venerdì 8 agosto 2014

Meet my husband/27: Mr. Keats goes to Stanford


Ieri sera siamo andati a Stanford, dove Mr. K partecipava a un incontro su arte e scienza allo Stanford Art Institute

Siamo partiti un po' prima, perché potessi dare un'occhiata al campus di Stanford, che non avevo mai visto. La prima cosa che noto - dopo che siamo usciti dal terrificante ingorgo perenne di San Francisco, la città tanto moderna che a traffico sta messa come Istanbul - è che nei 56 km che separano SF da Stanford il clima cambia drasticamente. Nell'atmosfera che circonda la prestigiosa e ultracostosa università, situata nel cuore della zona più ricca del pianeta, è stata indubbiamente costruita una cupola climatica sotto la quale vengono riprodotte le condizioni perfette per una sana e prospera vita umana: temperatura sui 25°-26°, aria asciutta, gradevole brezzolina che spande nell'aere profumo di mirto e lavanda. Il cambiamento è così brusco e inaspettato che mi viene immediatamente mal di testa.
 
Rodin, The Burghers of Calais (detto anche "Ma dove ci avete messi?")
Il campus è tutto un fermento di nuove costruzioni (il settore tecnologico dell'università si sta espandendo a una velocità impressionante), ma noi ci dirigiamo verso il Quad, la parte originaria e più famosa. Qui mi aspetta una sorpresa: sembra di stare a Siviglia. C'è un viale di palme lungo lungo che pare Hollywood, e in fondo c'è un giardino con erbetta impeccabile e roselline adorabili e bambini perfetti che giocano con cagnetti perfetti, e gli edifici... mah. Stile coloniale. Io la trovo una pacchianata orrenda, d'altronde non so quanto gusto avesse il signor robber baron Leland Stanford, però si sa, io sono europea e di questa architettura tradizionale (?) americana non me ne intendo. Certo che pure la chiesa con i mosaici... vabbè. Però naturalmente qua e là sono sparse sculture meravigliose, sembra che abbiano comprato un intero museo di Rodin per metterlo in giardino, e poi c'è un opera del mio amatissimo Andy Goldsworthy, e poi c'è un fantastico museo che però non vediamo perché dobbiamo andare nel fichissimo edificio
La sobria chiesetta
ultramoderno (questo sì bello) dove si svolge la serata con Mr. K.


Mr. K ha parlato di alcune sue opere, come il mercato immobiliare oltre la quarta dimensione, la pornografia per le piante, il tentativo di ricreare Dio in laboratorio, i documentari di viaggio per le piante (del quale si è parlato anche sul New Yorker). Il pubblico, come sempre, si è molto divertito.

Infine abbiamo cenato in un diner, sempre sotto la cupola profumata alla lavanda, dove abbiamo incontrato l'hamburger più caro del mondo.

Andy Goldsworthy, Stone River
Mr. K e i documentari per le piante

Il Bubbly Burger

41 commenti:

  1. Ogni volta che vado a Stanford mi ritrovo a riconoscere in quelle architetture i dettagli presi dal romanico e dal gotico europeo e dall'arte orientale, che sono stati presi e mischiati insieme a formare quella che tu definisci "una pacchianata orrenda". La pensavo anch'io come te all'inizio... una sorta di copia e incolla, fatto piuttosto bene, lo devo dire!
    Adesso pero' l'occhio si è abituato e mi sembra quasi un'altra forma d'arte nata dalla rivisitazione in chiave moderna d'un gusto antico... Magari cambierò ancora idea, chi lo sa!

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    1. Ma ti sei abituata anche alla facciata della chiesa?

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    2. Ecco, quella faccio ancora un po' fatica a digerirla...

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  2. Che bello lo stone river! Ma non è che hanno sbagliato a mettere la virgola nel prezzo dell'hamburger? (che comunque resta caro, però è già più plausibile)

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    1. Sì, meraviglioso! Guarda è una vita che voglio fare un post su Andy Goldsworthy, ma le foto che si trovano online secondo me non rendono la sublime bellezza delle sue opere. Però se non lo hai già visto ti consiglio vivamente di vedere "Rivers and Tides", il documentario su di lui.

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    2. Si'! Un post su Andy Goldsworthy! Io voto di si'!

      A parte questo, a me piacerebbe molto prima o poi assistere ad una lezione/incontro con Mr K. I documentari di viaggio per le piante mi piacciono un sacco e l'articolo del New Yorker l'ho trovato molto carino.

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    3. Ma se Goldsworthy ti piace avrai visto il documentario, sì? Malgrado lui abbia metodicamente documentato ogni suo lavoro con centinaia e centinaia di foto, trovo che la fotografia riesca raramente a rendere la bellezza delle sue opere "in movimento", cioè viste, se non dal vivo, almeno su pellicola. Potrei fare un post in cui consiglio a tutti di vedere il documentario!

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  3. La storia Della cupola climatica mi inquieta!! Ho visto un telefilm una di queste sere che vedeva una serie di persone imprigionate sotto una cupola elettromagnetica.. Comunque fatti simili non fanno che confermarmi che questi cambiamenti di clima sono manovrati da qualcuno.. Non può piovere per sempre no?!!:)

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    1. No?
      Intanto qui c'è una siccità che non si vedeva letteralmente da secoli. Solo il prato del campus di Stanford è verde, naturalmente.

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  4. Poco fuori Berlino c'è Tropical island che funziona proprio come la cupola climatica: 25 gradi tutto l'anno e si può prendere "il sole", campeggiare, giocare con la sabbia, fare il bagno nel laghetto fra le rocce, farsi massaggiare nella grotta eccetera...

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    1. Immagino che durante gli inverni berlinesi sia molto frequentata!

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  5. Poco a poco mi stai distruggendo il mito Frisco, che pensavo fosse così bella e salutare ...
    Belle invece le immagini di Stanford e la sottile ironia di donna colta ed europea ... e interessantissimi i link di mister k, che andrò a leggermi con calma (sto divantando un suo fan... dopo aver letto il libro). Sull'hamburger non mi pronuncio, non avendo la più pallida idea sul costo di quel cibo per bambini ciccia stelle e strisce (mai andato in fast food...ci ho lavorato da ragazzo).

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    1. In questo caso l'ironia non era particolarmente sottile, ma vi ho risparmiato i commenti su un altro oratore, professore molto stimato che ha parlato per venti minuti del fatto che gli americani dovrebbero cucinare di più e fare giardinaggio.

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    2. ... ha ragione, cucinare di più (ma non hamburger). Chiapperi, i link a Mr K sono in inglese, dovrò cercare una buona traduttrice ;)

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    3. Questo lo avevi visto? E' su un altro progetto però è in italiano!

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  6. Tutta 'sta figaggine e nemmanco un burger vegano? Stanford, mi deludi!

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    1. Io ho preso il veggie burger ed era sicuramente il veggie burger più disgustoso che abbia mai mangiato in vita mia.

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    2. Tutto perfetto e poi cascano sul burger veggie, sarebbe da denuncia, hehe

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  7. Grazie di questo reportage! Al rientro dalle vacanze visiterò con interesse i link relativi a Mr.Keats.

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  8. appero'...ma chi beve dom Perignon con l'hamburger?? no, dico, esiste davvero qualcuno?
    a Stanford ci sono pure gli edifici coi nomi dei mecenati che li finanziano tipo Bill Gates, giusto?
    comunque dai, questi cervelloni almeno hanno il senso dell'umorismo e sono intelligenti abbastanza da gradire le opere concettuali di Mr.K!

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    1. Ah, sì, dimenticavo questo aspetto fondamentale. In effetti ci chiedevamo come mai i parcheggi non avessero un nome di battesimo e venissero definiti squallidamente come semplici "Parking Structure" n.1, 2 ecc. Un nostro amico che era con noi ci ha raccontato che nella sinagoga di Los Angeles anche gli orinatoi hanno una targhetta con il nome del benefattore.

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  9. Comunque se il pubblico si è divertito e ha apprezzato le opere di Mr.K, vuol dire che a Stanford qualcosa di (molto) buono c'è!

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  10. Sembra la stazione di Metz!. Quell'adorabile genio di Mr K. ne sa una più del diavolo

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    1. Sembra un minestrone di un sacco di roba scopiazzata qua e là :-D

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  11. Ommioddio quella chiesa è davvero oscena!! E la didascalia alle statue di Rodin è la più azzeccata di tutta la blogosfera. E l'hamburger col Dom Perignon è quanto di più pacchiano abbia mai sentito. E your husband è un formidabile genio!

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  12. ciao !!! stavo aggiornando il mio blog e come sempre, approffitto per fare un salto qui. Avevo commentato anche dopo il tuo viaggio a New York, ma mi si era cancellato il commento in fase di caricamento e non mi andava di scrivere un surrogato dell’originale. Vorrei tanto sentire una conferenza di tuo marito, quindi se gli organizzo un invito da parte di un’università di Lima o Cusco, venite ? per ora non ho ancora molti contatti perché dopo più di 3 anni lontana e’ difficile reinserirsi, ma ho già molte idee e sono una che i desideri ama realizzarli. Anche io sono d’accordo che ancora più stonato dell’architettura fuori contesto, e’ appunto l’hamburger con il Dom Perignon.

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    1. Ciao! Dunque, il tuo commento mi è arrivato tre volte, e in compenso quello che ti ho lasciato io è stato come al solito ingoiato da Wordpress, che spedisce tutti i miei commenti nella casella spam. Vai a vedere, lo troverai lì!
      Se tu gli organizzi un invito da parte di un'università laggiù (magari, ehm, con un rimborso spese), noi veniamo di corsa!

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    2. Ho qualche amico che lavora per alcune grandi università e potrei provare. Ma esiste un book di presentazione di Mr K in cui si possa tenere un’idea delle esposizioni che potrebbe tenere ? di solito e’ lui che vista l’università, sceglie gli argomenti, oppure ci sono richieste specifiche sul tipo di conferenze ?

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    3. C'è la sua voce chilometrica su Wikipedia!
      In genere qualcuno lo contatta e poi si mettono d'accordo insieme sul tipo di mostra/presentazione/ecc. da tenere. Se i tuoi amici sono interessati vi metto in contatto!

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    4. Dai, scrivo ora ad alcuni contatti che ho su Linkedin e gli mando il riferimento di Wikipedia. Vediamo cosa succede !!!

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    5. Fatto, ho scritto a due amici cattedratici della Università del Pacifico (http://www.up.edu.pe/default.aspx) e della Pontificia Università Cattolica del peru (http://www.pucp.edu.pe/en/), entrambe fra le più prestigiose università nazionali. Sarebbe una bella scossa celebrale per loro assistere alle conferenze di Mr K perché qui in Peru la creatività mi sembra che sia ancora vista come troppo rivoluzionaria e pericolosa ma forse e’ un giudizio superficiale il mio, ma davvero e’ veramente difficile incontrare persone creative. Se mi rispondono positivamente, ti scrivo !!

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    6. Ok, grazie! In America Latina non ha ancor fatto niente: aveva un contatto in Messico, ma per ora è tutto fermo.

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    7. io incrocio le dita e verrei a Lima giusto per vedervi !!

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  13. Ma se dico che a me la facciata della chiesetta piace mi prendo le mazzate?

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  14. ohe, sono terribili, e’ vero, il tuo commento era in spam !!! per tornare in argomento, visto che mi piacerebbe davvero tantissimo assistere ad una di queste conferenze e ho grandi progetti per il mio futuro qui in Peru, spero in breve tempo di far invitare Mr K da una grande università o banca peruviana, così mi apro un po’ la mente e conosco te !! ma quando lo invitano su TED ?

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    1. TED è abbastanza inaccessibile. Facciamo prima a venire in Perù!

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  15. La chiesetta è orribile, in compenso tuo marito è geniale.

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