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Un assaggio del Triangolo di Smeraldo Abbinamenti Marijuana-Vino |
(Continua da QUI)
I coltivatori di marijuana che la corsa
all’oro verde ha attirato qui nella contea di Humboldt, nell’estremo nord della
California, vivono nei boschi, dietro un sipario di sequoie, protetti da
steccati, divieti minacciosi e dalla fama di gente che spara a chiunque metta
piede nella loro proprietà. Il sabato sera affidano le piantagioni a custodi
armati e scendono in paese per ascoltare un po’ di musica allo Speakeasy, un
piccolo locale di Eureka, il capoluogo della contea. Lì si mescolano con i
vecchi hippy arrivati qui negli anni Sessanta e Settanta, che coltivano il loro
orticello di marijuana biologica per raffinati intenditori.
Rusty arriva presto e comincia subito a bere
pesante. La cameriera dietro il banco gli versa un bicchiere di vodka e un
boccale di birra, e lo guarda preoccupata mentre lui li trangugia entrambi con metodo,
la vodka in un sorso e la birra in due. Si è messo il cappello della festa, quello
con la penna di fagiano, e con la canottiera a costine bianche e i bicipiti tatuati
è il perfetto ritratto di quello che gli americani chiamano redneck, cioè uno
zotico. Lavora per Shelby e Duke, due grossi coltivatori della zona. Eccoli che
arrivano anche loro. Shelby porta una felpa mimetica, ha lunghi capelli
biondissimi e stopposi, zigomi larghi e uno sguardo intenso, famelico. Duke è molto
più giovane di lei, alto, scuro e tenebroso. Entrano nel locale con andatura da
padroni. Duke non si stacca mai da Shelby, non riesce a stare nemmeno un
istante senza toccarla. Lei appoggia la mano sporca di terra sulla spalla di Rusty
e gli dice: «Adesso basta, andiamo.»
Sullo sfondo, nel piccolo spazio davanti
alla band che suona il blues, un po’ di gente sta ballando, fra cui una coppia da
concorso e un vecchio hippy ciondolante che deve essersi fumato l’intero orticello
prima di uscire. Una donna asiatica con un tailleur grigio da bancaria si siede
al bar, ordina un whisky e comincia a mandare messaggi con due telefoni
contemporaneamente.
«Là fuori è pieno di ragazzini che
potrebbero prendere il tuo posto» sta dicendo Shelby a Rusty. «Perciò se ti
dico che devi smettere di bere e venire via con noi, tu alzi il culo e vieni
via. Zia Felicity sta cercando il quarto per il bridge.»
Il
bridge?
Rusty prende il portafogli dalla tasca
dei jeans, paga e segue Shelby e Duke fuori dal locale.
La barista sorride, sollevata. «Grazie
al cielo c’è Felicity», dice alla donna dai due telefoni, che le sorride
rapidamente e poi abbassa lo sguardo per scrivere un messaggio.
2/Continua