La gloria decadente di West Harlem |
Domenica era una splendida giornata, con il profumo dell'autunno che mi fa sentire vicina a casa. Sono uscita nel pomeriggio per andare su su in alto a Harlem, a sentire il concerto che la signora Marjorie Eliot tiene tutte le domeniche nel suo salotto. Purtroppo sono arrivata solo un quarto d'ora prima dell'inizio e il piccolo appartamento della signora Eliot era già strapieno, quindi ho deciso che la bella giornata avrebbe avuto la precedenza su un concerto ascoltato in piedi senza vedere niente, strizzata in mezzo ad altre persone.
Pare che i vicini della signora Eliot non gradiscano i visitatori della domenica pomeriggio |
Una delle tante chiese di West Harlem: la First Corinthian Baptist Church |
Allora ho preso un autobus e sono scesa verso sud, attraversando West Harlem che è bellissima, piena di vecchi edifici signorili, negozi che vendono cibi africani, chiese battiste e scuole coraniche. Poi, passando di fianco a Central Park, ho avuto una splendida visione di giardini e fontane e sono scesa di corsa dall'autobus per entrare in un posto incantato, una parte del parco che non conoscevo: il Conservatory Garden. Ho fatto una passeggiata con Beethoven nelle orecchie, e ho notato che nel giardino sorridevano tutti. I giardini rendono la gente felice.
Sull'autobus mi giro e vedo questo... |
... e nel giardino incontro le farfalle monarca |
Ho continuato a passeggiare nel parco, finché non mi sono accorta che un ragazzo mi stava seguendo. La cosa non mi preoccupava particolarmente, visto che era pieno giorno e c'era molta gente intorno. Poi il ragazzo si è avvicinato e mi ha rivolto la parola. Un tipo distinto, molto gentile, che si è presentato come uno studente del Pratt Institute (una scuola di arte e design) e mi ha chiesto se poteva fotografarmi i piedi. Per un compito scolastico, ha detto. Ovviamente ho accettato, e così siamo andati a sederci su una roccia, mi sono tolta scarpe e calzini e mi sono fatta fotografare i piedi. Però gli ho chiesto se potevo fotografare le sue mani che fotografavano i miei piedi, così avrei avuto le prove di quella bizzarra storia newyorkese che adesso avrei raccontato a tutti. Ah, quanto mi piace New York.
a me pure han chiesto di fotografare i piedi...quelli di Samu penzolanti scalzi dal marsupio.
RispondiEliminasai che io avrei avuto problemi ad accettare di farmi fotografare i piedi? m'imbarazzo.
Sarà che a me i miei piedi piacciono...
EliminaMa quelli di Samu sono i più belli di tutti!
Che forte !!! io mi sarei vergognata da morire :-) certe cose in Italia proprio non succedono!!
RispondiEliminal'uomo che fotografava i piedi potrebbe essere un altro racconto :)
RispondiEliminae se fosse stato un feticista? sai mai cosa ci combina ora coi tuoi piedi :D
Sì, ci ho pensato. D'altronde, poteva benissimo fotografare i piedi dei suoi amici, no? Però dopotutto che mi frega di quello che farà con le foto dei miei piedi? :-D
EliminaSe il titolo ti ispira usalo pure!
detto fra noi i miei piedi sono stati famosi per una stagione, essendo piccoli sono stati fotografati dentro a un paio di mocassini di una ditta di scarpe a buon mercato, ma famosa, quando ero all'università, ore con i piedi truccati ed in posa :D
RispondiEliminaWow, i piedi truccati! I miei sono superselvaggi!
EliminaSono le 20 e mi son proprio goduta questa splendida passeggiata. E poi, la ciliegina... anche la foto di nudo. Questo blog è una continua sorpresa pour moi.
RispondiEliminaHai visto che sexy? In realtà c'era il segno dei calzini impresso sulla pelle, non proprio il massimo ;-)
EliminaEra un feticista secondo me.
RispondiEliminaMoz-
Buon per lui!
EliminaSono stata al Pratt Institute, è a Bed Stuy, posto da non perdere
RispondiEliminaEcco un nuovo quartiere da esplorare la prossima volta.
EliminaQuante probabilità ci sarebbero state in una città italiana, per esempio, Bologna di incontrare un gentilissimo ed educato (probabile) feticista dei piedi? Per questo New York è New York!
RispondiEliminaInfatti, il feticista beneducato merita un premio :-)
EliminaIo gli avrei detto "nein danke". A me nei parchi dicono solo "hallo, stai scrivendo il tuo diario?" oppure "hallo, stai leggendo?".. e per di più in inglese! Ha un doppio senso in inglese?? :D
RispondiEliminaBellissimo parco, ed è vero, nei parchi si può sorridere (tranne quando mi dicono "hallo, stai..").
Io non vedevo proprio nessun motivo per dirgli di no!
EliminaIo lo dico in automatico senza nemmeno guardare ;)
Elimina(sono irrecuperabile)
Decisamente bizzarro. I giardini e il sole insieme a mio avviso fanno sorridere le persone.
RispondiEliminaUn abbraccione
Ma che forte!
RispondiEliminaAnni fa incontrai un ragazzo in treno che abbracciava con sentimento la mia valigetta di plastica colorata e gli parlava anche, nell'imbarazzo generale dei presenti nello scompartimento. Ci provo' anche con i miei stivali, ma con apparente noncuranza mi alzai e rimasi tutto il tempo in corridoio a chiacchierare con un'amica. Evidentemente a lui non serviva per un compito scolastico. Successivamente lo incontrai all'Universita' e ora e' un insegnante a tempo indeterminato, sempre con lo stesso problema pero'. Ti immagini in classe? Gli allievi se lo mangeranno vivo.
Pero' e' fortissima anche la signora che tiene concerti in salotto.
RispondiEliminaFosse in Italia, i vicini di casa avrebbero gia' chiamato la Polizia. Forse in questo l'America e' piu' FREE di altri paesi.
Be', vista la scritta accogliente sul tappetino, non possiamo essere sicuri che non l'abbia chiamata. La mia amica che mi ha segnalato il posto mi ha detto che i vicini hanno cercato di chiuderli fuori dal palazzo.
EliminaErrata corrige allora: "l'America sembra piu' FREE di altri paesi" ;)
EliminaEcco, così va meglio ;-)
Eliminaciao !! non c’entra nulla perché non ho ancora letto questo post ma ieri sera ero ad una mostra organizzata dalla nostra ambasciata di Lima, e stavo parlando con un’insegnante italiana mandata dal nostro ministero per lavorare in una grande università peruviana pubblica; ora, loro non hanno soldi, ma se ci si collega con l’Istituto d’Arte che e’ esperto in cercare finanziamenti, loro potrebbero tentare con le ambasciate. Ora, Mr. Keats e’ anche cittadino italiano ?
RispondiEliminaEh, no...
EliminaIn biblioteca universitaria a, trento , fra i vari personaggi bizzarri e borderline, c'è un tipo che annusa i piedi alle ragazze. Fa cadere una penna e poi, zac! ti ritrovi il naso vicino ai tuoi piedi!! Decisamente meglio le foto!! ;)
RispondiEliminaCome ha raccontato anche barbarainthesky qui sopra, pare proprio che questo feticismo sia incontrollabile. Un'altra amica mi ha raccontato di un tizio che con una scusa le ha sollevato un piede per la strada e le ha baciato la pianta, poi è scappato di corsa.
EliminaL'annusare e' un comportamento molto animalesco, vedi cani e gatti (per altri animali non saprei, ma suppongo che almeno tra i mammiferi sia usuale). Ma baciare la pianta e poi fuggire e' decisamente piu'... "freak" :)
EliminaI tuoi post sono imperdibili. Un splendida finestra sugli USA e gli UMAni. Grazie.
RispondiEliminaGrazie a te! :-)
EliminaSì forse è un po' bizzarro fotografare i piedi ma non lo è molto per me visto che mi piacciono le fotografie dei piedi con scarpe, calze, in varie posizioni e le foto prese di schiena. Forse sarebbe da psicanalizzare...
RispondiEliminaLa signora che tiene i concerti in casa sarebbe da imitare non fosse per i vicini.
Ciao cara Silvia!
Oh, bene, mi fa piacere che sei d'accordo!
EliminaAdoro New York anche per queste stranezze. E' la mia città....
RispondiEliminaSei stata coraggiosa! Boh io non mi sarei fidata.. e mi sarei persa questa storia incredibile :)
RispondiEliminaIn effetti io raccolgo storie incredibili perché mi butto sempre :-D
EliminaNon mi sarei fidata e probabilmente sarei scappata via! Però capisco il punto di vista del fotografo. Infatti, l'unica volta che mi è capitato di fotografare dei piedi, ho chiesto il permesso. Per fortuna era un mio caro amico ma si è dovuto pure mettere lo smalto rosso. :D Nonostante tutto, mi parla ancora.
RispondiEliminaHaha, chissà che foto meravigliose! :-D
EliminaA NY mi sarei fidata, a Roma no. Grazie per le solite, sempre bellissime foto!
RispondiEliminaAh, in effetti questo è un buon argomento. Anch'io non so se a Roma mi sarei fidata.
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