mercoledì 11 dicembre 2013

Altolà Google bus

L'ennesimo articolo a livello nazionale sulla piaga dei "techies" che hanno invaso San Francisco è uscito sul "New York Times", dopo che un giornalista si è chiesto come mai la città più ricca ed elitaria d'America abbia una rete di trasporti pubblici che fa vomitare. "Una città senza infermieri, insegnanti, artisti, camerieri, conducenti di autobus, poliziotti, musicisti e scrittori e nonne è una monocoltura, sterile come una foresta dove si coltiva un'unica specie di alberi."
Una rete di trasporti già penosa di suo viene peggiorata dagli autobus privati che tutti i giorni trasportano i techies a Silicon Valley - i famosi "google bus" di cui parlavo anche QUI - i quali utilzzano abusivamente le fermate degli autobus pubblici, rallentandoli ulteriormente, senza pagare nulla alla città.
Adesso la gente che viene sfrattata per fare posto agli impiegati delle aziende tecnologiche si è davvero stufata, e sta cominciando a protestare. Che bello, spero che ce ne sarà ancora per quando tornerò.



23 commenti:

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    1. Haha, è venuto in mente anche a me.
      No, completamente diverso. A SF fra i dimostranti non ci sono fascisti teste di cazzo. Gli americani avranno tanti difetti, ma non hanno quel tipo di fascismo nel dna.

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  2. Oh, good! Mi piacciono le ragioni della protesta, il modo di protestare ("non hanno quel tipo di fascismo nel dna", mentre qui a Torino ci riduciamo a prendere le vie secondarie per non rischiare di farci male...), ciò che propongono di fare con il ricavato. E mi piace pure l'articolo di Egan sul NYT.

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    1. Accidenti, Torino è proprio presa di mira, eh?

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    2. Già. Serpeggia la paura, è tutto chiuso e per attraversare il centro si prendono vie secondarie (come mi diceva oggi una mia amica: "Giusto per sicurezza").

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    3. Brutto brutto. Non mi piace per niente.

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    4. Neppure a me. Spero che la situazione si riassesti prima del nostro ritorno e sinceramente spero che anche la situazione dei trasporti a San Francisco abbia una svolta prima del tuo ritorno, Silvia (perché da quello che ho capito starai ancora via per un po').

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    5. Finché non avrò il via libera dei medici. Forse da febbraio...

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    6. Clyo, dovrebbe tutto aver fine venerdì :)

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  3. Bene, rimettiti in forze così torni lì pronta a protestare! Mi piace molto la metafora della monocultura di alberi, che foresta noiosa, che città noiosa... Ma il sindaco è un democratico? Alla facciaccia sua! Mi pare, però, che non sia un tipo proprio trasparente...

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    1. Proprio per niente! Bastasse essere democratici per essere onesti...

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  4. Ecco, se almeno i Google Bus pagassero una bella tassa alla città!!!

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    1. Ma infatti, dico, sono già antipatici a tutti, non andrebbero certo in rovina se pagassero semplicemente il dovuto. No, devono anche occupare abusivamente le fermate dei poveri sfigati che prendono i trasporti pubblici, 'sti stronzi.

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  5. Non avevo capito che erano abusivi i Google bus! Pensavo fossero pubblici ma semplicemente pieni di techies... Beh, bravo il popolo di San Francisco a difendere la propria città da quello che sta diventando, dà sempre soddisfazione vedere la gente che si ribella ai soprusi (certo, ancora più soddisfacente sarebbe non aver motivi di protesta...)!

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    1. No no, sono privati, privatissimi, però usano le fermate pubbliche senza pagare. Mica ci sono solo in Italia, i furbetti.

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  6. I google bus non sapevo nemmeno che esistessero. Ma visto che esistono e che danno fastidio ai cittadini dovrebbero almeno pagare una congrua tassa. Tanto problemi di soldi di sicuro non he hanno.

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    1. Il problema naturalmente è che il sindaco e i suoi scagnozzi non hanno mai provato a dire "signori di google, facebook, apple eccetera [perché sono tutte le aziende di Silicon Valley che usano questi autobus, mica solo google], non è che magari ci dareste qualche soldino per usare le fermate dei nostri autobus cessi con i vostri supermegaautobus di lusso? eh? per favore?" Chissà, magari se ci provassero potrebbero avere qualche sorpresa...

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  7. Ciao Silvia
    mi vengono in mente giusto 2-3 cose da dirti che non c'entrano nulla una con l'altra.
    La prima è che ti auguro di rimetterti presto e completamente e che sto seguendo con tanto interesse le notizie che dai (aspetto il 23 dicembre per sapere qualcosa in più). Vedo che sei una persona combattiva e che non ti perdi d'animo nonostante le difficoltà. Continua così, con tanto coraggio.
    Sui forconi devo dire che ringrazio il cielo di non dover andare a Torino proprio in questo periodo. Non sono belle le notizie che arrivano di là. Su fb Emanuele Plasmati ha condiviso un racconto (ti ha taggata, forse l'hai visto). Conosco la persona a cui è capitata questa disavventura, quindi posso stare certo che non si tratta di fantasie e strumentalizzazioni come qualcuno vorrebbe far pensare (non qui da te sul blog, chiariamo). Spero che la cosa non degeneri oltre perché c'è da aver paura.
    E poi sul tema del tuo post vorrei dare il mio punto di vista (giusto per rompere un po' le scatole, sennò che gusto c'è?):
    per molti di quelli come me che lavorano nell'informatica le aziende della silicon valley rappresentano un sogno, sarebbero in molti a volerci lavorare, da tutto il mondo, tant'è che Google e simili ricevono milioni di cv ogni anno.
    Trovo assolutamente giusto che a queste aziende in particolar modo si debbano far rispettare le leggi, che debbano pagare per usare le fermate degli autobus e che debbano contribuire in modo sostanzioso al benessere della città. Ma non vedo queste imprese come un male da sradicare.
    Si sono concentrate in modo eccessivo in una sola zona molto ristretta, perché a loro conveniva, spetta alle amministrazioni pubbliche imporre una distribuzione adeguata sul territorio dello Stato, o magari di tutto il Paese, di imprese dello stesso settore. E non si tratterebbe di andare contro la concorrenza, cosa inaccettabile per un americano, ma di difenderla.
    I ragazzini si arricchiscono facilmente e diventano arroganti, cosa che succede in tante situazioni (il termine "pezzente arricchito" riferito a chi si sente importante perché ha soldi ma non ha cultura, non è nato ieri). Esistono ovunque, ma se non fossero concentrati in una sola zona darebbero meno fastidio.
    Ma in sé le imprese come Google sono un esempio per come trattano i loro dipendenti (stipendi e tanti benefits sul lavoro). Autobus aziendale per andare al lavoro? Magari ce l'avessero più aziende. Danno fastidio (e, ripeto, è giusto che vadano messi in riga), ma non è meglio avere un bus che 50 auto sulla strada? Immagina che auto guiderebbero questi soggetti e come le guiderebbero...

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    1. Usano le infrastrutture che pago anche io con le mie tasse e sarebbe giusto che almeno pagassero per la manutenzione e il disagio ai cittadini.
      Se ne dovrebbe parlare di piu'.

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    2. Luciano, grazie del tuo commento, come sempre lucido e pacato. Georgia Peach riassume benissimo il punto della protesta, che d'altronde hai colto anche tu.
      Il vero problema, al di là della rabbia dei cittadini che si sfoga contro chi può - a volte mancando un po' il bersaglio, che dovrebbe essere l'amministrazione cittadina che lascia succedere queste cose - è il fatto che queste imprese si comportano da imprese, ovviamente, e cioè cercano in ogni modo di massimizzare i guadagni anche quando non andrebbero certo in rovina se ne ridistribuissero un po' alla comunità che le ospita. Difficile, certo, che un'impresa si offra volontariamente di pagare più tasse, e quindi la responsabilità ricade sulla città e sullo stato, che le agevolano in ogni modo possibile, soprattutto risparmiando loro molte delle tasse che il cittadino comune deve pagare (e le tasse dello stato della California sono molto care, io lo so bene).

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  8. E comunque, ecco, non è che i techies si impegnino molto per farsi benvolere. Ecco qui due esempi: fondatore di startup n.1; CEO di startup n.2.



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  9. Eccomi qua, superstite torinese all'appello! Non sapevo che questi autobus fossero abusivi, ma non ho capito una cosa. Sono legali?

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    1. Abusivo è il loro uso delle fermate pubbliche, per il resto no, sono completamente legali :-)

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