giovedì 30 aprile 2020

Una poesia

La prima estate che non potrò partire vada Lei lontano guardi Lei le belle cose create per le mie palpebre addormentate Vivian Lamarque


11 commenti:

  1. Bei versi e veri per questo momento...
    Ma l'estate chi la ferma? :)

    Moz-

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    1. Se penso che di solito l'estate la passo a SF, riuscendo così a evitare la caldazza che mi ammazza, e invece quest'anno me la becco tutta qui, mi angoscio ancora di più.

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  2. Boh è partito il commento dicevo: è che di palpebre addormentate ce ne sono più che nel regno di Aurora dopo che compiuti i 16 si punse con l'arcolaio

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  3. Piacere risentirti, dovuque tu sia. Auguri!

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  4. Ciao Silvia. Mi si è aperto il tuo blog e mi è comparso il post. Come stai? Sei a Frisco? Ho pensato all'Infinito di Leopardi guardando questa bella foto e l'orizzonte. "Il cor si spaura" these days, ma non per pensieri estatici e concetti d'infinito, ahinoi!
    Barbara from west Liguria

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  5. Per me invece è l'inverso, Silvia. Avevo progettato di farmi un mesetto in Italia, al caldo, saltandomi il cuore dell'inverno nell'emisfero del sud. E invece... sono rimasto bloccato qui...

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  6. Che bello ritrovarti qui vestita di poesia.Ancora manca un po' per la caldazza.Possibilità di spostarti su pei monti?

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  7. Silvia come stai? Tutto bene? Sto leggendo il “tuo” Il ritmo di Harlem”… che bella traduzione!

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    1. Grazie! Quando un libro è ben scritto è un piacere tradurlo.

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