Il primo numero di The Milan Review è uscito già da qualche mese, ma siccome è semestrale sono ancora in tempo a scriverne. Fondata da Tim Small (direttore di "Vice Italia") e Riccardo Trotta (art director di "Vice"), "The Milan Review" è una rivista letteraria in lingua inglese sul modello di McSweeney's, ossia un oggetto curatissimo, bello non solo da leggere ma anche da vedere. La rivista è tematica, e il primo numero, "The Milan Review of Ghosts", parla di fantasmi: 192 pagine di racconti, illustrazioni e disegni con 14 autori e 2 artisti. I racconti di questo numero sono firmati da Dave Cull, Jonathan Dixon, Glen Hirschberg, Noy Holland, Jonathon Keats, Tao Lin, Clancy Martin, E.C. Osondu, Dawn Raffel, Nelly Reifler, Rebecca Rosenblum, Deb Olin Unferth, Corinna Vallianatos e Brent Van Horne. Le illustrazioni sono di Matt Furie e Maison Du Crac. Sul sito trovate lo store online per acquistare la rivista, che costa venti euro.
Nella lista dei nomi degli autori figura anche quello di mio marito, Jonathon Keats, presente con il racconto Astonishing Christina, che comincia così: "Christina was a good girl, and then she went to Hell."
Mentre cercavo materiale online su "The Milan Review" ho trovato queste due definizioni di mio marito che mi hanno molto divertita.
1) "Jonathon Keats (un tipo molto molto strano e pure un po’ inquietante)".
Dalla recensione alla rivista pubblicata su Vice Magazine.
2) "jonathon keats, altro artista-filosofo-salcazzo che si veste come piperno e ha scritto questo http://www.ibs.it/code/9788880573784/keats-jonathon/libro-dell-ignoto.html
(oltre a stare con la tizia che traduce franzen, amy hempel e un po' tutti ultimamente)".
Dal forum online del mensile Il Mucchio.
il libro me lo compro di sicuro, visto che l'ha scritto un tipo molto strano e pure un po' inquietante ;)
RispondiElimina"Molto MOLTO strano"! Ma quello che mi fa più ridere è "-salcazzo", oltre che il paragone con Piperno.
RispondiEliminabellissima la rivista. Conosco McSweeneys via dave eggers, un autore che mi piace molto anche se l'ho letto (mea culpa) solo in italiano.
RispondiEliminaNon conoscevo, invece, The Milan Review. La ordino subito!
ps. spero proprio NON si vesta come Piperno e soprattutto sia un po' più simpatico ;)
:D
Be', nella foto che gli ho mostrato per dargli un'idea del soggetto a cui lo paragonavano, Piperno aveva due giacche di tweed una sopra l'altra. Jonathon è rimasto favorevolmente colpito dalla buona qualità del tweed. Per il resto, non usa mai cravatte, ma solo farfallini (non tutti i giorni, per fortuna!)
RispondiEliminaMa si trova solo on-line o anche in qualche buona libreria?
RispondiEliminaSul sito c'è scritto "nelle migliori librerie indipendenti di Milano, Roma, Berlino, Parigi..."
RispondiEliminaquanto vorrei essere filosofo-salcazzo. Ma soprattutto essere come Silvia che ormai traduce quasi tutti :)
RispondiEliminaIl filosofo-salcazzo è l'unico altro lavoro che rende quanto quello del traduttore!
RispondiEliminaCiao tizia.
RispondiEliminaLa seconda la puoi riciclare come didascalia per la foto dei biglietti di auguri natalizi
Oppure entrambe, come didascalia sotto la foto del matrimonio nella cornicetta.
RispondiEliminabella la rivista! anch'io la cercherò.
RispondiEliminae hai un marito troppo simpatico!! ho spulciato tra i post con etichetta del consorte e mi sono molto divertita (poi una volta mi spieghi come gli sia venuta l'idea dell'apparato correlatore di persone. è un appassionato di fisica?)
E' un appassionato di scienza in generale e di molte cose disparate, come appunto avrai potuto vedere dai post. Il progetto dei Quantum Entanglements è uno dei miei preferiti (tanto che spesso diciamo che quello è stato il nostro vero matrimonio)!
RispondiEliminaquasi quasi cambio il mio biglietto da visita:
RispondiEliminasociologa-salcazzo
suona meglio con filosofo però
;)
sai che leggendo i post, in un attimo di trasporto quantico-onirico un pensiero parallelo ha amato l'idea che vi foste davvero sposati cosi'?
RispondiElimina@Lola: sono molto lieta che l'appellativo ti piaccia, perché io l'ho trovato geniale. Dovrò ringraziare l'anonimo commentatore sul forum del Mucchio.
RispondiElimina@Elle: ma *ci siamo* sposati così! Anche se il matrimonio *legale*, con giudice gay cinese nella sala di City Hall con la statua di Harvey Milk sullo sfondo non è stato affatto male, devo dire. Comunque il Quantum Entanglement è stato sfruttato anche da altri (l'apparecchio è rimasto esposto per mesi nella galleria): coppie etero come si vede nella foto, ma anche coppie gay e coppie "in absentia", come una donna che è venuta portando la tessera della biblioteca di suo marito e ha fatto l'entanglement con quella. L'entanglement è libero, gratuito e aperto a tutti!