giovedì 10 marzo 2011

Aspettando domani: Franzen e Come stare soli

Domani esce Libertà. Per alleviare l'attesa, pubblico qui l'inizio del famoso saggio Perché scrivere romanzi? (il cosiddetto “Harper’s Essay”, così chiamato perché pubblicato in origine sulla rivista Harper's con il titolo Perchance to Dream) e più tardi inserito nella raccolta How to Be Alone (Come stare soli, Einaudi 2003, traduzione della sottoscritta).

"La mia disperazione nei confronti del romanzo americano nacque nell’inverno del 1991, quando fuggii a Yaddo, la colonia di artisti nella parte settentrionale dello stato di New York, per scrivere gli ultimi due capitoli del mio secondo libro. Mi ero appena separato da mia moglie, e vivevo un periodo di volontario isolamento a New York City, trascorrendo lunghe giornate di lavoro in una stanzetta bianca, imballando dieci anni di beni in comune e facendo passeggiate notturne lungo strade dove si parlavano in uguale misura il russo, l’hindi, il coreano e lo spagnolo. E tuttavia le notizie, attraverso il televisore e l’abbonamento al Times, riuscivano a raggiungermi persino nel cuore del mio quartiere a Queens. Il paese si stava preparando estaticamente alla guerra, armato della retorica di George Bush. 'Sono in gioco principi di vitale importanza'. L’ottantanove per cento di consensi alla politica di Bush, così come la pressoché totale assenza di pubblico scetticismo nei confronti della guerra, mi facevano apparire gli Stati uniti come una nazione irreparabilmente scollegata dalla realtà – che sognava la gloria nel massacro di iracheni senza volto, sognava riserve infinite di petrolio per i viaggi dei pendolari, sognava l’esenzione dalle regole della storia. E anch’io, quindi, sognavo di fuggire. Volevo nascondermi dall’America. Ma quando giunsi a Yaddo e scoprii che non era affatto un rifugio – il Times arrivava tutti i giorni, e gli altri abitanti della colonia parlavano in continuazione di missili Patriot e nastri gialli – cominciai a pensare di avere, in realtà, bisogno di un monastero."

Il resto del saggio lo trovate qui.

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