martedì 22 maggio 2012

I libri del buonumore/5

La montagna blu (Roman Rusi, traduzione dall'ebraico di Elena Loewenthal) di Meir Shalev
Segnalato da Marina Morpurgo e Giusi Meister. Come si legge su WuzIn questo romanzo, che molti giudicano il migliore tra quelli scritti finora da Shalev, sono rappresentate tre generazioni di ebrei. Quella dei pionieri, giovani ebrei russi che giungono in Terra d'Israele all'inizio del Novecento e cercano con molte utopie di instaurare una comunità di uguali. Una seconda generazione già più concreta ma ancora fertile di leggende e di sogni. Infine quella del protagonista Baruch, che trasforma il podere degli avi in un cimitero di lusso riservato ai morti ricchi. Il Nonno però, la prima generazione appunto, non cesserà mai di rappresentare un riferimento, né Baruch permetterà mai che dalla sua anima sia cancellata la capacità di sognare e di favoleggiare. 



The Evolution Man (tradotto in italiano da Carlo Brera con il titolo Il più grande uomo scimmia del Pleistocene) di Roy Lewis.
«Pubblicato per la prima volta nel 1960, e poi ripreso più volte sotto vari titoli, questo libro si è fatto strada silenziosamente fra i classici della fantascienza a ritroso. Ma in realtà è un libro inclassificabile: una riflessione romanzesca, acutissima e leggera, su tutta la storia dell’umanità, contrassegnata in ogni dettaglio da quella limpidezza e da quell’ironia che appartengono alla migliore tradizione letteraria e scientifica inglese».



 
La zia Julia e lo scribacchino (La tía Julia y el escribidor, traduzione dallo spagnolo di Angelo Morino) di Mario Vargas Llosa.
Segnalato da Daniele Petruccioli. "Vi si narra la vicenda o meglio la carriera, di Pedro Camacho, fecondissimo produttore boliviano d'intrecci (lo chiamano anche Balzac creolo) che, chiuso in una mefitica stanzetta, sforna trame melodrammatiche e truculente per un programma di feuilleton di Radio Lima. Tutti attendono con impazienza le puntate della sua fantasia, ma improvvisamente le differenti trame di appendice prendono a confondersi tra loro. Camacho è impazzito e sarà degradato a galoppino d'una rivista di sicuro fallimento. D'altro lato, ecco invece la storia di Mario, giovane aspirante scrittore attratto da questa curiosa macchina dell'immaginario che ci racconta una sua complicata storia: s'innamora di una zia vedova e più matura che finirà per sposare". 

  

Delitti esemplari (Crimenes ejemplares, traduzione dallo spagnolo di Lucrezia Panunzio Cipriani) di Max Aub.
Segnalato da Giovanna Zunica. "I delitti esemplari sono quelli che quotidianamente, in intenzione, si commettono e che Aub, trasportando la realtà nella surrealtà, dà per consumati: con lampeggiante fantasia, con davvero esemplare rapidità e leggerezza. Le antipatie, le insofferenze, gli insopportabili incontri della giornata di ognuno sfogati e liberati in delitti senza castigo."



 
Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve (Hundraåringen som klev ut genom fönstret och fönstret och försvann, traduzione dallo svedese di Margherita Podestà Heir) di Jonas Jonasson.
Segnalato da Unarosaverde. Allan Karlsson compie cento anni e per l'occasione la casa di riposo intende festeggiare la ricorrenza in pompa magna. Allan, però, decide di darsela a gambe. Con le pantofole ai piedi scavalca la finestra e si dirige verso la stazione degli autobus. Nell'attesa del primo pullman in partenza, Allan si imbatte in un ceffo strano, che gli chiede di vigilare su una misteriosa valigia... Un centenario capace di incarnare i sogni di ognuno, pronto a tutto per non lasciarsi scappare questo improvviso e pericoloso dono del destino.


18 commenti:

  1. Non ne ho letto neanche uno!
    Mi attirano i delitti esemplari, e neanche la storia del nonnetto mi pare male!

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    1. Io di questi ho letto solo The Evolution Man, un classico, e anch'io sono molto attratta dai Delitti esemplari. Guarda un po' qui, per esempio.

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  2. non ne conosco neanche uno, ma mi ispira l'ultimo e " the evolution man"
    ciao :)

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  3. Conoscevo il romanzo di Vargas Llosa con il titolo inglese, Aunt Julia and the Scriptwriter, e confrondando i titoli tradotti con l’originale mi sembra che possano far immaginare il personaggio Pedro Camacho (davvero divertente) in modo leggermente diverso. In spagnolo escribidor (diverso da escritor) descrive uno scrittore di scarsissime capacità, come scribacchino in italiano. Se non conoscessi la trama del romanzo, però, probabilmente penserei innanzitutto all’altra accezione di scribacchino, quella di impiegato di infimo livello con mansioni irrilevanti. In inglese, invece, mi sembra che scriptwriter sia una parola abbastanza neutra. Non parlo francese ma posso immaginare che anche il titolo francese, La Tante Julia et le Scribouillard, abbia connotazioni particolari.

    Forse qualcuno si ricorda il film americano che ne era stato tratto all'inizio degli anni '90, Tune in Tomorrow, con Peter Falk e Keanu Reeves, ambientato però a New Orleans e non a Lima e con un’altra particolarità: nel libro, Pedro Camacho è fissato con gli argentini, a cui viene attribuito ogni genere di nefandezza, ma nel film questo ruolo invece ce l’hanno gli albanesi, un leitmotiv ricorrente. Avevo visto il film quando vivevo in Irlanda e non conosco la versione italiana, Zia Julia e la telenovela, però sarei curiosa di sapere se era stato mantenuto questo riferimento oppure sostituito con un’altra nazionalità perché il film era uscito proprio negli anni degli sbarchi degli albanesi in Italia e quindi l’argomento era parecchio sensibile.

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    1. Sì, in inglese hanno deciso di sottolineare il riferimento a *cosa* scrive il protagonista, ma hanno perso completamente la connotazione denigratoria della parola escribidor. Pessima idea, direi, che stravolge il significato del titolo.

      Il film non lo conoscevo, ma Keanu Reeves e Peter Falk mi sembrano una grande accoppiata. Me lo vado a cercare, grazie!

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  4. Max Aub mi attira moltissimo, e anche The evolution man.
    Il film con Keanu Reeves e Peter Falk è godibilissimo:)
    Grazie Silvia!!

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  5. Regalerò a mio marito "La montagna blu". E' un grandissimo estimatore della cultura ebraica e quando compero un prodotto Made in Israel esulta! Grazie per averlo segnalato.
    Vale anche per gli altri testi, ovviamente.
    Devo anche ringraziarti di un'altra cosa: la citazione del Traduttore. Mi vergogno a dirlo -proprio a te-
    ma non ci avevo mai fatto caso. Ora guardo sempre e, dovessi citare un testo tradotto, citerò anche il nome del traduttore. Grazie! A volte si è inconsapevolmente superficiali.
    PS: è uscito un pallido sole! ;-)

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    1. Bene, sono sempre felice quando riesco a creare un po' di attenzione intorno ai nomi dei traduttori!

      A proposito di cultura ebraica, avrai senz'altro già incontrato una delle innumerevoli segnalazioni del libro di mio marito tradotto da me, ma repetita iuvant... ecco.

      Vado a prendere il treno!

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  6. Ho letto l'ultimo, è divertente ma troppo lungo. O sono diventata troppo impaziente io.
    Mi è piaciuto l'apprezzamento dell'indicazione del nome del traduttore:-)

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  7. Ah ah, repetita iuvant lo diceva sempre la mia prof di latino..... e noi rispondevamo sempre in coro "sed stufant..."
    Eravamo bricconcelli!!! :-)
    Sì, ho visto la segnalazione ma, repetita iuvant!!!! ;-)
    Io vado a prendere la metropolitana!

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    1. Che bell'incontro, Titti, sono proprio contenta che ci siamo trovate! Appena torno a casa ti mando le foto!

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  8. Prendo nota per future letture :D
    Al momento sono impantanata con Le cronache del ghiaccio e del fuoco. SOS!
    Ci metterò un po a finirle, mi sa :D

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  9. Anch'io, Silvia, sono molto contenta di averti incontrata! Sei veramente speciale e spero che quello di ieri sia il primo di altri incontri!
    A presto!
    PS Ti mando la foto dal cellulare

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    1. Anch'io sono contentissima di aver conosciuto la vostra bella famiglia! Purtroppo ho avuto un ritorno a casa un po' antipatico, visto che mi è tornato il mal di denti :-(
      Adesso però sono sotto antidolorifico, e approfitto della tregua per mandarti le foto.
      A presto!

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  10. dal momento che sto leggendo un saggio "laboratorio Israele", sulle capacità di questo minuscolo stato di fare impresa, credo che leggerò volentieri La montagna blu. anche i due libri di Llosa e Aub sembrano interessanti, ottimi consigli!

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  11. Non ne ho letto nessuno, ma il primo e l'ultimo mi ispirano parecchio

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  12. Ciao Silvia, scusami se sono totalmente OT, anche perché non saprei cosa dire di questi libri, vorrei tanto poter leggere....
    Ho letto che sarai a Roma, io vivo a Roma, hai un indirizzo e-mail per contattarti personalmente? Se no puoi usare l'e-mail del mio blog.
    ciao
    Chiara

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