Da anni insistevo con Mr K che era ora di cambiare materasso. Ormai si dormiva sulle molle, e quando lui si muoveva nel letto io rimbalzavo come su uno di quei tappeti elastici (su cui fra l'altro una volta, bambina già fantozza, per poco non mi mozzai la lingua).
Ma Mr K faceva lo gnorri, comportandosi in pratica come se andare a comprare un materasso fosse in cima alla scala delle rotture di coglioni del vicequestore Schiavone (perdonate, ma sto leggendo Pista nera con i miei studenti, che si divertono molto all'idea di un poliziotto che fuma le canne, ma forse si imbarazzano un po' quando gli spiego cosa vuol dire "A Milano c'è tanta figa", oppure quando per compito assegno di scrivere una loro personale lista delle rotture di coglioni).
Comunque, bando alle digressioni. Dovete sapere che gli americani hanno l'insana mania dei materassi. Quando camminate per strada trovate ovunque materassi abbandonati sui marciapiedi (qui si usa: quando una cosa non la usate più la mettete sul marciapiede e sperate che qualcuno la porti via), e quasi a ogni angolo di strada trovate enormi negozi pieni di materassi che fanno sinceramente sorgere il dubbio se questi cambiano il materasso ogni sei mesi.
Noi non apparteniamo a quella categoria, ovviamente, ma a questo punto la situazione si era fatta insostenibile, e così Mr K ha ceduto alle mie insistenze e si è convinto a comprare il materasso.
Il primo giorno sono andata da sola, in avanscoperta. La commessa messicana mi ha attaccato una pezza interminabile sulla storia del padre malato, e a un certo punto si è anche messa a piangere. Un'esperienza di acquisto piuttosto insolita, ma siccome a me le cose insolite piacciono, due giorni dopo ho trascinato Mr K nel negozione di materassi. La commessa lacrimosa mi aveva quasi convinta a comprare un colossale materasso di lusso con telecomando in offerta speciale a $1500 anziché tremila e rotti. Ma io contavo sulla... ehm... oculatezza di Mr K per individuare l'affare migliore. E infatti lui è stato più saggio, orientandomi (uso il pronome alla prima persona singolare perché a lui del materasso nuovo non gliene fregava niente, tanto dormirebbe anche sui sassi) su un materasso un po' meno costoso, il cui costo è comunque lievitato quando gli abbiamo dovuto aggiungere il trasporto (con prelievo del precedente materasso, mica siamo zozzoni, noi), il coprimaterasso speciale impermeabile in fibra polimerica antiparticellecosmiche, il box spring (cioè la base a molle, perché prima dormivamo su una base tipo bancali del mercato) e svariate altre supercazzole.
Uscendo ci siamo congratulati con noi stessi perché abbiamo risparmiato (!) almeno sulle lenzuola, visto che il materasso col telecomando era alto tipo due metri e mezzo e le nostre vecchie lenzuola non sarebbero andate bene.
Ieri è arrivato il materasso nuovo. È comodissimo, per carità. Però io e Mr K ci siamo dimenticati di misurare quello vecchio prima di comprare quello nuovo. Io ero vagamente consapevole del fatto che negli Usa ci sono misure diverse, tipo twin, queen e king, ma escludendo il twin che è il letto singolo ero convinta che noi avessimo un queen. Invece ieri sono tornata dalla palestra dopo la consegna del materasso e ho trovato un affarone ciclopico che troneggia in mezzo alla nostra microstanza, non solo enorme ma anche altissimo, tipo che per salire ci vuole quasi una scaletta. I comodini sono tutti schiacciati tra il materasso e la parete, intorno al materasso resta solo un corridoio per passare, e quando sono a letto e voglio raccogliere qualcosa dal pavimento rischio di cadere e spaccarmi la testa. Questo non solo perché abbiamo sbagliato misura - il nostro vecchio letto era un full e non un queen - ma anche perché il nuovo materasso (con ulteriore aggiunta di box spring) è alto un po' meno di quello con il telecomando, certo, ma è comunque straordinariamente alto per un materasso, e così naturalmente le vecchie lenzuola, sconfitte sia in estensione che in altezza, sono tutte da buttare.
E così ho scoperto, in ritardo, il vasto mondo dei materassi americani, che possono essere Small Single o Cot; Single o Twin o Cot; Twin Extra Long; King Single o Super Single; Small Double o Three Quarter; Full o Double; Double Extra Long; Queen; Expanded o Super o Olympic Queen; King; California King o King Long; Grand King o Super King o Athletic King o Texas King.
E noi italiani, che oltre al singolo e al matrimoniale arriviamo appena alla piazza e mezza, rimaniamo sempre i soliti poveracci.