Bene
bene, la visita di controllo dopo la sospensione dei farmaci è andata
bene, le analisi sono quasi ottime, per ora la mia tiroide si è rimessa
al lavoro. In questi casi le recidive sono sempre in agguato, però, e
così dovrò continuare a fare visite di controllo ogni sei mesi. E se c'è
un ritorno dei sintomi, dice il medico, subito bollino verde. Eh, già,
dove lo trovo il bollino verde nella terra del turbocapitalismo? Ah, lei
passerà tre mesi negli Usa, mi dice il medico. Eh, mi dispiace, non so
cosa dirle. L'assistente gentile, quella che conosce la mia situazione e
legge Franzen, mi dice di portarmi dietro tutte le medicine e di fare
subito le analisi al primo ripresentarsi dei sintomi. Con i risultati in
mano, dall'Italia potranno prescrivermi le dosi dei farmaci. Annuisco,
ripensando con orrore ai miei brevi contatti kafkiani con la sanità americana. Per farmi le analisi del sangue dovrò vendere un rene. Non sono sicura che ne valga la pena.
Comunque dopo la visita sono andata a Milano a vedere qualcosa di bello. Consiglio caldamente la Fondazione Prada, che questa volta ha una fantastica mostra di Gianni Piacentino
e nuove opere un po' dappertutto. Dal corridoio che conduce nel salone
Deposito (quello dove nel post precedente c'erano le macchine) si vede,
oltre la porta, una porzione di una statua gigantesca che è palesemente
un Giacometti. Prima ancora di pensare che Giacometti non ha fatto
statue così grandi, la indico e dico: "Ehi, guarda, un Giacometti!" Poi
varco la soglia e scoppio a ridere. L'effetto è davvero esilarante.
L'opera è di John Baldessari e si chiama The Giacometti Variations. (Come mi ricorda Grazia in un commento qui sotto, quest'opera è costata un processo - secondo me del tutto assurdo - a Baldessari e alla Fondazione Prada. Andate a leggere il suo post, dove il caso è spiegato benissimo.)
D'altronde Baldessari è divertente e irriverente fin dagli anni '70. Guardatevelo nel fantastico video I Am Making Art.