Per trovarla dovete magari allontanarvi un po' dalle rotte più battute, spingervi in un quartiere un po' periferico come il residenziale Glen Park, con la sua strada centrale deliziosa che sembra un piccolo paese, le case basse non ancora strappate ai vecchi residenti middle class dalla furia della gentrificazione, la magnifica libreria/jazz club, il grande parco ricavato da un canyon. Sì, un canyon in mezzo alla città, con i suoi coyote e la sua foresta e le case affacciate sulle colline. Così (la foto fa schifo, ma se seguite il link al sito del parco ne trovate di belle)
Dopo la passeggiata nel parco abbiamo continuato a gironzolare nelle strade del quartiere, da dove si vede questo panorama
Mentre cercavamo di capire cosa fosse quel montarozzo lì a destra (risposta: Bernal Heights Summit), ci si è avvicinato un tizio sulla sessantina che ci ha chiesto se avessimo bisogno di informazioni. Ci siamo messi a chiacchierare, e in quel momento siamo entrati in una scena di un film di Jim Jarmusch. Lungo la strada, che il nostro nuovo amico ci stava descrivendo come la terza più ripida di San Francisco (il che significa praticamente a strapiombo. Non è quella della foto, che a San Francisco viene considerata una discesina da niente) è passato un altro signore anziano a bordo di una bella bici nuova fiammante. Ai nostri commenti ammirati il nostro amico risponde dicendo "pfui, quella è una bici elettrica, invece dovete sapere che c'era una donna molto vecchia che abitava in questa via e ogni giorno la vedevo venire su dalla salita in bici, due o tre volte al giorno, una cosa davvero incredibile. Però sono almeno due anni che non la vedo più, probabilmente sarà morta, era davvero vecchia..." In quel momento sentiamo avvicinarsi qualcuno, il nostro amico si interrompe, si gira e aggrotta le sopracciglia. "Ma... è lei?" dice. Davanti a noi passa una donna di età ragguardevole, tutta agghindata con una tuta da ciclista di lycra gialla e un casco professionale, che spinge una bicicletta da corsa fichissima e super tecnologica. Si ferma a chiacchierare con il nostro amico, che non conosce nonostante vivano nella stessa via e lui l'abbia vista passare due o tre volte al giorno per chissà quanti anni. La signora ha ottant'anni e si fa tranquillamente delle gite di tutta la giornata in bicicletta. Praticamente i due fanno amicizia lì, sotto i nostri occhi. Quando lei se ne va, il nostro amico resta lì incredulo a seguirla con lo sguardo. "Credevo che fosse morta..."
Dopo questo incontro surreale andiamo a goderci il concerto jazz alla fantastica libreria Bird & Beckett
e poi da lì a cena in un ottimo ristorantino nepalese su Mission Street.
Mi sto riconciliando con la città? Be', con qualche suo aspetto - tipo le librerie, i parchi e la musica - non ho mai litigato. Ma al mio umore addolcito stanno contribuendo un progetto di cui non posso ancora parlare perché è in fase embrionale, e un bel libro che ho letto in questi giorni. Si chiama San Francisco - Ritratto di una città e lo ha scritto Elena Refraschini, che ha anche questo bel blog.