Ringrazio tutti quelli che sono intervenuti con preziosi commenti alla prima e alla seconda puntata. Nei commenti troverete altri preziosi consigli: potrete imparare come si chiama la prima investigatrice privata del Botswana; che Durrell fa ridere anche quando parla della sua amica Ursula; che non si può non citare Beckett e Jane Austen. Ringrazio anche la mia amica Irene, che fa il mestiere indispensabile della bibliotecaria e ha partecipato alla stesura di questa lista.
Se volete, segnalatemi altri libri. Sto preparando nuove puntate.
Se volete, segnalatemi altri libri. Sto preparando nuove puntate.
Il buon soldato Sc'vèik (Osudy Dobrého Vojáka Švejka, di cui sono disponibili due traduzioni dal ceco: una di Renato Poggioli e Bruno Meriggi, l'altra di Giuseppe Dierna), di Jaroslav Hašek
Il capolavoro del grande scrittore, umorista e burlone praghese. Un'infinita collezione di avvenimenti comici legati a un soldato nella prima guerra mondiale. Una feroce satira antimilitarista, rimasta incompiuta per la morte dell'autore, che attacca la società e tutte le sue istituzioni.
Fierce Invalids Home from Hot Climates (Feroci invalidi di ritorno dai paesi caldi, traduzione dall'inglese di Hilia Brinis), di Tom Robbins
Robbins, oltre ai suoi due romanzi più famosi, Even Cowgirls Get the Blues e Still Life With Woodpecker, ne ha scritti altri sette, uno dei quali è proprio questo, introdotto dal solito, geniale titolo robbinsiano e caldamente raccomandato da Giusi Meister. Un agente della CIA, autorelegatosi su una sedia a rotelle a causa della maledizione di uno sciamano amazzonico, scopre un monastero nel deserto dove le suore custodiscono uno dei segreti di Fatima. L'agente Switters, famoso all'interno della stessa CIA perché conosce il nome della vagina in 72 lingue diverse, affronta le prove per svelare il mistero di Fatima, combattendo al contempo le forze scatenate dallo sciamano, lo scetticismo della CIA e il tentativo del Vaticano di mantenere segreto il mistero.
Il Ciclo di Malaussène di Daniel Pennac. Va bene, ho scoperto l'acqua calda, ma potevo non inserire questi capolavori del buonumore? Soprattutto i primi tre:
- Il paradiso degli orchi (Au bonheur des ogres, traduzione dal francese di Yasmina Melaouah)
- La fata carabina (La Fée Carabine, traduzione di Yasmina Melaouah)
- La prosivendola (La Petite Marchande de prose, traduzione di Yasmina Melaouah)
How To Be a Brit e How To Be an Alien, di George (György) Mikes Segnalato da Andrea Rényi, che ha già contribuito al blog con segnalazioni interessanti come questa, Mikes è un autore ungherese di nascita ma naturalizzato inglese. I due libri citati, fra i numerosi che ha pubblicato, sono descrizione umoristiche della sua vita in Gran Bretagna, con le piccole difficoltà quotidiane che vi aveva incontrato. Famoso il capitolo dedicato al sesso, condensato in una singola frase: "Gli altri europei hanno una vita sessuale; gli inglesi hanno le borse dell'acqua calda". I suoi libri sono molto diffusi e conosciuti nel mondo anglosassone e di lingua tedesca, ma allo stato attuale non risultano pubblicati in Italia. (In seguito a una breve ricerca, mi risulta che l'ultima traduzione italiana di How To Be an Alien - ossia Inglesi in pantofole : manuale per principianti e scolari abbastanza eruditi; il sito dell'Opac non riporta il nome del traduttore - risale al 1955. Sarà magari ora di dargli una rinfrescatina?)
Pnin, di Vladimir Nabokov (traduzione dall'inglese di Elena De Angeli)
Questo me lo ha ricordato Elena Franchini. Il professor Timofej Pavlovic Pnin, esule negli Stati Uniti e titolare di un corso di lingua russa all’Università di Waindell, sta andando a tenere una conferenza in una località della sterminata provincia americana. Tradito dalla sua passione per gli orari ferroviari, che lo ha indotto a elaborare personalmente l'itinerario, il professor Pnin si ritrova sul treno sbagliato. Comincia così, in modo emblematico, il ritratto ironico e affettuoso, esilarante e patetico di uno di quei personaggi che Nabokov sa disegnare con arte insuperata: un buffo émigré caparbiamente determinato a ricercare l’impossibile adattamento a un’altra civiltà, in lotta impari con un mondo in cui tutto – lingua, ambiente, gli oggetti stessi – pare rivoltarglisi contro.
io con pennac ho avuto dei problemini qualche anno fa: una mia amica sua lettrice mi regalo "il signor Malaussène" ma non sono mai andata oltre pag.30. e non ci ho piu' riprovato..forse merita un'altra chance.
RispondiEliminaTra i libri del buonumore, personalmente ho trovato molto divertente "Soffocare" di Palahniuk.
Il nostro Andrea Vitali? ^^
RispondiEliminaEvviva, nuovi suggerimenti!
RispondiElimina@Elle: "Il signor Malaussène" è uno degli ultimi del ciclo omonimo, e secondo me uno dei più deboli. I migliori sono senz'altro i primi tre. Se vuoi dargli un'altra chance, ricomincia da "Il paradiso degli orchi".
E a questo proposito, non sono mai stata una fan di Palahniuk, ma forse potrei dargli un'altra chance!
@Giappone Mon Amour: hai ragione, un co-lacustre (io sto sul lago Maggiore)!
Bellissima lista, grazie! E vai col buoumore! (Il mio preferito, tra questi e' Pennac!)
RispondiEliminaUn altro libro e':
RispondiElimina"Monsieur Ladoucette e il club dei cuori solitari" di Julia Stuart.
Spassosissimo. Basta superare il senso di confusione iniziale dovuto al numero elevato di personaggi che fanno irruzione nella storia. ^o~
Grazie, questo non lo conoscevo proprio!
RispondiEliminaEvviva, bentornata alla tua lista dei libri del buonumore.
RispondiEliminaPennac però è in agrodolce, favoloso ma dolceamaro.
Gli altri non li ho mai letti, per cui; grazie!
Prego, e grazie a te per Ursula!
RispondiEliminaCiao Silvia,
RispondiEliminaArrivo tardissimo... Io adoro la letteratura ironica e che fa rilassare, dunque perché non ricordare Dickens, Il circolo Pickwick? Io ridevo talmente tanto la sera, che ho svegliato più volte marito e figli!
Gli anglosassoni hanno una ironia incredibile!
Ciao Angela
Grazie, Angela! In effetti Dickens non lo aveva ancora menzionato nessuno. Dunque, tra i grandi classici anglosassoni ora abbiamo lui, Jane Austen e Beckett. Be', e poi Jerome K. Jerome, Wodehouse... alla fine potrei mettere insieme una bella enciclopedia!
RispondiEliminama guarda, "Fierce Invalids" ce l'ho qui di fianco e me l'ero dimenticato... ora lo rispolvero. Grazie!
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