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Prime immagini, dalla macchina |
Eccoci di ritorno dalla vacanza montana. Siccome dovevamo per forza metterci qualcosa di fantozziano, lo abbiamo concentrato tutto all'inizio. La sveglia alle 3.30 non era sufficiente, e così ci abbiamo messo anche un aeroporto di merda come quello di Oakland che non ha (mai capitato niente di simile in vita mia) una corsia preferenziale per quelli che stanno perdendo l'aereo, come nel nostro caso, e non per colpa nostra ma per via delle code mostruose per check-in e controlli di sicurezza dovute alla carenza di personale. Cioè, la corsia preferenziale c'è, se paghi un tot all'anno per tale servizio. Merde. Dopo aver subito un collasso nervoso nella fila per il controllo di sicurezza, immaginando fra le lacrime la perdita definitiva della valigia che si sarebbe imbarcata senza di me e sarebbe scomparsa nei meandri dell'aeroporto di Salt Lake City, siamo riusciti a imbarcarci per il rotto della cuffia, anzi, neanche poi tanto, perché l'aereo ha dovuto ritardare la partenza per aspettare gli altri passeggeri bloccati in coda come noi.
Il resto della giornata, malgrado non ci siano stati altri incidenti, è stato completamente rovinato dal mio umore terrificante dovuto alla mancanza di sonno e allo stress accumulato.
E così il giorno dopo ho deciso di passarlo in casa, anzi, nel palazzo affittato dai nostri amici che ci hanno ospitati. C'erano cinque camere da letto con altrettanti bagni, una vasca per idromassaggio esterna (mai usata, siete matti se credete che esca fuori ignuda con questo freddo), una sala da biliardo e soprattutto... meraviglia delle meraviglie: una sala cinema!
Eccola qua. Le poltrone sono reclinabili e le coperte calde e morbide. Una sera ci abbiamo visto Life of Brian e ho deciso che voglio una casa con il cinema.
Dopo la giornata di riposo assoluto che mi ha permesso di recuperare in parte la capacità di parlare con le persone senza morderle, il giorno dopo mi sono cimentata in una mezzoretta di sci di fondo, (sport per cui non sono assolutamente portata, proprio come tutti gli altri), conclusasi con me che strillavo come una pescivendola al minimo accennno di pendenza del terreno.
Eccomi nella mia tenuta sciistica, tutta (tranne i guanti e il cappello-paralume) rigorosamente proveniente da un negozio dell'usato
Il terzo giorno ho fatto l'unica cosa che mi piace veramente fare in montagna, perché non c'è rischio di cadere: una gita con le ciaspole (snowshoes per gli autoctoni).
Ecco qui un pezzetto di paesaggio intorno a Park City, la cittadina di cui fa parte Deer Valley, la località sciistica dove stavamo, che fra un paio di settimane ospiterà il Sundance Film Festival.
E anche un tenerissimo miniomino di neve che abbiamo incontrato lungo il sentiero
E per finire, non poteva mancare il saloon. Perché in Utah l'alcol viene venduto solo nei liquor stores statali, nella cui categoria però rientrano anche certi saloon come questo