"The Most Beautiful Bookstore in New York". Sì, certo, ma alla Landmark Commission, la commissione di New York per le Belle Arti (??) si vede che preferiscono i soldi della famiglia LeFrak, speculatori immobiliari noti anche per aver costruito un enorme quartiere di bruttezza impareggiabile nel Queens, LeFrak City.
A nulla sono serviti gli appelli e le petizioni. La commissione ha rifiutato lo status di landmark all'edificio, e così da ieri, 11 aprile, la Libreria Rizzoli ha chiuso definitivamente i battenti e si è messa in cerca di una nuova casa. L'edificio che la ospitava, risalente al 1905, verrà demolito. Mi viene un po' da piangere.
A nulla sono serviti gli appelli e le petizioni. La commissione ha rifiutato lo status di landmark all'edificio, e così da ieri, 11 aprile, la Libreria Rizzoli ha chiuso definitivamente i battenti e si è messa in cerca di una nuova casa. L'edificio che la ospitava, risalente al 1905, verrà demolito. Mi viene un po' da piangere.
Il palazzo in corso di demolizione |
LeFrak City |
Bye bye, Rizzoli Bookstore. You truly were
Oddio, questi della Fracchia city hanno costruiro pure i casermoni di case popolari di cinecittà? Brutti uguali. Anche a Glasgow una bellissima libreriain centro è stata chiusa, fortunatamente non demolita, ma ci hanno fatto un negozio di abbigliamento coatto con musica tunz tunz ... :-(
RispondiEliminaFracchia city è meraviglioso, sei riuscita a farmi sorridere :-)
EliminaCioè mi stai dicendo che buttano giù quello splendore per fare un "LeFreak building"? Credevo che noi, che lasciamo sgretolare Pompei fossimo la peggio feccia, ma davvero non si salva nessuno
RispondiEliminaIo sono fermamente convinta che non si salvi nessuno, cara Amanda. E New York non è certo nuova a queste schifezze: dai un'occhiata qui.
EliminaA New York come in Italia gli speculatori vincono sempre. Fa male al cuore vedere come nulla si salvi.
RispondiEliminaEh, sì, fa malissimo.
EliminaNon ci posso credere, ma che beceri! E poi si lamentano che non hanno edifici storici... Mi si stringe il cuore, e purtroppo non ci sono mai andata, l'avevo vista solo in quel film con De Niro e Meryl Streep. Che tristezza, il mondo gira sempre più al contrario.
RispondiEliminaLa Val Grande ci aspetta, cara. Ma facciamo in fretta, prima che ci costruiscano un centro commerciale.
EliminaChe tristezza.
RispondiEliminaPurtroppo gli esseri umani vengono educati al profitto e non alla bellezza. L'unica possibilità che abbiamo per il futuro è insegnare la bellezza, diffondere la bellezza, farla apprezzare soprattutto ai bambini ed ai ragazzi ... affinchè le demolizioni riguardino sempre e soltanto gli scempi edilizi.
Un saluto.
Hai ragione, peccato che quello che descrivi sia un processo che richiede molto tempo...
EliminaButti giù un palazzo del 1905?? Assurdo totale.
RispondiEliminaPeggio ancora: butti giù un palazzo del 1905 ancora in buono stato.
EliminaMamma mia.
Un palazzo del 1905 in buono stato e BELLISSIMO.
EliminaVa be', ma per cosa, poi? Per qualcosa di orripilante come quei palazzoni nel Queens? Anche 'sti qui, comunque, zero buon gusto.
RispondiEliminaBuon gusto? Hahahaha.
EliminaKind of a stretch, uh? :P
EliminaSembra bellissima!! Che orrore la mancanza di abitudine alla bellezza associata all'ansia della speculazione e del guadagno immediato... è il caso di dire New York come qualsiasi città italiana!?
RispondiEliminaIo non so da dove venga questa convinzione che gli americani sappiano apprezzare e proteggere il bello più degli italiani, ma credetemi, è infondata.
EliminaDemolito?? Ma è legale fare una cosa del genere?
RispondiEliminaEcco, se la commissione avesse accettato di garantire all'edificio lo status di landmark, cioè di monumento storico, demolirlo sarebbe stato illegale. Ma per qualche misteriosa (??) ragione la commissione ha rifiutato.
EliminaDetesto questo atteggiamento distruttivo.
RispondiEliminaBacio e buon fine settimana!
Distruttivo per qualcuno, lucrativo per qualcun altro.
EliminaEra veramente un luogo meraviglioso. Spero davvero non nasca al suo posto qualcosa di simile a quello che hai pubblicato.
RispondiEliminaPurtroppo sarà difficile che nasca qualcosa di meglio di quello che c'era.
Eliminabel blog.... complimenti decisamente originale e sopra le righe e non è poco di questi tempi
RispondiEliminaGrazie :-)
EliminaE poi dicono che è amazon il nemico n1 delle librerie . Credo che le speculazioni immobiliari alzando gli affitto o come in qs casa per costruirne di nuovi facciano ancora più male !
RispondiEliminaDiciamo che ormai le librerie sono assediate su più fronti: al pericolo tradizionale rappresentato dagli speculatori immobiliari e dai padroni di casa avidi, si è aggiunto quello di amazon e degli ebook, che gli sta dando il colpo di grazia.
EliminaChe tristezza, è come abbattessero un vecchio albero.
RispondiEliminaPer quello credo che siano più bravi in Italia.
EliminaTristissimo! Speriamo non costruiscano altri cubi orribili simili a frak city :(
RispondiEliminache tristezza incredibile
RispondiEliminaE io che speravo che non facesse la fine di quella di Bologna! Ora, se ne scriverò, dovrò parlarne al passato! Sigh!
RispondiEliminaOppure aspetta che la riaprano nella nuova sede. Magari apriranno una filiale anche a Fracchia City.
EliminaQuando l'ho scoperto volevo piangere. Che tristezza....
RispondiEliminaIl prossimo mese vado a NYC e avrei voluto far tappa lì....
wtf :-(
RispondiElimina$$$
EliminaNoo, la libreria di Falling in love!
RispondiEliminaMa non potevano almeno tenere l'edificio e riconvertirlo? Meglio radere al suolo e rifare?
Ok, via la libreria se non frutta, ma perché demolire addirittura lo stabile d'epoca in buono stato? Mi pare un modo di vedere ottusissimo. Mi spiace un sacco.
No, non credo che la libreria non fruttasse, d'altronde la riapriranno da un'altra parte e ai proprietari doveva bastare che pagasse l'affitto. Il punto è che un grattacielo di lusso, per quanto brutto, ha molti più appartamenti da vendere e quindi rende molto di più di un palazzo d'epoca di quattro o cinque piani.
Eliminama non c'è qualcuno che si incatena alla porta, come con gli alberi?
RispondiEliminaLa gente si è rammollita, adesso si fanno petizioni online che non servono a un cavolo ma che permettono di sentirsi buoni senza dover uscire di casa.
EliminaIo non so se sia solo colpa di Amazon… Un po’ magari è pure colpa nostra (di noi lettori, intendo).
RispondiEliminaCi ho pensato tanto sabato scorso. Dopo diverso tempo, mi sono trovata a girellare nel centro di Roma. Gran parte delle librerie indipendenti (quelle veramente indipendenti, non le Arion o franchising vari) erano deserte. Pienone nelle Feltrinelli e da IBS. Sabato io non ho acquistato nulla che ho già un mare di libri da leggere e un budget ridotto. Ma quante volte entro in una bella libreria (storica, testarda, di qualità) e ne esco con un libro? E quante volte mi dico: “Ma al Libraccio con la stessa cifra porto a casa tre libri…”?
Poi vedo la chiusura di tante belle librerie e la cosa più facile che mi vien da dire è un:”Che tristezza!”. Però non mancano i sensi di colpa. Io non sto facendo niente per arrestare queste chiusure a catena.
Be', non buttarti giù, il Libraccio è pur sempre una libreria. E anche a me le librerie di catena non piacciono, però meglio quelle di uno sputo in un occhio (o di un palazzo di Fracchia City), no? Esistono vari gradi di colpa ;-)
Eliminaanche a me, viene un po' da piangere
RispondiEliminaIeri ne parlava anche Repubblica in un lungo articolo :-(
RispondiEliminaChi più ha, più male fa! Mi è venuto in mente che potrebbe essere un'esclamazione di Forrest Gump... Forse :( ?
RispondiEliminaCiao:)
Una delle mie frasi preferite in assoluto l'ha scritta Dorothy Parker: If you want to know what God thinks of money, just look at the people he gave it to.”
EliminaMi chiedo se a Berlino succederebbe.
RispondiEliminaDirei di no!
Una "city" così non la costruirebbero di certo. Semmai sposterebbero la libreria per farci un Museo del Libro.
Al vecchio aeroporto di Tempelhof (storico!), chiuso contro la volontà di parte del popolo, ma mai demolito, si propone di fare...
...un enorme biblioteca statale!
E in Italia?
In Italia una "city" così non la costruirebbero. Meglio mini appartamenti con mutuo "agevolato" per i precari, con fregatura a tempo indeterminato (agevolata per i pensionati), e posto auto assegnato all'ombra (con sovraprezzo agevolato), a scelta tra parcheggio interrato o parcheggio sopraelevato, in cemento antisismico.
Bravissima Elle, hai dipinto un quadro perfetto! Però guarda che qui in Italia non costruiscono solo case di sabbia per precari. l'ecomostro che stanno costruendo sotto casa mia è fatto di condomini "di lusso", nel senso che dentro c'hanno la piscina e sarcazzo cos'altro, però da fuori fanno schifo ai vermi.
EliminaUff, già le librerie che spariscono mi mettono profonda tristezza (sì lo so che la Rizzoli trasloca, ma non sarà mai più la stessa!). Poi, vedere un'amministrazione che piega la bellezza e l'imponenza di un palazzo storico ai soldi di gente che fosse almeno capace di costruire cose belle, trasforma la tristezza in vera e propria rabbia.
RispondiEliminaSì, uff, 'sto De Blasio, sarà anche difficile difendere la middle class in una città assediata dai ricchi, però mi ha già delusa :-(
EliminaAnche a me viene il magone. Già la stazione mi aveva lasciata senza parole ed anche questa offesa al buongusto ed alla bellezza.
RispondiEliminaChi lo ha detto che gli americani salvaguardano il bello più degli italiani? Io non lo penso proprio. Tutto sta nelle mani dei marpioni carichi di quattrini che se ne infischiano dell'armonia, la loro musica è tutta a suon di quattrini...
Dire "peccato" è molto riduttivo. Mi viene un "porca miseria..."
Diciamo che in certi casi gli americani hanno una coscienza ecologista più sviluppata, quidi hanno parchi più grandi e meglio tenuti dei nostri, ma questo principalmente perché hanno un territorio immensamente più grande e perché sono bravi a gestire le rendite fornite dallo sfruttamento turistico dei parchi. Se partiamo dal presupposto che - al di là degli individui di buone intenzioni - ciò che spinge chi governa sono sempre i soldi, io non vedo nessuna differenza fra la salvaguardia del bello degli italiani e quella degli americani. L'unica differenza sta nel fatto che gli italiani sono in genere più inetti e gli americani in genere più efficienti.
EliminaAuguro a Les Freak e a tutti quelli della loro specie, di vivere insonni per il resto dei loro giorni. Troppo poco? Posso continuare......
RispondiEliminaNo, non è poco, mi sembra una maledizione alquanto efficace e raffinata. Mi associo.
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