“I cannot guarantee to endure at all times the confinements of even an attractive cage.”
[Da una lettera a George Putnam, in cui, cedendo alle sue insistenze, accetta di sposarlo. Però gli dice, appunto: "Non posso garantire che sopporterò sempre le restrizioni di una gabbia, per quanto piacevole"]
Devo dire che non sono d'accordo con la frase di Amelia come con la diffusa definizione del matrimonio come una gabbia. Io mi sento più libera nella gabbia del matrimonio di quanto mi sia mai sentita nei confini soffocanti della gabbia della solitudine.
Certo, la libertà, se c'è, è dentro di noi. Anch'io sento che il matrimonio non cambia niente nella mia libertà, ci mancherebbe. E la gabbia possiamo crearcela da soli anche se non siamo sposati: il matrimonio non c'entra nulla! Io però prendo questa citazione in un'accezione più ampia, che con il matrimonio non ha nulla a che fare. Le gabbie sono tante, appunto, e ce le costruiamo da soli.
Concordo con Grazia, in teoria una relazione amorosa con matrimonio o senza non dovrebbe essere percepita come una gabbia, altrimenti mi sa che si parte male. 80 anni fa le cose erano diverse, per una donna spesso sposarsi voleva dire dire seppellire i propri interessi. In questo senso il pensiero della Earhart non mi stupisce, anche se suona un po' strana quella sua "freddezza"; mi sorprendo (a volte stranisco) molto di più quando lo sento esternare oggi e da persone di un ceto sociale non basso. Allora mi dico che forse si ha paura di dover dividere persino i propri spazi con un'altra persona, e ne ho la riprova quando vengo a sspere che ormai dilaga l'usanza di sposarsi e poi vivere ognuno per conto proprio. Cosa che, per quanto mi sforzi, non mi riesce di comprendere fino in fondo.
Avevo già risposto a Grazia, e l'orrido blogger ha spedito la mia risposta nello spam. Come adesso si può vedere, avevo risposto che io intendo la sua citazione in senso più ampio, riferito a ogni genere di gabbia - dorata o meno - che noi stessi ci creiamo. Anche nelle relazioni di coppia, certo, ma non necessariamente matrimoniali, così come la citazione non si riferisce solo alle donne. Io ho esperienze personali di ingabbiamento volontario da cui sono uscita con il botto, esperienze di relazioni bellissime e piene d'amore in cui non mi sono mai sentita in gabbia, ed esperienze di persone care che ho visto farsi manipolare e trasformare da fidanzati/e che si sentono sicuri di sé solo se possiedono l'altro e lo modificano a proprio piacimento (categoria che odio particolarmente).
Ho conosciuto le gesta do quezta donna pochi mesi fa, studiando al college. La citazione e' bellissima, chiaramente bisogna tenere conto di chi era lei e del tempo in cui ha vissuto.
Il suo messaggio e' chiaro, amo il tizio ma amo me stessa di piu'. Secondo te ha scritto medieval "midaevil" di proposito? Visto che ieri si parlava di pun e giochi di parole...
Grande :) non conoscevo questa donna, grazie. Mi ricorda più o meno quello che dissi io a mio marito prima di sposarci dopo che me l'aveva chiesto insistentemente per almeno 3 anni ;) vero quello che dicono gli altri alla fine la gabbia ce la creiamo noi, non gli altri, è anche vero però che se la persona che ti sta accanto non ti supporta e sopporta tutte le tue stranezze del tuo essere, può diventare davvero una gabbia per cui meglio mettere le cose in chiaro fin da subito, ho sempre sostenuto il motto del "meglio soli che male accompagnati" ;)
Lo definirei un accordo prematrimoniale dei sentimenti oppure le ideali promesse da recitare durante il rito stesso. Amelia Earhart era uno spirito libero e intraprendente, bellissima la song di J.Mitchell dedicata a lei e alla sua prematura scomparsa. Fu la canzone che ascoltai all'infinito mentre preparavo l'esame di maturità.......un secolo fa.
L'avevo conosciuta per caso, forse per un doodle di google se non ricordo male, e, incuriosita, sono andata a scoprirne di più: grande e affascinante personaggio! Interessante e condivisibile anche la sua citazione, soprattutto se allargata a un concetto più ampio di gabbia, perchè ovviamente, limitata al matrimonio, sembrerebbe più una battuta da bar..
Bellissima citazione! Buona giornata, Silvia
RispondiEliminaAnche a te, Andrea!
EliminaMa perche' si sposava allora? Aveva bisogno della Green Card? Hahaha, scherzo ovviamente!
RispondiEliminaPerché il buon Putnam era riuscito a farsi voler bene, ovviamente, ma lei doveva comunque mettere le mani avanti!
EliminaDevo dire che non sono d'accordo con la frase di Amelia come con la diffusa definizione del matrimonio come una gabbia. Io mi sento più libera nella gabbia del matrimonio di quanto mi sia mai sentita nei confini soffocanti della gabbia della solitudine.
RispondiEliminaCerto, la libertà, se c'è, è dentro di noi. Anch'io sento che il matrimonio non cambia niente nella mia libertà, ci mancherebbe. E la gabbia possiamo crearcela da soli anche se non siamo sposati: il matrimonio non c'entra nulla! Io però prendo questa citazione in un'accezione più ampia, che con il matrimonio non ha nulla a che fare. Le gabbie sono tante, appunto, e ce le costruiamo da soli.
EliminaA me piace, forse perché è onesta e, nel farlo, dà anche voce alle proprie paure. La trovo una cosa rara :)
RispondiEliminaEh, sì, la grande Amelia non aveva paura di niente, ma dell'amore un po' sì :-)
EliminaConcordo con Grazia, in teoria una relazione amorosa con matrimonio o senza non dovrebbe essere percepita come una gabbia, altrimenti mi sa che si parte male.
RispondiElimina80 anni fa le cose erano diverse, per una donna spesso sposarsi voleva dire dire seppellire i propri interessi.
In questo senso il pensiero della Earhart non mi stupisce, anche se suona un po' strana quella sua "freddezza"; mi sorprendo (a volte stranisco) molto di più quando lo sento esternare oggi e da persone di un ceto sociale non basso. Allora mi dico che forse si ha paura di dover dividere persino i propri spazi con un'altra persona, e ne ho la riprova quando vengo a sspere che ormai dilaga l'usanza di sposarsi e poi vivere ognuno per conto proprio. Cosa che, per quanto mi sforzi, non mi riesce di comprendere fino in fondo.
Avevo già risposto a Grazia, e l'orrido blogger ha spedito la mia risposta nello spam. Come adesso si può vedere, avevo risposto che io intendo la sua citazione in senso più ampio, riferito a ogni genere di gabbia - dorata o meno - che noi stessi ci creiamo. Anche nelle relazioni di coppia, certo, ma non necessariamente matrimoniali, così come la citazione non si riferisce solo alle donne. Io ho esperienze personali di ingabbiamento volontario da cui sono uscita con il botto, esperienze di relazioni bellissime e piene d'amore in cui non mi sono mai sentita in gabbia, ed esperienze di persone care che ho visto farsi manipolare e trasformare da fidanzati/e che si sentono sicuri di sé solo se possiedono l'altro e lo modificano a proprio piacimento (categoria che odio particolarmente).
EliminaHo conosciuto le gesta do quezta donna pochi mesi fa, studiando al college. La citazione e' bellissima, chiaramente bisogna tenere conto di chi era lei e del tempo in cui ha vissuto.
RispondiEliminaIl suo messaggio e' chiaro, amo il tizio ma amo me stessa di piu'.
RispondiEliminaSecondo te ha scritto medieval "midaevil" di proposito? Visto che ieri si parlava di pun e giochi di parole...
Occhio di lince! Sì il lapsus mi sembra che ci stia tutto, anche se l'intrepida Amelia mi sembra comunque un po' sgrammaticata :-D
Eliminamessaggio in codice a Mr Keats? ;)
RispondiEliminaHihi, no, Mr Keats non ha bisogno di messaggi in codice, lo sa già bene!
EliminaGrande :) non conoscevo questa donna, grazie. Mi ricorda più o meno quello che dissi io a mio marito prima di sposarci dopo che me l'aveva chiesto insistentemente per almeno 3 anni ;) vero quello che dicono gli altri alla fine la gabbia ce la creiamo noi, non gli altri, è anche vero però che se la persona che ti sta accanto non ti supporta e sopporta tutte le tue stranezze del tuo essere, può diventare davvero una gabbia per cui meglio mettere le cose in chiaro fin da subito, ho sempre sostenuto il motto del "meglio soli che male accompagnati" ;)
RispondiEliminaAnch'io! Proverbio assai veritiero!
EliminaLo definirei un accordo prematrimoniale dei sentimenti oppure le ideali promesse da recitare durante il rito stesso. Amelia Earhart era uno spirito libero e intraprendente, bellissima la song di J.Mitchell dedicata a lei e alla sua prematura scomparsa. Fu la canzone che ascoltai all'infinito mentre preparavo l'esame di maturità.......un secolo fa.
RispondiEliminaVero, una canzone bellissima per una donna fantastica. E anche la Joni ci piace!
EliminaL'avevo conosciuta per caso, forse per un doodle di google se non ricordo male, e, incuriosita, sono andata a scoprirne di più: grande e affascinante personaggio!
RispondiEliminaInteressante e condivisibile anche la sua citazione, soprattutto se allargata a un concetto più ampio di gabbia, perchè ovviamente, limitata al matrimonio, sembrerebbe più una battuta da bar..
:-D Verissimo!
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