venerdì 21 ottobre 2011

Una chiacchierata su "Le correzioni"

Come piccola "coda" alla chiacchierata che ho tenuto ieri alla scuola Holden, ecco un piccolo brano da Le correzioni. Venerdì 28 tornerò a Torino a parlare di Libertà.

“La razza umana aveva ricevuto il dominio della terra e aveva colto l’occasione per sterminare le altre specie, per riscaldare l’atmosfera e in genere per rovinare le cose a propria immagine e somiglianza, ma aveva pagato un prezzo per i suoi privilegi: il corpo animale limitato e specifico di questa specie conteneva un cervello capace di concepire l’infinito e di voler essere infinito a sua volta.”
(Jonathan Franzen, Le correzioni, Einaudi 2002, pag. 490)


8 commenti:

  1. Che libro meraviglioso...
    Solo per curiosità, quanto ci hai messo a tradurlo? Deve essere stata un'ardua impresa.

    Sono anche curioso di quanto sia stretto il rapporto con l'autore in questo tipo di lavori.
    Immagino però che per rispondermi non basterebbero tutte le pagine del blog!

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  2. Un'ardua impresa e una gestazione di 9 mesi! E il rapporto con l'autore in questo caso (come sempre con Franzen) è stato molto stretto, visto che lui tiene parecchio alla qualità delle traduzioni. Infatti una parte della chiacchierata alla Holden l'ho dedicata all'analisi di alcune delle numerose email che io e Franzen ci siamo scambiati mentre traducevo il libro, perché, come mi scrisse lui stesso la prima volta: "I'm delighted to hear from you. It's never a good sign when a translator has *no* questions."

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  3. Bellissimo brano! Immagino che anche il resto del testo sarà un capolavoro. Che dici? Aggiungo alla lista da leggere? Si, mi sembra il caso! E... per quanto riguarda il rapporto tra il traduttore e l'autore, io personalmente la trovo una cosa di incommensurabile valore... L'uno entra nel mondo dell'altro... e si impara a conoscersi, stimarsi e rispettarsi... E il risultato finale ha un sapore completamente diverso!

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  4. Sì, certo, te lo consiglio tantissimo! E' un libro che mi rimarrà sempre nel cuore, anche perché è il primo che ho tradotto...
    E sì, sul rapporto autore-traduttore confermo. Proprio ieri citavo la miracolosa traduzione delle poesie di Cummings da parte di Mary de Rachewiltz (di cui ho parlato anche qui: http://ninehoursofseparation.blogspot.com/2011/05/e-e-cummings-mary-de-rachewiltz.html), frutto anche dell'amicizia fra l'autore e la traduttrice e della loro fitta corrispondenza mentre lei lavorava alla versione italiana delle sue poesie.

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  5. Leggendo il tuo blog mi pare di conoscere Franzen da una vita, pur non avendo letto ancora nulla. e allora e' giunta l'ora di colmare 'sta lacuna, quindi ti chiedo: cosa mi consigli per iniziare, "liberta'" o "le correzioni"?

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  6. Le correzioni. Lo si ama o lo si odia, ma in genere lo si ama. Non preoccuparti se mentre leggi il prologo pensi "ma chi me l'ha fatto fare?" Non è l'inizio più "liscio" della storia della letteratura, ma poi ti ripaga di tutto. Poi fammi sapere cosa ne pensi, mi raccomando!

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  7. Io mi sono inchiodata sull'inizio. Mi sa che è il caso di fare un altro tentativo.

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  8. Sì, come dicevo, è il problema del prologo. Poi magari non ti piace neanche il resto, ma secondo me vale la pena di provare.

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