Torno a casa con un volo Norwegian + EasyJet. Un po' preoccupata per la nuova esperienza con il low-cost intercontinentale, che consiste in un volo fino a Londra-Gatwick, scalo di 5 ore (detto con voce fantozziana) con sbarco valigia e reimbarco su EasyJet. Invece va tutto bene. Voli in orario, servizio - nei limiti del low-cost - buono. Se non fosse per un dettaglio, perché ovviamente se non ci fosse stata una fantozzata non sarei qui a scrivere questo post.
Con la tariffa più bassa, Norwegian assegna automaticamente il posto a sedere. Ovviamente al check-in scopro che mi hanno assegnato l'orrido posto centrale. Cerco di impietosire la simpatica assistente di terra, la quale mi dice che posso provare a chiedere prima dell'imbarco, magari riesco a trovare un posto corridoio libero. E infatti va proprio così. Che fortuna!
Salgo sull'aereo, mi accomodo nel mio bel posto corridoio e poco dopo vedo arrivare il mio vicino. Un tizio pallidiccio, con l'aria un po' malata. Si siede senza togliersi il voluminoso giaccone. Mah, penso. Bizzarro.
Il volo è notturno, quindi il mio piano è guardarmi un filmetto o due e poi cercare di dormire un po'. Il tizio accanto a me, nel frattempo, comincia a bere. Coca cola e bottiglietta di superalcolico. Poi, a un certo punto, rutta. Non un ruttino, eh. Un gran ruttone tonante. Non faccio a tempo a pensare "che schifo" che quello ne fa un altro. Quattro o cinque in totale. Poi si alza, facendomi alzare. Normale amministrazione. Peccato che dopo essersi alzato se ne sta in giro per una ventina di minuti (dove cavolo andrà, sull'aereo, lo sa solo lui), costringendomi a stare all'erta per aspettare il suo ritorno. Poi torna, si mette tranquillo per un po', e poi ordina di nuovo da bere. E ricomincia tutto da capo. Serie di ruttoni e passeggiata sull'aereo. Quando torna a sedere, invece di mettersi tranquillo e guardarsi anche lui un filmetto come fanno tutti, si mette a guardare il MIO film (che io sto vedendo con i sottotitoli, facilitandogli le cose) e a commentarlo ad alta voce. Poi ordina di nuovo da bere e rutta. Al quinto o sesto giro di rutti, quando ormai la puzza di alcol si è fatta insostenibile, vado dalla hostess e le chiedo se non c'è un limite alla quantità di alcol che si può vendere a un passeggero. Lei dice: "consigliamo di bere con moderazione". Eh, sì, infatti. Io le spiego che vicino a me c'è un ruttatore seriale e lei, sinceramente dispiaciuta, mi propone di cambiarmi il posto. Io accetto. E dove vado a finire? Ma in un sedile centrale, naturalmente.
Ecco, ora forse vi chiederete cosa c'entra la dimensione delle persiane altrui che ho messo nel titolo. Niente, è che stamattina ho trovato un commento al post sull'insonnia in cui mi si annuncia solennemente che non si leggerà più il mio blog, e non solo, ma che i miei malanni dipendono dalla mia negatività e dal mio atteggiamento di italiana cinica all'estero che dovrebbe andare a farsi un giro in India e così smetterebbe di notare la dimensione delle persiane altrui. Stai a vedere che se vado a fare un giro in India mi passa la negatività e dunque l'insonnia? (Che comunque è passata, era dovuta a problemi ormonali e non di negatività.) O forse se imparo ad affrontare le cose senza cinismo e negatività, la prossima volta il tizio che rutta se lo becca qualcun altro?