«Sarebbe stato bello guardare le erbacce del giardino ondeggiare
dolcemente, arrendendosi al vento; dalla strada sarebbe arrivato un
leggero odore di catrame; la casa avrebbe ansimato e cigolato piano
sotto il sole ardente, e lei avrebbe girato per le stanze e le avrebbe
esaminate in cerca di indizi, di vestigia perdute della vita che si era
svolta in quella casa prima che venisse ridotta a vetri rotti, a lunghe
ferite nell’intonaco che mostravano il graticcio retrostante; si sarebbe
prostrata carponi davanti a Dio; si sarebbe ritrovata nel seminterrato,
tra la luce polverosa che entrava dai pozzetti, l’odore di nafta e il
pavimento di terra battuta, compattato in quell’angolo laggiù, sotto il
vecchio tavolo, in quella rientranza piena di ragnatele che lei
ricordava da quando aveva esplorato la casa insieme agli uomini, e Byron
aveva picchiato sul vecchio serbatoio mentre August, trascinando in
giro la sua mole, faceva un balletto e cantava Sympathy for the Devil;
avrebbe provato l’impulso di trascorrere il resto dell’eternità là
sotto, in quella fresca oscurità, perché in quel momento, mentre
guidava, desiderava solo togliersi dal sole abbagliante e
dall’impressione che il territorio selvaggio in cui si trovava fosse
così levigato dalla luce che era impossibile guardarlo».
David Means, Il punto, traduzione mia
© 2014 Einaudi, Torino
Questi bei racconti stanno ricevendo recensioni entusiaste. QUI Ernesto Aloia su il Giornale, QUI Christian Raimo su Europa Quotidiano, QUI Cristiano de Majo su Rivista Studio.
una volta non amavo i racconti, mi sembrava che i personaggi non avessero il tempo di un respiro (perfino al pane concediamo ore per lievitare) poi ho iniziato a scriverne (non che la cosa abbia rilevanza) ma ho capito che a volte a certi personaggi bastano poche righe per avere una certa dignità, per avere carattere, per farsi un bel giro, per portarti lontano. Segno, tu non mi deludi mai :)
RispondiEliminaBene, allora speriamo che sempre più lettori comincino a pensarla come te, e che il racconto torni ad avere la dignità che merita.
EliminaDai, il Nobel alla Munro avrà messo un po' di curiosità per i racconti... Se mai riuscissi a scriverne uno, vorrei che fosse come "A perfect day for bananafish", il primo racconto che mi ha folgorata. Modesta, eh? ;-)
Eliminameglio puntare alto e non pensarci più :)
Eliminaecco pure io non sono una grande amante dei racconti, ma giusto due giorni fa ho ricevuto in regalo un libro della Munro ed ora questa tua nuova traduzione che suona essere imperdibile.......che voglia dire qualcosa? :)
EliminaLa rivincita dei racconti!
EliminaA me i racconti sono sempre piaciuti molto, a cominciare da quelli di Roald Dahl o quelli di Achille Campanile. E non so perche', ma compro molti libri di racconti, anche perche' li trovo letture perfette per i viaggi.
EliminaVoglio leggere quello sull'autocombustione! Sì, oggi sono tremenda !
RispondiEliminaSembra che anche a lui l'argomento piaccia molto.
EliminaEccolo qua!
EliminaUn racconto perfetto con una traduzione perfetta.
Ma l'hai trascritto tutto, mitica! Quando ho voglia di rileggerlo, passo di qui :)
EliminaHaha, no, l'ho copiato e incollato da qualcuno che forse lo aveva trascritto tutto.
EliminaL'ha recensito anche Tiziano Gianotti su D di Repubblica sabato scorso, ma senza il nome del traduttore...
RispondiEliminaE quindi ovviamente non lo segnalo. Chi non cita il nome del traduttore è indegno di menzione.
EliminaDa quando non lavoro più in libreria mi perdo qualche pezzo...meno male che ci sei :)
RispondiEliminaNon me lo perderò di certo~❤
RispondiEliminaUn'altra scoperta! Ma li scegli tu i libri da tradurre?
RispondiEliminaNo, però in genere mi va bene!
EliminaAdoro i libri di racconti e trovo bella questa novità. Non conoscevo (vedi ad andare da amiche blogger? ...).
RispondiEliminaChe bello, un altro appassionato di racconti! Dai che sfatiamo il mito del racconto-cenerentola!
EliminaChe bel pezzo di prosa.... Silvia, scrivi proprio bene.
RispondiEliminaLunga vita ai bravi traduttori!
(e un bravo anche a David Means...)
Grazie Matteo! Sì, dai, è bravo anche lui :-D
EliminaBravino. E molto ben tradotto, direi. :)
RispondiEliminaEcco, io invece ho sempre amato molto i racconti, ma è difficilissimo trovarne di belli. Questi li leggerò :)
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