Caldè è un paesino sulla sponda lombarda del lago Maggiore, molto bello e soprattutto quasi miracolosamente incontaminato dalla speculazione edilizia che ha deturpato e continua a deturpare le sponde del lago (come tutto il resto del territorio italiano). Se vi capita di andare a Caldè, non mancate di visitare la zona delle fornaci, che occupa un tratto di costa dal valore ambientale (e, ahimé, non solo ambientale) inestimabile. Le strutture, un tempo utilizzate per la lavorazione e la cottura della calce bianca e in disuso dal secondo dopoguerra, rappresentano una delle maggiori testimonianze di archeologia industriale dell'alto Verbano. Le fornaci più antiche, i cui resti si trovano nei pressi del torrente Froda, risalgono al 1201, mentre quelle sul lungolago ai primi del '700.
Il primo tratto di passeggiata lungo il lago è stata sistemata di recente, e devo ammettere che è stato fatto un ottimo lavoro.
Dopo questo primo tratto, si entra nella zona più "selvaggia", la mia preferita. Fino all'anno scorso questa zona, unica per la commistione di natura e archeologia industriale, era però funestata dai rifiuti lasciati dai soliti mentecatti incivili. Quest'anno, invece, l'ho trovata pulitissima. E chi è stato a pulirla? Be', trattandosi di zona bella e selvaggia, le fornaci sono frequentate da ragazzi, che fanno feste notturne e chissà quante altre cose orribili. Ebbene, proprio questi giovani debosciati hanno faticosamente ripulito tutta l'area, con un lavoro che potete vedere documentato qui.
E mentre pulivano hanno anche fatto dei simpatici graffiti che inneggiano alla sicurezza e alla pulizia del luogo.
Un luogo che, con una vista del genere, risulta senz'altro appetibile per chi vorrebbe spandere l'ennesima colata di cemento su uno degli ultimi pezzi di lago rimasti intatti. In un articolo apparso il 14 gennaio 2009 su VareseNotizie, si legge: "È stato approvato con voto unanime dal Consiglio Comunale e dalla commissione urbanistica il progetto paesaggistico per l'area delle ex Fornaci di Castelveccana. (...) Lungo la costa, incastonate fra la storia e le bellezze paesaggistiche, sorgeranno dunque (...) nuovi borghi, lungolaghi, piazzette e altro ancora. (...) Il progetto (...) produrrà un recupero funzionale di un'area preziosa, con realizzazione di strutture che seguiranno una tipologia a borgo ideata per sfruttare la conformazione del terreno, con le sue caratteristiche balze. Lo sviluppo maggiore si avrà fra la prima e la seconda fornace, ma lungo tutto il tratto in questione troveranno posto piazze e abitazioni, un parco giochi, pergolati con espositori per illustrazioni storiche, percorsi naturalistici a monte e anche una passeggiata sul lago lunga circa un chilometro e mezzo, con spiagge attrezzate completamente pubbliche."
"Nuovi borghi, lungolaghi, piazzette e altro ancora." Non so voi, ma io lì ci avrei visto un parco naturale. E basta. Ma evidentemente l'area va riqualificata.
Nel mio paese un giorno si è deciso di riqualificare la piazza del mercato, tagliando tutti gli alberi (non li ho contati, ma credo fossero circa una trentina di bei platani) che rubavano spazio ai parcheggi. La piazza è rimasta completamente priva di ombra, e adesso la gente, per evitare l'effetto forno, non ci parcheggia più del tutto. Ma questa è un'altra storia. O no?
Intanto, finché siete in tempo, venite a vedere le fornaci e i loro graffiti.
Grazie per il suggerimento: in effetti un fine settimana sul lago Maggiore, includendo Caldè, prima che finisca l'estate la potrei anche organizzare!
RispondiEliminaSe decidi di organizzarlo avvisami, che ti passo qualche altra dritta!
RispondiEliminaL' ho scoperto sabato scorso per caso facendo un passegata a Calde con amici. Po ho trovato il tuo commento sul web.
RispondiEliminaUn posto magico.
Marc
Ah, allora c'è ancora, meno male. Di questi tempi non si sa mai, vedi un posto bello, ti giri un attimo e zac! Ci hanno costruito una sfilza di orrendi villini.
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