martedì 10 aprile 2012

Postcards from New York/11: The Nightmare of Consumption

Ieri ho fatto una piccola spesa da Eli's Manhattan. Al momento di pagare mi sono resa conto di essere entrata dritta dritta in una pagina delle Correzioni (Chip, c'est moi), quella in cui viene descritto un supermercato di nome l'Incubo del Consumo.

"Verso le otto si ritrovò davanti al nuovo Incubo del Consumo ('Tutto… a prezzi incredibili!') in Grand Street. Sul cielo era apparsa una cappa di umidità, un vento solforoso e inquietante che soffiava da Rahway e Bayonne. La gente superbene di Soho e Tribeca si riversava nei portali d'acciaio satinato dell'Incubo. Gli uomini erano di svariate forme e dimensioni, ma le donne erano tutte snelle e trentaseienni; molte erano sia snelle che incinte. Chip aveva un'eruzione cutanea sul collo a causa del taglio di capelli, e non si sentiva pronto per essere visto da tante donne perfette. Ma appena superata la porta dell'Incubo viede una confezione di verdura con la scritta ACETOSELLA DEL BELIZE $0.99.
Entrò nell'Incubo, agguantò un cestino e vi infilò un mazzetto di acetosella. Novantanove cent. [...] Chip s'insinuò fra carrelli e antenne di cellulari fino al banco del pesce, dove, come in un sogno, trovò SALMONE NORVEGESE PESCATO ALL'AMO in vendita a un prezzo ragionevole. Indicò un filetto di taglia media, e alla domanda del pescivendolo, – Altro? – rispose in tono deciso, quasi compiaciuto, – Basta così.
Il prezzo del bel pacchetto che gli fu consegnato era di $78.40. Per fortuna quella scoperta lo lasciò senza fiato, altrimenti avrebbe potuto protestare prima di accorgersi, come fece in un istante, che i prezzi dell'Incubo erano all'etto. Due anni prima, due mesi prima, non avrebbe commesso un errore del genere.
– Ha, ha! – disse, tenendo in mano il filetto da settantotto dollari come un guantone da baseball. Piegò un ginocchio a terra, si toccò i lacci delle scarpe, fece scivolare il salmone dentro il giubbotto di pelle e sotto il maglione, si infilò il maglione nei calzoni e si rialzò in piedi."

(Traduzione mia, ça va sans dire).

24 commenti:

  1. ahi! questa è come me che per prendere due film dalla biblioteca ho dovuto fare la tessera. una volta fatta mi hanno detto che si pagava. 15 euro, paga in contanti o con assegno? ho pensato: gulp, menomale che ho appena prelevato, che vado in giro sempre con cinque euro nel portafogli.

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    1. La biblioteca a Lisbona? In Italia quando richiedo un libro che non hanno lo fanno arrivare da un'altra biblioteca, e se questa è lontana bisogna pagare le spese di spedizione, 4 euro + 1 euro di bollettino + 1 ora di coda in posta per pagare il bollettino :-(

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  2. a quel punto vai di amazon e buonanotte!
    sì, a lisbona, ma in un pezzo d'italia, all'istituto italiano di cultura. ci sono stata una volta ed è stato come ripiombare nella peggiore italia, in quella impantanata nella burocrazia e nella scortesia. però non ho scritto nulla sull'argomento perché le loro iniziative sono carine e magari li ho beccati in una giornata no (in effetti era il giorno della morte di Tabucchi). insomma voglio dargli un'altra possibilità. invece a lisbona lisbona non ho mai pagato nulla in biblioteca: libri, internet, tutto gratis.

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    1. Comprare le palle di Mozart su Amazon? Non ci avevo mai pensato!

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    2. ma no silvia, qui parlavamo di libri e di biblioteche! la storia delle palle e dei pacchi è sul mio blog! ahahahahahahah

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    3. Oddio, quanto sono rincoglionita, l'ho scritta sul mio blog pensando che fosse il tuo!! :-DDD

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    4. Mi era capitato a Firenze, di dover pagare per la tessera, nonchè d'esser presa a pesci in faccia dal bibliotecaio... Però, nella biblioteca dove lavoravo io, si il prestito interbibliotecario che la tessera erano gratuiti. Chiedevano un deposito di 10 euro se si era di un'altra città, ma veniva restituito appena si riconsegnava la tessera.
      Interessante questo libro, anche io ho avuto l'esperienza dell'inganno del prezzo all'etto... e manco troppo tempo fa :(

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  3. La storia del salmone nei pantaloni poi prosegue, è la parte più esilarante del libro :-)

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  4. :D quando lessi quel passaggio mi venne in mente la scena di Una poltrona per due, quando Dan Aykroyd vestito da Babbo Natale mangia a morsi il salmone che aveva trafugato dal banchetto, con tutta la barba finta X@ e scusami se mischio sacro e profano :D

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  5. Beh, potevi al limite anche tu pensare di mettere nel cestino "quattro articoli plausibili" :D

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    1. Ho comprato gli ingredienti per una pasta con pomodorini e ricotta salata per 4, un'insalata e fragole al limone e ho speso 122 dollari!!

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    2. Gulp! Ma com'è possibile? Non mi capacito.
      Io credo che li avrei lasciati là, colta da malore improvviso e stroncante...(in realtà in certe occasioni tiro fuori la mia faccia a culo e me ne infischio delle possibili brutte figure!)

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    3. Avevo poco tempo, c'ero entrata per caso e non credevo che il conto arrivasse a tanto. La pasta non è venuta neanche tanto buona perché ho dovuto rinunciare alle orecchiette, visto che l'unica marca che avevano costava $15!

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    4. Ammazza, peggio che qua. Io mi lamento dei prezzi al chilo, che un chilo cinese son in realtà 500 grammi, cioè a dire MEZZO chilo, che uno un po' si confonde, no?

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    5. Ma allora perché lo chiamano chilo? Mah! :-D

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  6. Mi comprerò il libro! E quando passi da Milano.....dedica!! :-)

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  7. anche io adesso ho l'incubo da irresistibile necessità di leggermi questo libro..in italiano chi lo ha pubblicato?(sono in terra italica per una settimana..)

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    1. Einaudil, l'edizione che vedi sopra è il tascabile. La mia prima traduzione!

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    2. e' arrivato in libreria giusto il pomeriggio prima di partire e l ho cominciato ieri sera, scavalcando due tomi di tutt'altro genere (down under di b.bryson e la biografia di richard branson, della virgin records)' E' la prima volta che leggo un libro e il nome di colui\colei che l'ha tradotto mi e' familiare, leggendo il tuo blog da tanti mesi. E' anche vero che ormai sono anni che compro i libri scritti in inglese in originale, quindi questo l ho ordinato in italiano appositamente per leggermi il tuo lavoro, non solo quello dello scrittore e devo dire che gia' dieci volte mi sono immaginata te che pensavi a come tradurre, come rendere al meglio questo termine o quello ...ma in particolare ieri sera mi sono messa a ridere da sola pensandoti alle prese col problema in realta' serissimo del collegare i seni da sceneggiatura con i seni del pollo (chicken breast) ...nel mio piccolo di giurista ho fatto una tesi di dottorato sul problema di tradurre nelle lingue dell unione europea le sentenze della corte di lussemburgo, che creano un precedente interpretativo valido per tutte le nazioni, teneendo insieme il significato giuridico e linguistico, e per quel poco che ho capito da quegli studi, posso dire che tradurre il buon frazen non e' per niente uno scherzo, sei bravissima

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    3. Grazie Valentina! No, in effetti non è stato uno scherzo, ma all'epoca, visto che si trattava della mia prima traduzione, ero seguita molto da vicino da una grandissima editor, nonché eccellente traduttrice, Marisa Caramella.
      Che bello, stai leggendo il capitolo di Chip! Ho conservato tutta la corrispondenza che scambiai con Franzen durante la traduzione, e una sua email si intitolava "I love Chip, too".

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  8. Ciao, Silvia. Incredibile, ma vero, dopo un mese e mezzo, ho ricevuto Le correzioni. Ora, qui son giorni difficili, per motivi che non mi sembra il caso di stare a spiegare sul blog. Tuttavia, leggendo il primo capitolo, ho avuto subito la sensazione di qualcosa di diverso, rispetto a Libertà, di cui peraltro ho letto solo un centinaio di pagine. Ho l'impressione che non sia stata una passeggiata la traduzione de Le correzioni. Com'era in inglese la "corpuscolarità crepuscolare"? Solo per fare un esempio...
    Strana atmosfera, vagamente inquietante, come certe quotidianità famigliari e personali possono diventare. Il tuo Franzen sembra avere una notevole capacità di sondare l'animo umano e, nello stesso tempo, di rendere il vissuto dei suoi personaggi.
    Ci sentiamo più avanti, spero. Buona vacanza newyorkese e buon rientro in Italia.

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    1. Cara Rose, te lo dicevo di aspettare fiduciosa, che alla fine sarebbe arrivato! E sì, Le correzioni è un libro molto diverso da Libertà, e anche più difficile da tradurre.
      Mi manca la tua presenza calda e allegra. Ti abbraccio, torna presto.

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