L'altra sera sono andata a sentire Gianfranco Giustina, il mitico "re dei giardinieri" che cura il patrimonio verde delle Isole Borromee, e che ha appena vinto il prestigioso premio della Royal Horticultural Society, ossia "l'Oscar del giardinaggio". Ci ha parlato delle specie floreali della zona del lago Maggiore (camelie, magnolie, azalee, ortensie...), e in particolare di quella meraviglia che è l'isola Madre, il giardino botanico paradisiaco di cui lui è il curatore (ecco, questo lo metterei nella classifica dei lavori più belli del mondo).
Nell'estate del 2006 una tromba d'aria (un evento mai visto da queste parti, ma che da allora si è ripetuto con frequenza inquietante. E non è l'unico modo in cui i cambiamenti climatici hanno colpito l'isola, dove molte specie di piante stanno morendo per il caldo eccessivo e devono essere sostituite con esemplari più adatti alle nuove estati torride) ha investito l'isola, provocando danni gravissimi al patrimonio arboreo e abbattendo il maestoso cipresso del Kashmir che da duecento anni cresceva davanti al palazzo.
Ebbene, mentre i mentecatti criminali che "amministrano" il nostro territorio hanno dichiarato guerra alla natura (e alla bellezza in generale: tra un po' pubblicherò qualche foto dell'ecomostro che mi cresce sotto casa. Per non parlare della pratica devastante della capitozzatura, e in genere del taglio indiscriminato degli alberi alla stracazzo, praticato da bande di maniaci della motosega che abbattono tutto quello che trovano sulla loro strada), e con l'ausilio di generose distribuzioni di mazzette si impegnano a ricoprire di cemento e a imbruttire irrimediabilmente ogni angolo di questo paesaggio un tempo ameno, la famiglia Borromeo (niente male, questi Borromeo. Ho già parlato bene di loro e dell'isola Madre QUI) si impegnava a salvare il suo cipresso crollato. Un'impresa che sembrava impossibile (25 tonnellate di albero), durata dieci giorni, seguita poi da anni di cure costanti per arrivare oggi alla sicurezza che l'albero ce l'ha fatta, si è miracolosamente ripreso e ha ricominciato a crescere.
Il video qui sotto mostra le varie fasi dell'operazione, spiegate da sottotitoli in un inglese a tratti esilarante e commentate da una colonna sonora un po' roboante, eppure sono riuscita a commuovermi lo stesso. Appena arriva Mr. K lo porto a vedere l'isola Madre e il suo bel cipressone.
Lavoro davvero meraviglioso. Non per nulla un gigante come George Harrison dedicò la sua autobografia "ai giardinieri, ovunque si trovino". Se non avessi fatto lo scrittore, forse avrei provato a fare il giardiniere. Ma c'era già mio fratello, che è bravissimo. (In questi giorni non l'ho sentito, ma non mi stupirei se a sentire Giustina ci fosse stato anche lui...)
RispondiEliminaNon sarebbe dovuto andare lontano: l'incontro era al vivaio Spertini di Cittiglio.
EliminaBellissimo, meraviglia! Sai che queste foto mi fanno sognare. Fare il giardiniere è un lavoro faticoso, non di sicuro il più semplice, ma anche per me è uno dei migliori mestieri...peccato non saperne mai abbastanza! ( o forse è proprio quello il bello).
RispondiEliminaRicordo che anche nella mia campagna nel 2006 una tromba d'aria aveva distrutto mezza valle e fatto volare le tegole della mia casetta... Però non è raro per la mia zona, c'è sempre molto molto vento. Con questo non nego che il clima stia cambiando, è evidente!
E' senz'altro faticoso, ma al livello di Giustina forse un po' meno. Lui si fa dei gran viaggi, soprattutto in Francia e Regno Unito, per andare a studiare i giardini più belli del mondo...
Eliminae le ortensie non citi le ortensie cosa sarebbe il lago maggiore senza le ortensie? se avessi avuto i soldi dei Borromeo li avrei spesi anche io per salvare il bellissimo abete nel pezzo di verde davanti a casa che con la tromba d'aria due anni fa si era semisradicato e che l'anno scoso è definitivamente precipitato, vederlo fare a pezzi è stato un dolore
RispondiEliminaHai ragione, Amanda, accidenti alla mia memoria, mi sembrava di aver lasciato fuori qualcosa! In effetti Giustina ha parlato anche delle ortensie (che gli piacciono molto di più delle azalee, che ha definito "color rosa mutanda": è pure un tipo simpatico, il signor Giustina). Ora le aggiungo.
EliminaChe meraviglia il lavoro di Giustina! E chi dovrebbe essere abbattuto non sono gli alberi ma quelli che chiami i "maniaci della motosega"!
RispondiEliminaIo ODIO i maniaci della motosega!
Eliminanon aprite quella porta non segate quel rametto :)
EliminaBellissimo giardino e bellissima storia quella del cipresso. Per fortuna esistono anche persone e situazioni così, altrimenti la metodica distruzione del verde italiano avrebbe già raggiunto il suo scopo:
RispondiEliminaBe', nelle aree pubbliche lo sta raggiungendo rapidamente. Purtroppo la protezione del bello è lasciata in mano a (pochissimi) privati ricchi e illuminati come i Borromeo, di certo non sufficienti a salvare il territorio.
EliminaAh, le isole Borromeee, che meraviglia! Ci portavamo sempre gli ospiti inglesi che ne rimanevano entusiasti. Non sapevo della tromba d'aria... Il clima è davvero cambiato. :-(
RispondiEliminaIl biglietto unico che si paga ed è valido tutto il giorno, così tu scendi e risali quando vuoi e dove vuoi è una cosa intelligente. Sul lado di Garda devi farti tutto il tour in una volta e diventa pesante stare sul battello 8 ore... anche se i laghi lombardi sono una bellezza, diciamolo. :-)
Sì, soprattutto perché non hanno ancora trovato il modo di cementificarne la superficie.
EliminaSui cambiamenti climatici e i loro effetti sulla nostra vita quotidiana, ho appena letto questo bel pezzo di Zadie Smith.
E' stato bello conoscere questa storia; amo moltissimo gli alberi, pensa che i molti dei capitoli della mia vita sono legati, nei miei ricordi, a particolari alberi ( un limone, un nocciolo, un ciliegio, un pino ed un ulivo selvatico...). Per me vedere abbattere un albero è come assistere alla morte di qualcuno, mi si spezza il cuore....per questo il video mi è piaciuto così tanto, ha un lieto fine! :)
RispondiEliminaBuona settimana.
Lo so, sono come te :-)
EliminaBellissimo, e che poesia quel giardino.
RispondiEliminaSì, voglio andarci e nascondermi da qualche parte e non ripartire mai più.
EliminaNon conoscevo questo luogo: sembra davvero meraviglioso. Prima o poi ci andrò - il Lago Maggiore non è proprio dietro casa, ma non è nemmeno così lontano da rendere il viaggio troppo faticoso :) Durante la primavera dev'essere un vero spettacolo.
RispondiEliminaSì, purtroppo però la primavera sta già per finire. Oggi ho visto i papaveri lungo i binari del treno. E' tutto in anticipo di un mese e mezzo: a giugno avremo le castagne. Anzi, *avremmo* le castagne, se gli alberi non fossero tutti attaccati da un parassita, e infatto da qualche anno le castagne non ci sono più. Ehm, scusa se non sono proprio allegra :-/
EliminaSe avessi voglia di cambiare lago, consiglio villa carlotta a Tremezzo (mancano ancora un paio b di settimane x la fioritura delle cose migliori (http://www.villacarlotta.it ).
RispondiEliminaCmq ho coperto che la DAndini è parecchio appassionata di fiori e giardini, il suo libro "dai diamanti non nasce niente" mi ha regalato parecchi spunti interessanti!
P.s. pardon x refusi eabbreviazioni ma scrivere col tablet mi uccide! :/
Grazie! Il fatto è che per me raggiungere Como è un po' scomodo, siamo collegati solo da una strada lenta che oltretutto passa in mezzo all'orrore vero della Macroregione padana (vedi post precedente). Mentre per andare alle isole Borromee mi basta scendere in paese a piedi e prendere il traghetto!
EliminaCavolo, se il coniuge legge questo post mi parte subito per le isole Borromee...
RispondiEliminaOttima meta per una gita, ma attenti alle folle apocalittiche delle feste!
EliminaUno dei posti nella mia lista di prossimi viaggi.
RispondiEliminaBuona giornata!
Conservo ricordi meravigliosi delle isole Borromee e questo filmato è veramente commovente. Viva i giardinieri, gente dall'anima davvero nobile. Ora posto su Fb un detto ungherese a proposito dei fiori :-)
RispondiEliminaVado a cercarlo! Se una volta vuoi tornare a visitare le isole Borromee, possiamo andarci insieme :-)
Eliminache bella questa storia del cipresso potrebbe diventare una favola contemporanea per bambini!
RispondiEliminaper anni facendo su e giu' sul treno da Ginevra a Milano aspettavo quel momento in cui il treno sbuca dalla galleria e li' sul finestrino sinistro, si apre il lago maggiore e si vedono le Isole...quello era il momento del "sono tornata", assai piu' maestoso della fermata a Domodossola :-)
RispondiEliminaAh, ma quindi sei di Domodossola!
Eliminama no! domodossola era la prima fermata italica del cisalpino da ginevra, pero' la stazione era deprimentissima!
EliminaBe', per forza, non è lontana dalla Padania!
EliminaAdoro le grandi piante, sofforo sempre quando le levano o tagliano in modo stupido. Stupendi colori questi giardini...
RispondiEliminaImmagini che lasciano incantati... io non me ne intendo ma davanti a tale bellezza!
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