Visto che l'argomento ha suscitato molto interesse, vi segnalo un post illuminante scritto da un ex dipendente della libreria, da cui emergono alcune cose su cui riflettere.
Primo: esiste una petizione per salvare l'edificio dalla demolizione (non la libreria, per quella è troppo tardi). A quanto si legge nel post, la famiglia LeFrak è molto irritata da questa petizione, perciò esorto a firmarla senza indugio.
Secondo: la direzione di Rizzoli Corp. avrebbe proibito ai dipendenti di distribuire volantini a sostegno della petizione, se non volevano rischiare di perdere la loro magra liquidazione. Persino i dirigenti della Rizzoli Corp. sono alleati con i LeFracchi.
Terzo: la libreria non era affatto in perdita. Anzi, negli ultimi tre anni aveva regolarmente aumentato le vendite e i ricavi.
Allora proprio non capisco: ho letto, ma non mi è chiaro cosa ci ricavano i Rizzoli.
RispondiEliminaPerò che tristezza la foto dell'ultimo giorno, con i libri tutti accatastati alla buona sui ripiani :-(
Follow the money trail...
Eliminamoney talks... people listen
RispondiEliminanaturalmente ho firmato, la Rizzoli avrà ricevuto tanti di quei soldi che ha pensato che fosse meglio chiudere la bocca ai dipendenti
RispondiEliminaCom'era quella famosa frase?
RispondiElimina"E' la stampa bellezza, e tu non ci puoi fare niente!".
In questo caso, la frase, riveduta e corretta, dimostra come si cerchi di non essere impotenti contro il lucrare degli immobiliaristi e certe posizioni dei media ufficiali che nascondono la verità oggettive degli eventi.
Basta anche solo l'irritazione della famiglia LeStronz a convincermi a firmare la petizione! Poi, la Rizzoli che minaccia i dipendenti è davvero di una tristezza infinita...
RispondiElimina:-D :-D La famiglia LeStronz è un nome bellissimo! Sembra uscito da un fumetto di Alan Ford!
EliminaBeh, grazie per l'aggiornamento!
RispondiEliminaSennò poi uno crede alle favole e pensa davvero che "i cattivi" siano solo da una parte...
Più si indaga e più escono nefandezze: la Vornado Realty Trust, sodale dei LaFracchia, è sospettata di aver commissionato la distruzione degli ornamenti di un palazzo storico, sempre sulla 57esima. A quanto pare, è una tattica che hanno pensato bene di utilizzare quando gli edifici sono in odore di essere preservati come luoghi storici, così ovviamente ne diminuiscono il valore. [https://saverizzoli.wordpress.com/2014/03/27/vornado-realty-destroys-historic-57th-street-facade/]
RispondiEliminaL'imbecillità umana non ha davvero limiti... Spero che finiscano in un futuro girone dantesco degli speculatori dove verranno costretti a ingoiare costantemente del cemento.
Ah, ecco, sì, lo avevo intravisto. Il blog Save Rizzoli è pieno di informazioni interessanti su questa vicenda e sui vomitevoli fratelli LaFracchia.
EliminaAnche qui èsmpre e solo una questione di soldi!!
RispondiEliminaFirmato di corsa :)
RispondiEliminail mondo, o meglio la maggior parte delle cose, si rivela ad essere ciò che è.
RispondiEliminaChe schifo!!
Certo che ultimamente ho l'impressione che NY, più si vuol mostrare bella e appetibile per turisti e super-ricchi, più si sta trasformando in qualcosa di povero e mostruoso... Firmo anch'io.
RispondiEliminaPurtroppo mi sembra che stia succedendo a molte città.
EliminaFatto. Letto l'articolo, firmata la petizione, e diffusa la notizia.
RispondiElimina:( era la mia supplí. Ci ho la lavorato per quasi due anni, e ci ho lasciato un pezzo di cuore. Mi spiace molto. Da quel che so riapriranno. Dove non è detto. Dubito però che la libreria fosse in attivo, era da sempre un"buco nero" nel budget della rizzoli corp. un po' per l'affitto, un po' per la concorrenza di grandi catene con alti sconti...
RispondiEliminaBello però, lavorare per due anni in un posto così meraviglioso :-)
EliminaOdio le città che si dedicano a demolire! Grrrrrrr
RispondiEliminaM
RispondiEliminaViene solo: che schifo....
leggo ora la notizia... davvero triste ogni volta che chiude una libreria. Qui a Genova qualche mese fa hanno chiuso una libreria nei vicoli per fare posto ad un grande magazzino cinese.
RispondiEliminaPerò proprio qualche mese fa in via San Bernardo, uno di quei vicoli ancora dimenticati, hanno aperto una piccola libreria...
Una boccatina d'aria fresca, insomma... :-)
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