lunedì 25 maggio 2015

Un post zoologico

Per distrarmi dall'attesa di un'email che chissà quando arriverà, se mai arriverà, e che finora ho cercato invano di attirare con diverse tattiche, tipo fissare ininterrottamente la pagina di gmail visualizzando l'avverarsi del mio desiderio e recitando scongiuri, oppure fingermi impegnata in altre attività e lanciare ogni tanto uno sguardo noncurante allo schermo, ho deciso che per la mia salute mentale era forse meglio fare una gita. E così siamo andati in Svizzera a fare un giretto per fattorie e oasi naturalistiche. Se alle foto di ieri aggiungo anche quelle che ho fatto qui al lago nei giorni precedenti, credo di poter aprire uno zoo virtuale.


Coppia di svassi
Vanessa del cardo sul pitosforo
I cignetti crescono (e sono sempre cinque!)
Se si contorcono mamma e papà ci contorciamo anche noi




Mr K e la mucca

Merlino e Rapunzel


Neonati in fattoria

Neonati in fattoria/2: piccolo di rondine in mano all'ornitologa

Little Free Library con daini

lunedì 18 maggio 2015

L'erba del vicino è dipinta di verde

La California è stremata da quattro anni di catastrofica siccità, e le cose andranno sempre peggio con il procedere inesorabile dei cambiamenti climatici. Ma gli americani, con il loro ben noto pragmatismo, hanno trovato una soluzione al problema dell'erba secca che sta così male nel giardinetto davanti a casa. La ditta LawnLift propone una vernice per l'erba in molte diverse sfumature naturali, pronta a inquinare le vostre falde acquifere alle prime gocce della tanto anelata pioggia. Enjoy!


lunedì 11 maggio 2015

Due mostre: Missoni al MAGA e Arts & Foods alla Triennale

Ho un paio d'ore di attesa da trascorrere a Gallarate. Che faccio? Vado finalmente a vedere il MAGA. C'è una bella mostra sui Missoni (la città di Gallarate fu scelta nel 1953 come sede del primo laboratorio di tessitura della Maison), ben allestita, piena di colori (ovviamente) e di sorprese. 

La moda dei Missoni era intrisa di arte, e la mostra raccoglie cento opere d’arte che lo dimostrano, fra cui quadri di Sonia Delaunay, Fortunato Depero e Giacomo Balla, e poi Munari, Dadamaino e Burri. Bellissima la sala con il bosco di colonne luminose e le teche con i campioni di tessitura.














 



Nell'ultima sala sono esposti gli arazzi patchwork di Ottavio, una vera meraviglia





L'enorme mostra Arts & Foods alla Triennale di Milano, curata da Germano Celant e allestita da Italo Rota, presenta oltre duemila opere e quindici ambienti ricostruiti, su una superficie di settemila metri quadri. Prendetevi un po' di tempo, perché ne vale proprio la pena. Il tema, visto che siamo nella cornice dell'Expo, è il cibo, esplorato qui in tutti i suoi aspetti. Qualche foto, tanto per darvi una vaga idea:

Ricostruzione di un bar italiano della prima metà del '900

Pubblicità di una birra tedesca

Poster di propaganda americano

Pietro Consagra, Mobile, 1956.

Paul McCarthy, Daddies, 2007

Distributori automatici della Coca Cola

Barbara Kruger, Untitled


Sala da pranzo di Casa Cimino, di Gerardo Dottori (primi anni '30)



lunedì 4 maggio 2015

Cronache della tiroide/6

Mentre vi mostro le mie foto di glicini con calabrone*, che non c'entrano un tubo ma sono molto belle, vi racconto le mie ultime peripezie.
*Mi informa una collega - che non riesce a postare il suo commento - che non si tratta di un calabrone, bensì di un'ape legnaiola.
  

Qui non funziona niente. Abbiamo avuto alcuni black out terzomondiali, da tre ore, cinque ore, otto ore. Questo perché i cavi sul palo dietro casa nostra hanno preso fuoco e l'enel ha mandato qualcuno a ripararli con lo scotch.
La mia connessione internet (Infostrada) è un disastro. Mai stata buona, eh, ma adesso sta proprio tirando il gambino, come diceva una mia amica ligure. Ho passato giorni a raccogliere pareri tra la fibra ottica e il satellite**, e visto che vivo in mezzo ai bricchi ho concluso che forse è meglio il satellite. Oggi vado dal Tecnico Antipatico che gestisce il servizio per chiedere una prova.
**Non è satellite, è WiMax.
Un altro Tecnico Antipatico è quello che mi ha venduto il computer. Supponenti, questi "esperti", perché tanto la donna di computer non ci capisce un cazzo. E così loro ti rifilano le sòle. Tipo l'orrido computer catorcio difettoso che non ha mai funzionato fin dall'inizio. Il Tecnico Antipatico/2 mi aveva parlato di tre settimane per la riparazione, che poi sono diventati 30-40 giorni. E poi vedremo se arriva aggiustato oppure no, perché c'è sempre la possibilità che facciano solo finta di ripararlo.

Proprio quando sono sull'orlo di cedere e rimpiangere gli Stati Uniti (dove abbiamo una connessione a internet pure schifosa ma non così tanto), vado all'ospedale per fare la visita di controllo. Prima di tutto mi godo la mia esenzione per malattia cronica e non pago la visita. Assicurazione, tiè. Mi innervosisco un po' con una signora in sala d'attesa che si lamenta appunto dell'attesa, e le auguro mentalmente di finire negli Usa con un'assicurazione scrausa come la mia, così impara a lamentarsi per cinque minuti in più di attesa per una visita gratis. Ma mi controllo perché l'ipertiroidismo mi ha lasciato strascichi di palpitazioni immediate in caso di rabbia, e torno a leggere l'appropriatissimo Brave New World


Il medico è soddisfatto, dice che ho in giro ancora qualche anticorpo che non ci dovrebbe essere, ma per il resto vado benissimo, sto quasi sconfinando nell'ipo (ecco perché ingrasso, maledizione). Ancora qualche mese di terapia a bassissimo dosaggio e poi si farà la sospensione per vedere se sono guarita. 
Grazie dottore, ora posso affrontare anche il Tecnico Antipatico.