lunedì 26 settembre 2016

Una serata allo Speakeasy

Un assaggio del Triangolo di Smeraldo
Abbinamenti Marijuana-Vino
(Continua da QUI
I coltivatori di marijuana che la corsa all’oro verde ha attirato qui nella contea di Humboldt, nell’estremo nord della California, vivono nei boschi, dietro un sipario di sequoie, protetti da steccati, divieti minacciosi e dalla fama di gente che spara a chiunque metta piede nella loro proprietà. Il sabato sera affidano le piantagioni a custodi armati e scendono in paese per ascoltare un po’ di musica allo Speakeasy, un piccolo locale di Eureka, il capoluogo della contea. Lì si mescolano con i vecchi hippy arrivati qui negli anni Sessanta e Settanta, che coltivano il loro orticello di marijuana biologica per raffinati intenditori.
Rusty arriva presto e comincia subito a bere pesante. La cameriera dietro il banco gli versa un bicchiere di vodka e un boccale di birra, e lo guarda preoccupata mentre lui li trangugia entrambi con metodo, la vodka in un sorso e la birra in due. Si è messo il cappello della festa, quello con la penna di fagiano, e con la canottiera a costine bianche e i bicipiti tatuati è il perfetto ritratto di quello che gli americani chiamano redneck, cioè uno zotico. Lavora per Shelby e Duke, due grossi coltivatori della zona. Eccoli che arrivano anche loro. Shelby porta una felpa mimetica, ha lunghi capelli biondissimi e stopposi, zigomi larghi e uno sguardo intenso, famelico. Duke è molto più giovane di lei, alto, scuro e tenebroso. Entrano nel locale con andatura da padroni. Duke non si stacca mai da Shelby, non riesce a stare nemmeno un istante senza toccarla. Lei appoggia la mano sporca di terra sulla spalla di Rusty e gli dice: «Adesso basta, andiamo.»
Sullo sfondo, nel piccolo spazio davanti alla band che suona il blues, un po’ di gente sta ballando, fra cui una coppia da concorso e un vecchio hippy ciondolante che deve essersi fumato l’intero orticello prima di uscire. Una donna asiatica con un tailleur grigio da bancaria si siede al bar, ordina un whisky e comincia a mandare messaggi con due telefoni contemporaneamente.
«Là fuori è pieno di ragazzini che potrebbero prendere il tuo posto» sta dicendo Shelby a Rusty. «Perciò se ti dico che devi smettere di bere e venire via con noi, tu alzi il culo e vieni via. Zia Felicity sta cercando il quarto per il bridge.»
Il bridge?
Rusty prende il portafogli dalla tasca dei jeans, paga e segue Shelby e Duke fuori dal locale.
La barista sorride, sollevata. «Grazie al cielo c’è Felicity», dice alla donna dai due telefoni, che le sorride rapidamente e poi abbassa lo sguardo per scrivere un messaggio.

2/Continua

17 commenti:

  1. Per curiosità ho googolato Speakeasy California e mi è venuto fuori '' How to Get Into 18 Secret Speakeasy Bars in LA '' ... mi ha ricordato tanto un posto che c'è qui a Murcia, con porta segreta e codice di accesso segretissimo e un elicottero a decorare il soffitto ... se vieni a Murcia cerco chi ti ci può portare, così ci scrivi un racconto! :-)

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    1. Uh, bello il bar segreto! Questo segreto non è, se googli Speakeasy Eureka lo trovi.

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  2. Quel "continua" alla fine mi indispone parecchio, lo sai?
    E va be'.

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  3. Bella atmosfera, modo di raccontare secco e deciso, alla Hem ... mi piace :)

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    1. Be', il modo di raccontare dipende anche dalle regole del gioco per cui i raccontini sono stati scritti, che imponevano di non superare le 2500 battute. Perché di dettagli ce ne sarebbero stati tanti altri...

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  4. E' da una settimana che in alcuni programmi TV (diversi tra loro e su canali diversi) mi capita di vedere questo "Emerald Triangle" di cui ignoravo l'esistenza. E ora lo rileggo qui. Che sia un segno? ;) Barbara

    PS naturalmente si attende il seguito :)

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  5. Ancora no. Dopo aver ripreso le "mie letture" ad agosto, ho di nuovo interrotto causa inizio scuola. Ma ora ho ripreso i ritmi autunnali. Ce la posso fare... a trovare il tempo per leggere!!!
    PS devo trovare la forza di oscurare il demonio ovvero faccialibro che mi stordisce letteralmente.

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