Sabato mattina le nostre strade si dividono: Mr K se ne va al mercatino delle pulci, il Flohmarkt, mentre io, che ai mercatini delle pulci mi annoio a morte, decido di andare al Prater. La mia meta è un giro sulla famosa giostra del film Il terzo uomo, un'ottima scusa per giustificare l'escursione in questo - ovviamente pacchianissimo - parco dei divertimenti.
Mi fermo a guardare, con un misto di orrore e ammirazione, i temerari che pagano per salire su giostre vomitifere tipo quella qui sotto, che fa il giro della morte cigolando un po' sui cardini
e mi dirigo verso la mia tranquilla giostra da cinefila. Una bella ruotina kitschissima, piccola rispetto ai mostri moderni, che però si rivela foriera di inaspettate vertigini. Faccio qualche foto con una mano mentre con l'altra mi tengo ben aggrappata al parapetto (bassissimo perché tanto la giostra si muove a due all'ora)
Me ne vado dal Prater tutta soddisfatta, lasciandomi alle spalle la musica martellante e la puzza di salsicce nella convinzione di aver fatto una gita storica. Solo al ritorno a casa mi accorgerò di avere sbagliato giostra. Quella del film di Orson Welles la vedete sullo sfondo della prima foto, è la ruotona con attaccate delle cabine tipo tram. Questa:
Nel pomeriggio visitiamo l'Albertina, dove, oltre a una grande retrospettiva su Schiele, vediamo una mostra bellissima su un'artista che non conoscevo: Maria Lassnig. Io mi innamoro in particolare di un quadro, che ovviamente è proprio quello per cui il museo non ha ottenuto i diritti di riproduzione e che quindi non si trova da nessuna parte, né in poster, né in cartolina e neanche su internet. Comunque questa è la recensione di Mr K.
Prendiamo l'aperitivo al Burggarten, nella splendida Palmenhaus
e poi ci dirigiamo verso Nussdorf, un quartiere fuori dal centro dove si trovano alcune Heurigen (vinerie), locali meravigliosi con grandi giardini dove si serve il vino locale. Quella che cercavamo, Mayer am Pfarrplatz, è strapiena (meschinelli noi, che non abbiamo prenotato); ne giriamo un altro paio, e quando stiamo ormai per arrenderci ne troviamo una che ha un tavolino libero sotto uno splendido alberone: questa. Che vino! Un bianco fresco proveniente dai loro vigneti che si trova solo a Vienna, veramente squisito.
Torniamo in centro tutti contenti, ma la serata non è ancora finita. Lungo il Danubio c'è una gran folla di ragazzi, è bello vedere una città così animata, ma noi giriamo l'angolo ed ecco che in pieno centro ci infiliamo in uno scantinato dove si suona il jazz. Un concerto molto divertente in un locale molto bello, il Jazzland. E poi ci basta attraversare il ponte e con una breve passeggiata torniamo all'appartamento che abbiamo affittato (che per la cronaca è questo. Ottima posizione, bello e pulito, con una pecca: delle ridicole veneziane alle finestre che al mattino alle sei lasciano entrare un fascio di luce tipo interrogatorio di terzo grado sparato dritto in faccia. Ah, e se ci andate nel fine settimana è silenzioso, ma il lunedì mattina non lo è affatto).
2. Continua