lunedì 30 ottobre 2017

God Bless America: Trump e i fondamentalisti cristiani/2

(2. Continua da QUI)

Cos’è la destra religiosa e qual è il suo programma
Quando si parla di destra religiosa si intende una coalizione informale riunita intorno a un nucleo di evangelicali[1] e cattolici (questi ultimi rappresentano circa il 21% degli americani e hanno votato al 52% per Trump, con una netta distinzione fra bianchi, 60%, e ispanici, 26%[2]), con l’appoggio dei più conservatori fra protestanti storici, ebrei e mormoni. Si tratta di un movimento che ha messo radici nella politica fin dagli anni Quaranta e si è solidamente organizzato a partire dagli anni Settanta, in teoria per contrastare la legalizzazione dell’aborto, ma in realtà per opporsi a una serie di sentenze della Corte Suprema[3] che revocavano l’esenzione dalle tasse di alcune scuole che discriminavano gli studenti neri.
Nel 1979 il telepredicatore della Southern Baptist Convention Jerry Falwell fondò la Moral Majority, un movimento che al suo apice raggiunse quattro milioni di membri, localizzati soprattutto negli stati meridionali della Bible Belt[4], e che svolse un ruolo fondamentale nell’elezione di Ronald Reagan. Quando sciolse il movimento, nel 1989, Falwell dichiarò che l’obiettivo era stato raggiunto: il conservatorismo religioso era definitivamente consolidato come forza politica. Due anni più tardi, dopo l’11 settembre, affermò in un’intervista con Pat Robertson che l’attentato era una meritata punizione divina “per le politiche antireligiose dell’American Civil Liberties Union, per gli abortisti, le femministe, i gay e le lesbiche e tutti quelli che vogliono secolarizzare l’America”[5].
Pat Robertson, un altro telepredicatore Southern baptist che nell’88 si era candidato alle primarie repubblicane, fondò nel 1989 la Christian Coalition of America, che si affiancò nella galassia dei movimenti ultraconservatori a due organizzazioni fondate da James Dobson, il Family Research Council (inserito nel 2010 dal Southern Poverty Law Center nella lista degli hate groups per le sue posizioni che collegano l’omosessualità alla pedofilia) e Focus on the Family. Da quest’ultima organizzazione nacque Love Won Out, programma di “terapia di conversione” inteso a riportare gli omosessuali sulla retta via dell’eterosessualità: un metodo coercitivo condannato da tutte le organizzazioni mediche e psichiatriche e sostenuto, fra gli altri, dal vicepresidente Mike Pence[6].
La forza politica della destra religiosa è dovuta alla grande capacità di mobilitazione del suo elettorato, che si presenta compatto alle urne in un paese dove l’affluenza è sempre piuttosto bassa. Dopo quella di Reagan, anche la vittoria di George W. Bush dovette molto al sostegno degli evangelicali bianchi, che nel 2000 votarono per lui al 68% e nel 2004 al 78%.[7]



2.Continua





[1] Questo è il termine che più correttamente traduce l’inglese evangelical, poiché in italiano “evangelico” viene inteso come sinonimo di protestante in senso generale. Con l’espressione “movimento evangelicale” ci si riferisce ad alcune chiese specifiche – in particolare a quelle sorte dai vari movimenti di Risveglio dell’Ottocento e del Novecento – ma anche a un fenomeno teologico e sociologico trasversale a tutte le denominazioni protestanti storiche.
[4] Letteralmente la “Cintura della Bibbia”, espressione con cui si indica l’area che comprende all’incirca i territori di Tennessee, Virginia, Georgia, Texas, Arkansas, Alabama, in cui i cristiani evangelicali hanno le loro roccaforti.

lunedì 23 ottobre 2017

God Bless America: Trump e i fondamentalisti cristiani/1



Pubblico qui a puntate il mio articolo, uscito sul numero 5/2017 di Micromega, intitolato Europa e Usa: democrazia a rischio. Dopo le religioni americane "simpatiche" che avevo raccontato nel mio libro, questa volta analizzo il ruolo della destra religiosa americana – omofoba, antiabortista, creazionista – nell’ascesa di Trump. Buona lettura.








GOD BLESS AMERICA
La destra religiosa nell'amministrazione Trump

Betsy DeVos: portare la religione nelle scuole
Betsy DeVos, a capo del ministero dell’Istruzione del governo Trump, è stata uno dei candidati più controversi per i posti chiave della nuova amministrazione statunitense. Neppure personaggi estremamente discutibili come il ministro della Giustizia Jeff Sessions, che si porta dietro pesanti accuse di razzismo, e Scott Pruitt, il negazionista dei cambiamenti climatici messo a dirigere l’agenzia per protezione dell’ambiente, sono andati vicini alla bocciatura tanto quanto lei.
Perché un’opposizione così accanita? Certo DeVos sembra del tutto inadatta a ricoprire la carica di ministro dell’Istruzione, sia perché è una nemica delle scuole pubbliche e una generosa finanziatrice di quelle private (oltre che delle campagne elettorali di molti senatori repubblicani che l’hanno votata[1]), sia per l’incompetenza da lei dimostrata durante le audizioni al Senato. Ma la forte ostilità alla sua nomina – da parte degli elettori quanto dei senatori democratici – è legata anche alla preoccupazione con cui viene vista l’ascesa della destra religiosa nell’ambito dell’amministrazione Trump. Destra religiosa di cui DeVos è un’esponente importante, perché rappresenta una figura chiave per la realizzazione di uno degli obiettivi principali dei fondamentalisti cristiani: la sostituzione delle scuole pubbliche con scuole private di matrice religiosa. Non per niente, pochi giorni prima della seduta di conferma al Senato, Ralph Reed – ex direttore della Christian Coalition di Pat Robertson e fondatore dell’organizzazione ecumenica della destra religiosa Faith and Freedom Coalition – ha dichiarato che l’opposizione a DeVos rientrava nella “guerra contro la religione”[2] portata avanti dal Partito democratico.
In un lungo ritratto pubblicato da "Mother Jones"[3], Kristina Rizga descrive Holland, il paese del Michigan da cui proviene Betsy DeVos, come una specie di replica in miniatura dell’Olanda, con tanto di tulipani, zoccoli di legno e cartelli di benvenuto in olandese. Fondato a metà del XIX secolo dagli immigrati di una setta calvinista conservatrice, la Chiesa Cristiana Riformata, Holland è un paese ricco, con pochi crimini e poca disoccupazione, dove è proibito fischiare e gridare dalle 11 di sera alle 7 del mattino, dove se le autorità decidono che uno steccato è troppo malandato possono abbatterlo e mandare il conto al proprietario, e dove il divieto di insegnare l’evoluzionismo nelle scuole cristiane è rimasto in vigore fino al 1991.
Betsy Prince, diventata DeVos dopo aver sposato Dick, il figlio del fondatore della Amway Richard DeVos, ha una lunga storia di attivismo in favore delle scuole religiose. Nel 2000 ha sostenuto un emendamento alla costituzione del Michigan che permetteva il finanziamento delle scuole private con fondi pubblici; l’emendamento è stato dapprima approvato per via legislativa e poi bocciato in un referendum. In un’intervista rilasciata nel 2001 durante un raduno dei più ricchi cristiani degli Stati Uniti, DeVos ha affermato: “desideriamo confrontarci con la cultura in modi che continueranno a far avanzare il Regno di Dio”[4]. Il modo principale era stato finora quello delle donazioni (la Dick and Betsy DeVos Family Foundation ha donato 8,6 milioni alle scuole private religiose), ma oggi Betsy – che non è una trumpiana della prima ora: nelle primarie repubblicane ha appoggiato prima Jeb Bush e poi Marco Rubio – è arrivata ai vertici del sistema educativo statunitense e può agire per cambiarlo dall’interno.
1.Continua

mercoledì 18 ottobre 2017

Ottobre a Lampedusa

Dopo tantissimi anni che non andavo al mare, quest'anno mi è venuta una gran voglia di vacanza. Ho scelto Lampedusa per ragioni puramente geografiche: non ero libera prima della seconda settimana di ottobre, e dove trovare ancora caldo, in quel periodo? A ciò si aggiunga il fatto che a causa di un trauma infantile posso fare il bagno solo se il mare sembra una piscina, e questo restringe notevolmente il campo delle mie possibili mete balneari. 
Per ovviare almeno in parte alla possibile catastrofe di una settimana di maltempo su un'isola minuscola dove oltre al mare c'è poco da fare, ho inserito due giorni iniziali a Palermo, che rivedo sempre volentieri. Questa volta poi c'era anche Maria D'Asaro, che mi ha portata a fare un bellissimo giro a Mondello. E sono anche salita sul tetto della Cattedrale


Sull'aereo per Lampedusa c'era Pietro Bartolo, il medico dei migranti reso famoso dal film Fuocoammare (se non lo avete visto lo trovate QUI). L'isola sta vivendo una rinascita del turismo, dopo alcuni anni in cui la gente la identificava solo con le tragedie del mare e si teneva alla larga. Oggi purtroppo le tragedie continuano, ma per fortuna i turisti sono tornati a dare ossigeno all'economia dell'isola. Troppo ossigeno, però, diventa velenoso, e dopo aver parlato un po' con i lampedusani ho capito di aver fatto molto bene a venire in ottobre: d'estate - o meglio, da Pasqua a settembre - la popolazione dell'isola passa da seimila a quarantamila abitanti, le spiagge diventano dei carnai, il mare si riempie di motoscafi, motoscafini e motoscafetti, l'aria diventa irrespirabile per gli scarichi di migliaia di macchine a noleggio, moto e motorini. Qualcuno auspica un limite al numero delle auto che possono girare sull'isola, qualcun altro alza le spalle rassegnato, qualcun altro ancora, come una turista che soggiornava nel mio stesso albergo, dice "eh, ma se decidono di fare un 'turismo sostenibile' poi i prezzi salgono e io non ci posso più venire". 

Ottobre, invece, è il mese perfetto. Temperatura perfetta, sole e brezzolina. Solo un giorno ci ha sorvolate un temporale, alla spiaggia di Cala Croce


Oltre ad andare al mare, che era la mia priorità assoluta dopo anni di astinenza, sono andata a vedere la Porta d'Europa




Imprescindibile il giro dell'isola in barca, con annesso bagno nel mare più bello del mondo, alla Tabaccara


E naturalmente, mille bagni all'Isola dei Conigli



E i migranti? Come racconta QUI Micol Sarfatti: "Dici Lampedusa e pensi immigrazione: inutile negarlo. Pensi agli sbarchi, a una rappresentazione definita da telegiornali, ai toni apocalittici dell’invasione. Pensi magari – e per fortuna – a una narrativa eroica, che ha visto gli abitanti dell’isola in prima linea. Non hanno potuto scegliere, è vero. Ma in inglese esiste un’espressione che s’adatta a loro: grace under fire, grazia quando tutti ti sparano addosso. Un’eleganza speciale, che ai lampedusani viene riconosciuta da tutti."
I migranti guardano il mare, e di certo non vedono quello che vediamo noi.



domenica 8 ottobre 2017

Postcards from New York/26. La teleferica, la leggenda del pugilato e la casa del sogno

Sabato sono andata a Queens per il compleanno della mia amica Chiara, che ha in casa una collezione di poster delle mostre di Mr K



Sulla via del ritorno, visto che mi trovavo sulla linea F della metropolitana che è l'unica ad avere una fermata a Roosevelt Island, ho deciso di fermarmi a fare un giro. L'isola a quanto pare ha un bel parco, ma non avevo molto tempo per girarla, e così mi sono limitata a contemplare la teleferica che porta a Manhattan lungo il magnifico Queensboro Bridge. Avrei voluto prenderla, ma la coda era troppo lunga e così mi sono risparmiata un'esperienza che, devo ammetterlo, mi faceva un pochino paura



Così ho ripiegato sull'altrettanto panoramico e meno inquietante traghetto



La sera, dopo l'immancabile salto da Strand, sono andata a TriBeCa a incontrare la mia amica Laura Andel e il suo fidanzato Carlos all'ottimo ristorante Takahachi. Lungo la strada mi sono imbattuta in questa reliquia della vecchia New York, il Trinity Boxing Club, che nella vetrina espone un cartello con la sua fantastica leggenda


E per concludere la serata, un salto nel mondo di sogno della Dream House