lunedì 13 febbraio 2012

Il bambino fa i capricci? Sarà un caso di DMDD

Su Language Log si parla del DSM-5, la quinta edizione del Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, ovvero il manuale di riferimento per i disturbi mentali più usato da medici, psichiatri e psicologi di tutto il mondo, che verrà pubblicato nel maggio 2013.

A quanto pare, l'autorevole tomo conterrà finalmente una definizione clinica dei capricci di vostro figlio. Anzi, due.
Se il bambino tende a dire spesso di no, magari ad alta voce, e magari pestando i piedi, potrebbe soffrire di Oppositional Defiant Disorder. Ne parla diffusamente il sito della American Academy of Child and Adolescent Psichiatry, che raccomanda: "Treatment of ODD may include: Parent Management Training Programs to help parents and others manage the child’s behavior. Individual Psychotherapy to develop more effective anger management.  Family Psychotherapy to improve communication and mutual understanding.  Cognitive Problem-Solving Skills Training and Therapies to assist with problem solving and decrease negativity.  Social Skills Training to increase flexibility and improve social skills and frustration tolerance with peers."
E naturalmente aggiunge: "Medication may be helpful in controlling some of the more distressing symptoms of ODD as well as the symptoms related to coexistent conditions such as ADHD, anxiety and mood disorders."

I vostri figli potrebbero però soffrire di un altro disturbo, il Disruptive Mood Disregulation Disorder, o disregolazione turbolenta dell'umore, detta anche "capricci", per il quale naturalmente esistono delle terapie e dei medicinali ad hoc.

Ma altri inquietanti disturbi mentali sono elencati nell'illustre manuale: tutti noi potremmo soffrire di Internet addiction, naturalmente, ma anche di Gambling Disorder o Hypersexual Disorder. E mentre anche la timidezza e la tristezza potrebbero diventare ufficialmente disturbi curabili farmacologicamente, ancora più preoccupanti sarebbero - secondo l'Independent - gli "attempts to redefine crimes as illnesses, such as 'paraphilic coercive disorder', applied to men engaged in sexual relationships involving the use of force. They are more commonly known as rapists."

L'opposizione a queste novità è molto forte, e più di undicimila professionisti della psichiatria hanno firmato una petizione per chiedere la revisione del manuale. Come sostiene Peter Kinderman, direttore del Liverpool University's Institute of Psychology: "Many people who are shy, bereaved, eccentric, or have unconventional romantic lives will suddenly find themselves labeled as mentally ill."

Una rassegna stampa molto esauriente potete trovarla QUI.

11 commenti:

  1. Ma perchè ci voglio curare "dalle emozioni"?! Questo mi fa venire in mente quando mi accusavano di avere "too much passion". Pare che per essere mentalmente "sani" bisogna non avere nessuna delle emozioni o dei comportamenti che contraddistinguono il proprio carattere.

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    1. Be', in una società come si deve bisogna essere prima di tutto in grado di "funzionare", e come fai a funzionare se sei timida, fai i capricci o hai "too much passion"? ;-)

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  2. Come sono d'accordo!! E soprattutto dopo che c'erano state polemiche a non finire, mesi fa, perche' l'APA aveva deciso di eliminare il Disturbo narcisistico di personalita'. Che non appartiene, come comunemente si crede, ad uno che si guarda troppo allo specchio, ma ad uno per cui gli altri non esistono, come nella frase di Woody Allen "Ma ora basta parlare di me, parliamo di te... Cosa ne pensi di me?".
    Nella diagnosi si e' tentato di contrastare lo strapotere dell'APA introducendo l'ICD, che pero' ha solo complicato la comunicazione tra professionisti senza intervenire sui contenuti. Quando ero tirocinante in un grande ospedale pediatrico usavano l'icd, e ai bimbi "iperattivi" davano il ritalin. Non cambia molto la posizione, il problema vero e' UNA CERTA psichiatria.

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    1. Grazie del parere professionale! Non vorrei dire bestialità, ma ho l'impressione che da una parte ci siano le case farmaceutiche interessate al commercio della medicina per curare chi si mette le dita nel naso, e dall'altra una certa facilità con cui i medicinali vengono somministrati perché "risolvono" il problema più in fretta. Ma forse parlo solo per luoghi comuni...

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    2. E' proprio cosi'. Nessuno nega l'utilita' di alcuni farmaci per alcuni quadri diagnostici, ma non si puo' lasciare la cura al solo farmaco. Una psicoterapia adeguata - di qualsiasi orientamento, non e' che devi stare in analisi vent'anni come il gia' succitato regista - aiuta tantissimo.
      Certo, ci sono sindromi per cui l'intervento terapeutico e' assolutamente inutile, ma non nei casi da te citati (per i quali spesso la terapia serve ai genitori..).

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  3. Gia' la "social anxiety" viene definita (e trattata con psicoterapia) come un disturbo. Da noi in Italia sarebbe la classica "timidezza"...
    Il DSM dovrebbe servire per classificare i disturbi, capirli e aiutare le persone che ne sono affette...non a etichettare.

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    1. Infatti... come dice Lucy qui sopra, il problema è "una certa" psichiatria. Io non sono affatto qualificata per parlarne, sono partita da una questione liguistica e mi sono ritrovata a scoprire tutti questi nuovi disturbi che non conoscevo (tra i quali c'è anche il gambling disorder che avevi segnalato tu).

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  4. Non c'entra niente, ma ho comprato venivamp tutte per mare e non vedo l'ora di leggerlo :)

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    1. Fammi sapere cosa ne pensi! (Sembra quasi che prenda le royalty su questo romanzo, visto quanto l'ho pubblicizzato... e invece no!)

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  5. Pure qua al TG tempo fa fecero parlare un tizio che solo vederlo in camice bianco in un laboratorio bianchissimo gli dava piu' autorita' del dovuto. Non è che esponeva ma inculcava ai telespettatori il fatto che esistessero le dipendenze da internet, dal computer e da chissa' quale altra stregoneria del terzo millennio e che come tutte le altre andavano curate.
    Piu' che case farmaceutiche che dominano il mondo, secondo me e' piu' semplicemente un problema di dar troppe attenzione a chi non ne merita. Tutti vogliono dare una spiegazione logica a qualcosa, se poi non riescono a trovarne una allora partono subito con la storia sempliciotta del "sei malato" come si e' sempre fatto dall'inizio dei tempi per cose che non si riescono a capire ne' a spiegare.

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  6. tutto questo, letto dalla prospettiva di madre di un bambino in età scolare, è francamente terrorizzante

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