martedì 20 agosto 2013

American bamboccioni

Secondo questo articolo, oggi i giovani americani che vivono con i genitori hanno raggiunto un numero record: uno studio del Pew Research Center dimostra che il 36 per cento (21,6 milioni) dei Millennials in età dai 18 ai 31 anni continua a vivere con i genitori. Nel 2007 erano il 32 per cento (18,5 milioni). Motivo principale: il calo dell'occupazione. L'anno scorso solo il 63 per cento delle persone in quella fascia di età aveva un lavoro, rispetto al 70 per cento del 2007.
Differenze di genere? Sorpresa! G
li uomini che vivono con i genitori sono più delle donne:  40 per cento contro 32 per cento.
Crescere un figlio fino a 17 anni costa intorno ai 300.000 dollari, e più o meno altri 160.000 per mandarlo al college. Ma oggi, a quanto pare, le spese non finiscono con il college, e i figli sono diventati un "importante problema di pianificazione finanziaria". I Millennials preferiscono sposarsi tardi e rimanere disoccupati anziché accettare un lavoro sgradito, e così circa un terzo dei genitori si ritrova a fornire sostegno finanziario a un figlio adulto.
Vi suona familiare?

20 commenti:

  1. Lo dico con vergogna e un po' di tristezza: mio padre dall'Italia continua a dirmi che "lì a Londra, non è come qui... Lì almeno c'é lavoro! L'ho visto al TG che un sacco di italiani vanno a Londra e trovano lavoro!" E io a rispondere: "si, ma c'è anche tanta competizione e la crisi c'è anche qui... Una volta fuggivano tutti a Londra, ora un po' meno. comunque farò del mio meglio..."
    Due giorni dopo: "ciao, come stai? Hai trovato lavoro?"

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    1. E' il terrificante effetto-media. Io passo un'intera estate a martellare quotidianamente mia madre su quanto il tempo qui faccia vomitare, e poi lei vede un servizio in Tv e mi dice: "Ma che storie mi racconti? Ho visto San Francisco in Tv e c'è un sole bellissimo". Mia madre crede più alla Tv che a me.

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  2. Mmm per una volta son gli americani a copiare le tendenze italiane? :)

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  3. Ora che l'Italia non riesce a esportare più nulla, non sarebbe male studiare almeno un "made in Italy" con tanto di dazi doganali sui bamboccioni,

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  4. dove l'ho già sentita questa?????

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  5. Uhh ma allora i bamboccioni non ci son solo qui :-) Beh,io sto per tornare dai miei - probabilmente - perchè non riesco a trovare lavoro e pagare l'affitto sta diventando un problema serio. Potrei,come fan molti,farmelo pagare dai miei, ma allora tanto vale non uscir di casa,no?
    In realtà io non amo vivere coi miei e non perchè ci si viva male,tutt'altro! Ma voglio una vita mia,indipendente, alla mia veneranda età..Invece, senza un lavoro e soprattutto un lavoro dignitoso come si fa?
    Conosco tanti "schizzinosi" che rifiutano offerte di lavoro che io sogno e mi chiedo "perchè certe occasioni capitano a chi non le sa apprezzare?". Io sto valutando l'ipotesi di trasferirmi in terre teutoniche..dove,dicono,si sta tutti meglio (tant'è che quelli che conosco e son partiti anni fa,non ci pensano nemmeno a tornarsene qui). Solo che non ho una professionalità pari a un ing. o un doctor. e tentenno... son indecisa.. alla mia età non è come a 20 anni..prendi e via...Mah...

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    1. Se non hai niente da perdere, perché non provare? Se non ti piace puoi sempre tornare, la Germania è vicina!

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  6. anche qui e' cosi' ultimamente.tutti questi dati mi fanno venire voglia di inforcare il preservativo d'acciaio.

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    1. E' un tendenza generale da cui non si salva nessuno: la classe media sta precipitando verso il basso in tutto l'Occidente. Nella mia affannosa rincorsa ai numeri arretrati del New Yorker ho appena trovato questo articolo sulle proteste dei lavoratori dei fast food in America, con un titolo molto azzeccato: The Pay is Too Damn Low.

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  7. Non credo dipenda poi tanto dalla crisi economica, secondo me i millenials americani sono stati allevati a colpi di Sesame Street "You are special!"
    Come tutte le cose portate all'estremo anche il messaggio positivo di Sesame e programmi simili ha fatto crescere queste generazioni (come mi sento vecchia ad usare questa parola!) con l'idea di essere troppo speciali per dover lavorare duro e guadagnarsi un posto di rilievo. Basti pensare che a scuola di mio figlio non esistono perdenti, viene premiata la superiorita' e viene premiata la caparbieta' di chi non si arrende anche a costo di arrivare per ultimo, e' questo e' bene, ma viene anche premiata la mediocrita' di chi non si impegna, e questo e' un male ed un cattivo esempio educativo.
    E con questo scendo dalla mia scatola del sapone!

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    1. Lunga a complicata la questione dei millennials. Qualcuno li difende, molti non li sopportano (soprattutto chi si trova a lavorare con loro). Ma con lo stile educativo "sei-sempre-bravo-hai-sempre-ragione" credo che ce li troveremo tra i piedi ancora per molte generazioni.

      @Cri: famosissimi qui, semisconosciuti in Italia. Qui mi guardano tutti increduli quando dico che da me non c'erano. Però al loro programma partecipavano anche i Muppet.

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  8. Una vera sorpresa, una grossa delusione, ma come sempre: è meglio sapere. Sono sempre più contenta di avere gli anni che ho.

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  9. In Italia è solo marginalmente un fatto di crisi, secondo me.
    Era così anche negli anni di vacche grasse, infatti.
    Voglio dire, al sugo di mammà e alle camicie come le stira lei è difficile rinunciare. È un fatto culturale che spesso esula le possibilità finanziarie: chi non va via per motivi di studio normalmente lo fa quando si mette su famiglia (e poi magari pretende anche che le compagne/mogli stirino e cucinino come mammà :D)
    A parte gli scherzi, esiste ovviamente anche un problema sociale di inserimento nel mondo del lavoro o di stipendi bassi. Però, a proposito del primo punto, mi chiedo davvero quanti siano disposti, dopo aver studiato per anni -e speso parecchi quattrini- a fare lavori considerati "inferiori" o "umili": pochi, molto pochi, credo. Eppure, sarà anche dura da accettare, ma si devono operare delle scelte, e a volte o accetti un lavoro "umile" e ti rendi un minimo indipendente o te ne stai a casa a farti lavare e stirare. D'altro canto anche molti genitori considerano che un figlio con un certo titolo di studio non debba "piegarsi" a fare qualsiasi lavoro. Ho conosciuto diversi soggetti del genere e secondo me è un atteggiamento sbagliatissimo. Ma poi quando mai avete visto dei genitori italiani (quelli statunitensi non so come la vivano...come la vivono?) lamentarsi del figlio adulto che sta ancora in casa?
    Per il secondo punto, cioè il tasto dolente dei salari...beh, sì, certe città sono davvero ostili col carovita che si ritrovano. Però c'è da dire che, a ben guardare, molte volte queste persone che stentano ad arrivare al 27 del mese sono le prime a non lasciarsi sfuggire l'ultimo modello i-coso (per dire) o a fare viaggi e vivere con standard elevati. Quindi, anche lavorando, meglio magari avere l'i-coso e stare coi genitori oppure farsi comunque mantenere-aiutare per togliersi i propri sfizi, tutti, pur vivendo separati (esiste anche quello).
    Insomma, altro che pianificazione finanziaria, quando si fa persino fatica a rinunciare a piccole cose costose e superflue del quotidiano se non ce le si può permettere!

    Tutto 'sto papiello per dire che il fenomeno dei figli adulti in casa coi genitori secondo me non sta soltanto nel mondo del lavoro disastrato, almeno in Italia.
    Tu credi che negli USA sia solo una questione di mancanza di lavoro?

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    1. Sì, negli Usa sì. Qui il rapporto fra genitore e figlio adulto è molto meno stretto (nel bene come nel male: ho visto spesso mancare anche un tipo di sostegno ai figli che a me come italiana sembrerebbe molto più normale, come l'aiuto economico in caso di necessità), e sono sicura che questi genitori vivono la presenza dei figli come un peso sgradito.
      D'accordissimo sulla questione dei consumi: in molti casi la povertà è reale, in molti altri invece è percepita come tale da chi non si può permettere cose del tutto superflue ma che si sente comunque "in diritto" di possedere.

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  10. Beh per la serie "tutto il mondo è paese"! Scherzi a parte, se anche "Lamerica" non rappresenta più la terra promessa, questa crisi mette ancora più paura.
    Nessuno stupore invece per il fatto che le donne abbiano più fretta (o più coraggio, o più intraprendenza, o più capacità di adattamento o più non so) di emanciparsi dai genitori rispetto agli uomini...

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    1. "Lamerica" è in crisi pure lei, solo che dall'Italia si nota meno, perché noi partivamo già da una posizione più svantaggiata e adesso per molti versi siamo messi peggio.

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  11. Io conosco diverse persone sui trenta che vivono con i genitori non per problemi economici, anzi, un lavoro ce l'hanno ma stanno bene a casa.
    I genitori spesso fingono di essere felici perchè in Italia è reato se una mamma dice al figlio di andare a vivere per i fatti suoi. (Mia zia è ringiovanita di 20 anni quando mio cugino ha finalmente levato le tende...36 anni, robe da matti)

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    1. Ecco, io questa roba non l'ho mai potuta digerire. Ci sono un sacco di questioni che si considerano "solo italiane" semplicemente perché non si sa che esistono anche altrove, ma questa storia degli adulti che si accozzano dai genitori senza averne necessità non l'ho mai vista da nessun'altra parte. Le mamme italiane a volte creano mostri.

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