venerdì 20 luglio 2012

Vanishing New York


"Any city gets what it admires, will pay for, and, ultimately, deserves. Even when we had Penn Station, we couldn’t afford to keep it clean. We want and deserve tin-can architecture in a tinhorn culture. And we will probably be judged not by the monuments we build but by those we have destroyed."
- "Farewell to Penn Station," New York Times editorial, October 30, 1963

Da una città che ha distrutto una meraviglia dell'architettura come questa:


 per sostituirla con questa roba qua:


Da una città come questa, dicevo, per quanto la ami, posso aspettarmi di tutto.

Posso aspettarmi che lo storico Chelsea Hotel venga sventrato e diventi così:



Posso aspettarmi che il mitico St. Mark's Bookshop, che sembrava salvo, in realtà non lo sia affatto, e stia cercando disperatamente i fondi per poter trasferirsi e sopravvivere (a proposito, domani, sabato, c'è un Cash-Mob davanti alla libreria: se potete andateci e donate!). Per la cronaca,il proprietario dello stabile dove si trova il St. Mark's Bookshop è Cooper Union, un'università privata la cui "missione riflette la convinzione fondamentale che l'educazione della massima qualità debba essere 'libera e gratuita come l'aria e l'acqua'". Evidentemente mantenere un affitto ragionevole per una delle migliori librerie della città non rientra nella "missione" di questi signori.
*Aggiornamento: il St. Mark's Bookshop ce l'ha fatta! Ha raccolto sufficienti fondi online per pagare l'affitto di un nuovo spazio nello stesso quartiere.


E infine, anche se non me lo aspettavo affatto, ho capito che avrei dovuto aspettarmi anche la fine della storica farmacia Lascoff, che mi piaceva proprio tanto.


Per saperne di più su Lascoff e la sua chiusura (e scoprire un paio di blog, uno sulla NYC che scompare e l'altro sui neon della città), date un'occhiata QUI, QUI e QUI.

Chissà cosa metteranno al suo posto: Gap o Starbucks?

*Aggiornamento: QUI trovate un altro articolo sul tema, dove si dice che almeno l'amatissimo Strand Bookstore continua ad andare a gonfie vele.


26 commenti:

  1. ma che stupenda stazione, davvero l'hanno abbattuta per costruire quella cosa anonima ? pensando alle chiusure che menzioni: in questo clima di crisi le realtà meno multinazionali, stanno sopperendo ma io mi sto chiedendo se invece questo sia solo un punto di svolta, perchè non si può continuare su questa strada, e bisogna cercare di esplorarne delle altre, quindi spero davvero che questa libreria, questa farmacia, non scompaiano, ma trovino un'altra maniera per continuare ad esistere...l'evoluzione si diceva una volta, no ?

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    1. Mah, la libreria almeno stanno cercando di spostarla. Però è stata una doccia fredda: infatti l'allarme era rientrato, dopo la grande mobilitazione cittadina per salvarla che sembrava avesse avuto successo.

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    2. Mi chiedevo esattamente la stessa cosa, perche' e' stata abbattuta quella meraviglia e trasfigurata in quel modo??

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    3. Costava troppo mantenerla. All'epoca fu un vero scandalo internazionale, ma nessuno riuscì a salvarla. Trovi tutto sulla voce wikipedia

      "... by the late-1950s intercity rail passenger volumes declined dramatically (...) The Pennsylvania Railroad began looking to divest itself of the cost of operation of the underused structure, optioning the air rights of Penn Station in the 1950s. Plans for the new Penn Plaza and Madison Square Garden were announced in 1962. In exchange for the air-rights to Penn Station, the Pennsylvania Railroad would get a brand-new, air-conditioned, smaller station located completely below street level at no cost, and a 25% stake in the new Madison Square Garden Complex.

      The demolition of the original structure — although considered by some to be justified as progressive at a time of declining rail passenger service — created international outrage. As dismantling of the grand old structure began, The New York Times editorially lamented:

      "Until the first blow fell, no one was convinced that Penn Station really would be demolished, or that New York would permit this monumental act of vandalism against one of the largest and finest landmarks of its age of Roman elegance."

      Its destruction left a deep and lasting wound in the architectural consciousness of the city. A famous photograph of a smashed caryatid in the landfill of the New Jersey Meadowlands struck a guilty chord. Pennsylvania Station's demolition is considered to have been the catalyst for the enactment of the city's first architectural preservation statutes.

      (...) "The furor over the demolition of such a well-known landmark, and its replacement by what continues to be widely deplored as a mediocre slab, are often cited as catalysts for the architectural preservation movement in the United States. New laws were passed to restrict such demolition. Within the decade, Grand Central Terminal was protected under the city's new landmarks preservation act, a protection upheld by the courts in 1978 after a challenge by Grand Central's owner, Penn Central."

      Cioè, se non fossero intervenuti a salvarla con una legge, avrebbero buttato giù anche Grand Central.

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    1. Eh già, lo sapevo che sarebbe stato un post triste... avevo resistito alla tentazione di pubblicare la foto deprimente del Chelsea Hotel, ma quando ieri ho visto che mi smantellano pure la farmacia non ho resistito.

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  3. Davvero da piangere, non si tratta solo del gusto del bello sembra che sia proprio implicata la mancanza del dare un senso alle cose.

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  4. Mi hai fatto pensare a due tra i gravissimi scempi degli ultimi anni a Torino: al posto dello storico cinema Charlie Chaplin hanno aperto un mega store della Benetton; al posto della libreria storica Lattes hanno aperto Muji...il tutto nella bellissima via Garibaldi.
    Si fanno pochi scrupoli in città come Torino, quindi immagino che a New York sia anche peggio. Che peccato, però!

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    1. Uh, che delusione, anche a Torino? Credevo che fosse Milano la capitale della sostituzione dei locali storici con jeanserie!

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    2. Oltre agli esempi di Ciccola, a Torino di recente c'è la tristezza per lo smantellamento del "laboratorio" di Via Foggia (info qui: http://blog.contemporarytorinopiemonte.it/?p=4255), non un palazzo storico ma uno spazio dove l'arte spontanea aveva davvero riproposto idee meravigliose (https://www.google.it/search?hl=it&q=SUB+URB+ART+via+foggia+28&bav=on.2,or.r_gc.r_pw.r_cp.r_qf.,cf.osb&biw=1092&bih=480&um=1&ie=UTF-8&tbm=isch&source=og&sa=N&tab=wi&ei=8fIKUPWbD9GChQfg0Yj3CQ). Forse c'è un modo migliore per inserire i link, ma non lo conosco... pardon ;)

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    3. Azz, allora Torino sta perdendo la sua qualità di città vivibile per gli artisti giovani, a quanto pare...

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    4. Pare di sì, ma "non troppo". Ieri un'amica mi ha detto di aver letto un articolo che parlava di futuri progetti "stile via Foggia", perché pare che, ovviamente, a posteriori si siano pentiti del fattaccio. Speriamo! :)

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  5. Peccato! Potrebbero almeno lasciare gli edifici (recuperandoli se necessario) se proprio ne devono cambiare la destinazione d'uso!

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    1. Guarda, proprio qui vicino a casa mia c'è uno storico cinema che è stato trasformato in palestra, però mantenendo gli interni originali. E' un po' buffo, ma almeno hanno salvato l'edificio. E' da un pezzo che voglio farci un post, se non fosse che la sola idea di entrare in una palestra mi fa venire sonno.
      Comunque eccolo qui.

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    2. Che belli, gli interni!
      Ecco, così si fa (se proprio qualcosa si deve fare).

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  6. Ma la Penn Station è un clamoroso autogol architettonico! E il Chelsea Hotel... Questo è quello che mi rattrista delle città: ti tolgono le certezze, e poi sempre per farne un uso peggiore. Io mi dovrò sbrigare a vedere NY prima che diventi una fila ininterrotta di negozi in franchising e appartamenti per superdanarosi. (O forse la gentrification l'ha gia resa così?) Magari rifanno anche il Flatiron... tanto, che te ne fai di un palazzo a punta? Sballa le metrature delle agenzie immobiliari!

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    1. Shhh, non dirlo troppo forte! E comunque dipende da dove vai, ci sono ancora delle sacche di resistenza in cui la gentrification non ha fatto troppi danni, certo, sono lontani dalle rotte turistiche, però vale la pena di cercarli.

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  7. A Roma dicono che "hanno fatto più danni i Barberini, che i barbari", riferendosi al fatto che la famosa famiglia (ma era l'abitudine del tempo) usava parti di antiche rovine romane per costruire o abbellire i propri palazzi. In S.Pietro, il baldacchino e le colonne tortili del Bernini, per fare un esempio, sono state fatte costruire da Urbano VIII Barberini, col bronzo preso dal Pantheon.
    Se non altro, il risultato è stata un'altra opera d'arte... cosa che non si può dire degli esempi di New York. :-(

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    1. Infatti, è questo il punto. Ora, è vero che io per quanto riguarda l'architettura sono un'assoluta passatista, cioè mi fa schifo quasi tutto quello che è stato costruito dagli anni '40 in poi, però insomma, se proprio dovevano rifarla, quella stazione, non potevano chiamare un architetto bravo, pagarlo tanti soldi e fargli tirar fuori qualcosa di meglio di quella ciofeca lì?

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  8. Noi andremo sabato, con un paio di compagni del Grinta, se vuoi ti faccio da rappresentate spirutuale :)
    A discapito di Union Cooper va detto che pare essere a rischio la stessa universita', in deficit da anni, visto che potrebbero ritrovarsi a dover chiedere soldi per le tuitions. Non credo lo facciano per arricchirsi, o per insensibilita', quanto per riuscire a stare a galla...

    Alice librizzatrice

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    1. Una guerra fra buoni, insomma :-(
      Resto del parere che potrebbero anche cercarli altrove, anziché aumentare l'affitto a una libreria, però almeno adesso mi stanno un po' meno antipatici :-)
      Che bello che vai domani, sì, rappresentami spiritualmente! E magari se ti va fai anche qualche foto!

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  9. Gli Statunitensi (ed i Francesi) sono i "padri" delle rivoluzioni che avvennero agli esordi dell'era contemporanea. Nulla di sorprendente - ma non per questo meno scandaloso - quando loro radono al suolo i pochi retaggi del recente passato per ricostruire in modo completo e diverso.
    A Parigi, nella seconda metà del XIX secolo tirarono giù tutte le mura antiche per costruire al loro posto i Boulevards.
    Da noi talvolta si esagera un po' in senso opposto. C'è la sindrome di conservare ogni cosa decrepita a qualunque costo.
    In medio stat virtus

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  10. A fine agosto sono a New York, devo prendere nota dei posti prima che svaniscano!

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  11. Il Chelsea hotel l'hanno sventrato?? L'anno scorso c'era!!! Che ci vogliono fare?
    Nooo, pure il St Mark's bookshop viene smantellato???
    Ma che virus ha preso a 'sti newyorkesi?

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