sabato 26 luglio 2014

Siamo realistici

Se per campare lavoro sette giorni su sette (senza ferie pagate né malattia pagata, ecc. ecc., ma questa è la vita della freelance, l'ho scelta io) e la notte mi sveglio e non riesco più a riprendere sonno per via di una lieve tachicardia che mi fa un po' preoccupare (soprattutto visto che non sono a casa mia con la mia sanità pubblica, ma nel paese del turbocapitalismo con un'assicurazione sfigatissima che qualsiasi cosa mi capiti finisco comunque in bancarotta), credo che sia necessario prendere alcuni provvedimenti.
Il primo è rendermi conto che il tempo per scrivere un libro proprio non ce l'ho.


51 commenti:

  1. Un'altra decisione sarebbe quella di rientrare definitivamente nel Bel Paese! Così ci vediamo!
    ;-)

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    1. Se va avanti così, in effetti, quella sarà la prossima decisione.

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  2. Il nostro corpo ha modi molto chiari per farci capire quando stiamo esagerando...diciamo che e' una specie di allarme anti-incendio, prima che scoppi il burn-out!

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    1. Verissimo, infatti cerco di stare molto attenta a questi segnali.

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  3. Il libro può aspettare, un controllo dei livelli degli ormoni tiroidei no

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    1. Questo è il mio incubo. Lavorare come una pazza tutta l'estate e spendere tutto il guadagno in controlli specialistici.

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  4. Bhe, magari una settimanella di vacanza puoi concedertela^^

    Moz-

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  5. Mai dire mai. Ovviamente prima pensa alla salute, ma se scrivere potesse aiutare a rilassarti, senza date di consegna e ansie, non lo escluderei categoricamente. In ogni caso, libro o non libro, qui facciamo tutti il tifo per te :-)

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    1. Grazie cara! Purtroppo no, non credo di poterlo fare come hobby: se non ho una scadenza e uno scopo ben preciso mi stanco molto in fretta. Mentre ero qui l'idea era di scrivere un paio di capitoli, in base ai quali l'editore mi avrebbe fatto il contratto. Ma in tre settimane ho scritto due pagine, e in questo momento il mio unico desiderio è sdraiarmi sul letto e non fare niente per almeno altre tre.

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  6. Mi unisco ad Amanda guardando il lato clinico della cosa: ma quando sei arrivata a SF? Non e' che sei ancora in fase di adattamento da fuso? La tiroide ne risente di questi cambi e potrebbe metterci un attimo ad assestarsi. :(

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    1. Non credo, sono partita da quasi un mese, ormai. Solo che le ultime tre settimane sono state pensantissime, ho lavorato davvero ininterrottamente tutto il giorno per tutti i giorni, e temo che lo stress non faccia molto bene alla tiroide...

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  7. Il momento forse più cupo, dopo un problema cardiaco di quelli tosti avuto mentre ero in montagna, l'ho dovuto affrontare quando il cardiologo nel prescrivermi i farmaci sentenziava che li avrei presi a vita. Quel "a vita" ti cambia...l'esistenza perché ti fa toccare con mano il punto di non ritorno e la consapevolezza che la medicina potrà guarire ma non cancellerà i danni provocati, nel mio caso, dalla trascuratezza. Morale della favola: segui il consiglio di Amanda. Ciao.

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    1. Grazie Leo, ci proverò. Mal che vada posso sempre tornare a casa.

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    2. Quel "a casa" la dice lunga. Mi dispiace.

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    3. In effetti uno degli obiettivi di questo libro era farmi conoscere più da vicino questa città e magari farmici sentire un po' più a casa, ma per il momento ho ottenuto l'effetto contrario :-/

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  8. Il tuo corpo ti sta lanciando un segnale ed è meglio ascoltarlo. La mente corre ma il corpo può cedere poi tocca alla mente, la parte più intima di noi e rischiamo quindi di perderci.
    Io dico sempre che non bisogna trascurare di fare anche le cose che ci piacciono a rischio di lasciare indietro qualcosina.
    L'ansia è il male di queste generazioni forse non si potrà combattere ma dobbiamo, assolutamente, imparare a gestirla.
    Un carissimo saluto Silvia!

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    1. Grazie, cara Carla. Mi viene solo un po' il nervoso a dover abbandonare il progetto a cui tenevo di più :-(

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    2. Non abbandonarlo, rimandalo solo a un po' più in là...

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    3. Vedremo cosa succederà. Per adesso sospendo tutto e cerco di rallentare il più possibile. Vado, mi aspetta Grossman! :-)

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  9. Bedda ... Farai la cosa giusta, come sempre. Il libro lo scriverai prima o poi, ma in Italia.

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    1. Grazie Maruzza, sì, in effetti quando sono in Italia ho più tempo, però qui in teoria avrei dovuto svolgere tutta la parte di ricerca. Ma in questo momento l'unica cosa che ho voglia di fare è sdraiarmi sul letto e fissare il soffitto :-(

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  10. Coraggio, Silvia, stai su! La salute prima di tutto, ma vedrai che saranno solo la stanchezza e lo stress. Per il tuo libro, arriverà presto il momento giusto, come recita la frase in esergo di un bel libro di tua conoscenza: "Non disprezzare nessuno e non ritenere nulla impossibile, poiché ogni uomo ha la sua ora e ogni cosa il suo posto".

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  11. Beh, questo sarebbe fondamentalmente ingiusto. Rinunciare a un progetto che ti stimola, intendo. Certo che poi, giustamente, tu mi dirai che non si può vivere di progetti stimolanti, ma ci vuole pure qualcosa che ci faccia pagare l'affitto.
    Certo è che se il corpo ti ordina di riposare, in qualche modo devi riposare. Magari non con tre settimane stesa sul letto (che se fossi tuo marito io andrei ancora più in ansia e magari pure in tachicardia), ma in qualche altro modo, forse anche solo trovando il modo di liberare la mente.
    Ti direi di provare con lo yoga, ma se non ricordo male lo pratichi già... meditazione trascendentale? Thai Chi? Krav Qualcosa (quello tanto amato da Elisabetta Canalis... magari ti raggiunge a SF, tanto da LA sono un paio d'ore di aereo, no?)?
    Per ora un abbraccio!

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    1. Ho scoperto che l'unica cosa che ho voglia di fare in questo momento, a parte fissare il soffitto, è... leggere! Per tanto tempo ho impiegato tutti i miei rari momenti liberi a esplorare questa città o a leggere libri su questa città per documentarmi in vista del mio libro. Ora che purtroppo non me ne importa più un accidente, almeno mi si è liberato del tempo per leggere narrativa ed esplorare mondi diversi. Ho cominciato con Grossman, e sono molto soddisfatta. Oggi attacco "A un cerbiatto somiglia il mio amore".

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  12. Queste "nine hours of separation" sembrano essersi dilatate troppo mi sa...

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  13. Grossman è stupendo! Scommettiamo che gli danno il Nobel, tra qualche anno?! Ti consiglio il vecchissimo "Vedi alla voce amore" e il particolarissimo "Il libro della grammatica interiore". Poi non puoi non leggere "Caduto fuori dal tempo": poetico e struggente. Anche io ad agosto attaccherò "A un cerbiatto somiglia il mio amore": aspetta paziente di essere letto da qualche anno. Un abbraccio. Sono contenta che condividiamo il piacere di leggere Grossmann.

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    1. Ho cominciato proprio con "Caduto fuori dal tempo", che mi ha profondamente colpita. L'ho letto in frettissima perché è breve, adesso vediamo quanto ci metterò a leggere "A un cerbiatto somiglia il mio amore" :-)

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  14. Ciao Silvia!
    secondo me vedi nero perché questa settimana finisce il delirio dell'insegnamento vero?
    Vedrai che ce a farai, dai non puoi rinunciare al TUO libro!!
    Ciao Chiara

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    1. Ciao cara! Vedremo come mi sentirò più avanti. Al momento il mio corpo e la mia mente si sono accordati sulla seguente equazione: San Francisco = stress = pericolo per la salute = nemico = pussa via. Mi è passata completamente la voglia di esplorarla, figurarsi di scriverci sopra un libro. Sembrerà bizzarro, ma funziono così. Se sento che una cosa - o una persona - mi fa male, la elimino completamente e senza riserve, da un giorno all'altro. E' stato molto utile quando ho smesso di fumare :-)

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  15. Prenditi una pausa, ma rinunciare al tuo sogno, questo MAI!

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  16. Ottimo! Eventualmente, i sogni vanno sostituiti, non aboliti ...

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  17. realismo e rinuncia non vanno necessariamente insieme!
    forse devi solo fermarti un attimo, prendere un bel respiro e ascoltare il tuo corpo che ha bisogno di una pausa.
    capita a tanti, forse a tutti, di certo a me... non ascolto quasi mai e poi me ne pento.
    ma i sogni si possono rimandare, basta non cancellarli!
    un abbraccio silvia
    chiara

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    1. Il mio corpo lo ascolto sempre (quando riesco a sentirlo). Comanda lui!

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  18. Se è il momento di staccare la spina, fallo ! Magari una volta che sei più rilassata forse puoi riprendere in mano le redini del libro o di ogni cosa vorrai fare :)

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  19. Il neoliberismo non ci fa vivere bene...stop making sense!

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  20. Non ci pensare proprio! Staccare la spina, rallentare, farsi scivolare le cose addosso (me lo ripeto come un mantra anch’io, che vivo in Italia e non sono una freelance. Ma tutto ciò non è garanzia di niente, fidati!). So che bisogna cercare un modo diverso per affrontare con serenità le nostre giornate ma, personalmente, non ho ancora trovato la via giusta. Appena la scopro, te lo fo sapere così condividiamo. Ma abbandonare ciò a cui tieni di più…GIAMMAI!

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    1. Ti dirò, sono un po' stupita da questa repentina crisi di rigetto, ma non posso che stare a osservare. Vedremo come va!

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  21. mi dispiace per la tachicardia :(
    mi dispiace pure che tu non senta più la spinta a scrivere quel libro su S.Francisco...
    Forse se tu immaginassi di scrivere quei capitoli per noi, sarebbe meglio?
    Dai, facciamo finta che siamo noi il tuo editore..così la faccenda si fa più leggera e divertente:)

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    1. Grazie Alice, in realtà la voglia di scrivere non mi è passata, è solo che in questo momento questa città mi è antipaticissima e non mi viene proprio da scriverne bene :-)

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  22. ah! "a un cerbiatto somiglia il mio amore"...e ti credo che vorresti solo stare a letto a leggere, libro meraviglioso.....dai Silvia spero che ti riprenda presto, se ti fa star meglio accantona pure per un po' il progetto del libro, ci sará tempo per riprenderlo e se non ci sará vorrá dire che magari sarai finalmente tornata definitivamente a casa, quello che non spero è che tu debba tornarci per motivi di salute perchè allora sarebbe meglio restare in America :(

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    1. Pensa che ultimamente non leggevo più romanzi, solo saggistica che mi serviva per il libro. Ah, quanto mi mancava una bella storia raccontata da un grande scrittore!

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  23. Prima cosa: non trascurare la tua salute, piuttosto torna qui a fare i controlli necessari. Seconda cosa: il libro può aspettare, non sentirti obbligata; noi, che apprezzeremmo moltissimo il tuo libro, possiamo aspettare. Terza cosa: mi raccomando.... <3

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