statistiche: http://www.suntimes.com/news/nation/8589851-418/poorest-poor-in-us-hits-new-record-1-in-15-people.html

    @Marica: prego. Un mio amico c'è stato, due anni fa (non per girare un video, ma per andare dal dentista).

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  3. cara silvia gli unici che hanno ragione sono i ragazzi nelle strade ma è troppo arduo per i liberisti ed i fautori del modello capitalista accettare che che questa scuola di pensiero ha fallito. Il problema è la loro insaziabilità, la loro cecità ....che col nostro personale avvallo per adesione ed abitudine sta trascinando verso il baratro una vasta parte della umanità. Gia si stanno affacciando a questo vuoto, i primi, i piu deboli.Che dire delle vaste arree africane acquistate a poco o nulla per produrre olii vegetali per biocarburanti lasciando senza terra e senza cibo i contadini locali?
    Non è emblematico tuttoquesto?Questa è la novità
    della finanza cretiva questa è la violenza silenziosa e strisciante.Violenza consumata senza sanguinosi scontri, fruscio di banconote
    rumore di scavatrici e ruspe da un lato, dall'altro il pianto dei bambini senza cibo....
    Quale futuro???
    Ho apprezzato molto il tuo articolo.
    Merry Christmas
    mb@fastpiu.it

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