lunedì 20 aprile 2015

Postcards from New Orleans/5. La piantagione

Da quando sono tornata sono uscita pochissimo, traduco un libro magnifico e non vorrei fare altro. Intanto sto traducendo anche questo, e così sono completamente immersa in un bagno di Franzen. Che meraviglia.

Le mie ultime foto di New Orleans sono quelle della gita alla Oak Alley Plantation, dove ero stata anche nel precedente viaggio, quello dove c'era il sole.
Si esce da New Orleans e si attraversa il Mississippi. La zona mi sembra meno povera di una decina d'anni fa, ma siamo sempe nell'America profonda


Ecco il Mississippi

Ed ecco l'ingresso della piantagione (fotografia del viaggio precedente, come si può capire dal sole)

La piantagione ha un piccolo museo che mostra come vivevano gli schiavi che vi coltivavano la canna da zucchero (celebrati da Kara Walker in questa opera). Ecco, vivevano più o meno così:



La cosa più spettacolare della piantagione sono i magnifici alberi che collegano l'edificio principale al Mississippi (un trucco imparato dai nativi americani per convogliare l'aria fresca del fiume verso la casa), ventotto Virginia live oaks (in italiano lecci del sud), ciascuna con il suo nome proprio. La più grande, se non sbaglio, si chiama Josephine Armstrong Stewart.


Mr K e Josephine

Josephine Armstrong Stewart
Josephine Armstrong Stewart
Josephine Armstrong Stewart

34 commenti:

  1. Non vedo l'ora che ci regali il nuovo Franzen!! (Anche perché, come spesso son costretto polemicamente a ripetere, negli ultimi anni le penne migliori di certi nostri grandi editori sono stati di gran lunga... i traduttori!!!!)
    Mi sento quasi in colpa per averti distratta sabato con la mia presentazione, ma in fondo le pause fanno bene, e poi ho la presunzione di considerare Jonathan un virtuale amico e un concreto collega... :)
    Un abbraccione, e buon lavoro!

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    1. Grazie di quello che dici sui traduttori, naturalmente sono d'accordo con te!
      E non mi hai affatto distratta, è stata un'interruzione molto gradita del mio eremitaggio :-)

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  2. Che contrasto tra la bellezza degli alberi e l'orrore delle catene!

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    1. Sì, anche tra l'interno lussuosissimo della villa e le baracche degli schiavi, ma non avevo voglia di fotografare né l'una né le altre. Preferisco gli alberi.

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  3. Non t’invidio tanto questi luoghi magnifici, quanto l’affermazione “traduco un libro magnifico e non vorrei fare altro”. Poi so che c’è l’altro lato della medaglia: fate un lavoro meraviglioso e fondamentale ma vi pagano quattro lire. Che ingiustizia!
    I compiti per casa del Neri Pozza Book Club questa volta riguardano tal Matthew Thomas, we are not ouselves, di cui il Guardian ha detto “il nuovo Jonathan Franzen”. Non l’ho ancora iniziato. Tu ne hai sentito parlare??

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    1. Sì, devo dire che sono in un momento di grazia come ne capitano molto spesso. I libri che ho tradotto e che mi sono piaciuti così tanto non sono numerosissimi!
      Quanto al nuovo Jonathan Franzen, in questi anni ne sono spuntati un sacco. Chissà come sarà questo :-)
      Mi viene da ridere poi per tutte le polemiche che Franzen suscita ogni volta che apre bocca. Gli altri facciano pure polemica, ma intanto lui scrive come un dio.

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  4. Gesù è la Pepsi?
    Comunque, che emozione gli stati del Sud... con la loro storia (spesso terribile) e paesaggi bellissimi...

    Moz-

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  5. Lavora alacremente per cortesia che noi si deve leggere, quella Josephine è un vero schianto

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  6. Bellissimi i lecci del Sud. Penso che gli alberi siano le creature più buone e utili del pianeta. Buon lavoro.

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    1. Ah, che bellissima cosa mi hai scritto. Sono completamente d'accordo con te.

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  7. Si', alberi incredibilmente belli. Pero' vogliamo parlare di quel cartello "Who is Jesus?", mi verrebbe quasi voglia di telefonare...

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    1. Telefona e trova la verità. Non è meraviglioso? Chissà quanto ti addebitano per la telefonata.

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  8. Geniale la storia degli alberi, la propongo al sindaco di qui, che vivo vicino al fiume e a luglio-agosto fa 45 gradi!

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    1. Pensavo che gli spagnoli avessero imparato qualcosa dagli arabi...

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  9. Lavora lavora, che ci sta proprio un nuovo Franzen ;)

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  10. La curiosità degli alberi che convogliano l'aria fresca del fiume è una storia molto bella, così come è magnifico leggere di questo tuo stato di grazia attuale nel tradurre i testi del tuo artista preferito. Sono felice per te!

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  11. davvero interessante! ne terrò conto se un giorno verrò da quelle parti :) buona serata, ciao Andrea

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  12. Vai Silvia! Il mio unico dubbio a questi punti, quando comprerò il romanzo di Franzen, sarà: lo leggo in originale o nella traduzione??? :-)

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  13. AMO Franzen!
    Lo scorso anno ho tradotto qualche capitolo di The Corrections (è il mio preferito in assoluto) per un progetto...è fantastico tuffarsi nell'oceano Franzen!

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  14. Mi riprometto di leggere Franzen non appena riacquisterò un po' più di concentrazione (e temo che se ne riparlerà a fine giugno).
    Visto l'entusiasmo che lo circonda, vuol proprio dire che ho iniziato con il testo sbagliato o forse l'ho semplicemente letto al momento sbagliato.
    Cosa mi consigli per iniziare?

    Guardare gli alberi al crepuscolo o stare seduta all'ombra di un grande albero è qualcosa che mi riappacifica con il cosmo, da sempre. Foto splendide, come al solito!

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    1. Io ti direi di cominciare da Le Correzioni, se non è quello che ti ha già respinta (non è piaciuto a tutti). Per questo non se ne parla fino all'anno prossimo!

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    2. No, era "Zona disagio". Proverò con le Correzioni. Grazie!

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  15. Saperti tradurre testi che adori mi fa un immenso piacere. Buon lavoro, li leggerò quasi con lo stesso entusiasmo con il quale li stai traducendo. Grazie per questo post meraviglioso!

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  16. Ma lo Shangri-La non era in oriente? O.o Foto degne di un luogo meraviglioso... Ciao, buona serata.

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  17. Mi piacerebbe fare questo viaggio/gita prima o poi! :)

    P.S.
    Ma alla fine ti hanno detto chi e' Gesu'? :D

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    1. No, lo sto ancora cercando (non mi risponde al telefono)!

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  18. questi alberi son strepitosi!
    dev'essere un posto molto molto forte dal punto di vista emotivo...

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    1. Sì, il contrasto fra la bellezza del posto (che è stata perlopiù creata in seguito: in passato non era un giardino fiorito, ma una fattoria piena di animali, sporca e maleodorante) e la sua storia terribile è molto intenso.

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