Traduco tanto, leggo tanto e provo anche a scrivere. In questi giorni non faccio molto altro, sto rintanata nel mio bozzolo e frequento poco anche il blog. Però Rossella Monaco mi ha fatto un'intervista sulla traduzione, e ho pensato che vi potrebbe interessare. L'intervista la trovate QUI.
La mia scrivania a Djerassi |
Esordio interessante. Vabbè, dire “fortunata” non mi sembra giusto. Se ti hanno notata è perché eri brava!
RispondiEliminaLa fortuna di trovarmi al posto giusto nel momento giusto :-)
Eliminache bel lavoro fai Silvia!
RispondiEliminaper una come me, affascinata dalle lingue e dal linguaggio, dalle loro infinite sfaccettature e dall'attenzione che occorre mettere nell'esprimere un concetto in un modo piuttosto che in un altro, davvero non esiste nulla di più magico.
forse solo scrivere qualcosa di proprio, ma in quel caso non c'è la meraviglia dell'incontro con un'altra lingua.
complimenti!
chiara
Grazie Chiara, sì, è un bel lavoro. A volte mi sento frustrata e penso che vorrei fare qualcos'altro, ma poi cambio subito idea :-)
EliminaCi interessa Silvia, eccome se ci interessa!
RispondiEliminaTi si conosce meglio e ci rendi partecipi in un mondo a me molto lontano ma, nello steso tempo, molto affascinante. Traspare il tuo entusiasmo in ogni parola
Non sei fortunata, sei brava!
:-))
EliminaCaspita Silvia non sapevo che Le correzioni fosse stato il primo lavoro, partenza alla grande!
RispondiEliminaEh, sì, non posso negarlo...
EliminaBrava Silvia e grazie! Per fortuna ci sono traduttori come te che mi fanno scoprire mondi che altrimenti mi sarebbero interdetti.
RispondiEliminaE per fortuna ci sono storiche dell'arte come te che mi raccontano storie bellissime e mi fanno amare l'arte ancora di più.
EliminaSono tanto orgoglioso di conoscerti Silvia, e, anche se so che esistono tanti traduttori bravi, quando penso alla traduzione penso solo a te! :) Perché sei appunto bravissima.
RispondiEliminaQuando non ancora ti conoscevo lessi "Le Correzioni" di Franzen, anzi lo divorai. Mentre lo leggevo pensavo proprio alla prosa articolata, quasi cervellotica dell'autore e alla difficoltà di tradurla…devo dire che mai per un momento ho pensato che il libro fosse stato scritto in Inglese!
Poi ti ho conosciuta, e il resto e' storia… :)
Certo, c'e' bisogno di fortuna, come hai detto tu, "la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto". Ma sono proprio felice che ci sei capitata tu, perché te lo meriti!
Grazie, Sandro! Come sai, la stima è reciproca.
EliminaTantissimi complimenti, Silvia! Intervista molto interessante, è bello conoscere un po' di più il tuo lavoro, che tu stessa rendi pieno di fascino, come se già non lo fosse.
RispondiEliminaNon ripeterò quello già detto dagli altri, per cui ancora complimenti, ma soprattutto buon lavoro! :)
Grazie, e a voi buone gite! :-)
EliminaOggi devo necessariamente ripeterti quanto ti ho scritto ieri: è un privilegio averti incontrata. E il brindisi di ieri oggi più che mai. Brindo al tuo lavoro e alla meravigliosa persona che sei e ai riconoscimenti, tanti, per compensarti delle "fatiche" che ci regali.
RispondiEliminaIl migliore riconoscimento è sapere che ho reso un buon servizio agli scrittori che traduco, e di conseguenza anche ai lettori.
EliminaHo letto la tua intervista e mentre cresceva ulteriormente la mia stima nei tuoi confronti, il pensiero tornava su Libertà, un libro che ho amato moltissimo. Così sono andata a prenderlo, l'ho aperto e ho letto più di una volta il tuo nome in prima pagina. L'ho mostrato anche a mio marito.
RispondiEliminaIl tuo è un lavoro talmente incredibile, che qualche volta il termine "traduttrice" mi sembra quasi insufficiente. È grazie a te se quel capolavoro è rimasto tale anche nella nostra lingua.
Grazie di queste belle parole! Mi piace pensare di aver "traghettato" verso tanti lettori un libro così bello.
Elimina... e il romanzo di Cormac McCarthy non l'hai più tradotto?
RispondiEliminaSì, subito dopo!
EliminaLetta.
RispondiEliminaBrava! :)
La tua scrivania è molto ordinata! Se vedi la mia svieni.
RispondiEliminaBuona giornata!
Pensa che proprio ieri, prima di leggere l'intervista, ho preso la tua Renata Adler :), e ho scoperto che 'Mai ci eravamo annoiati' era parte del corso universitario in cui insegnava David Foster Wallace! Non vedo l'ora di leggere la tua traduzione! http://www.salon.com/2014/11/04/david_foster_wallaces_amazing_fiction_syllabus_we_can_talk_about_whatever_you_wish_to_%E2%80%94_provided_that_we_do_it_cogently_and_well/
RispondiEliminaGrazie, è una lista molto interessante. Due dei libri menzionati sono anche tra i preferiti di Franzen (ne ha parlato in due saggi): Desperate Characters e The Man Who Loved Children. La loro amicizia era fatta soprattutto di discorsi sulla letteratura.
EliminaBravissima Silvia, sono davvero orgogliosa di conoscerti (anche solo virtualmente).
RispondiEliminaBella, bellissima! Mi sento molto fortunata di conoscerti!
RispondiEliminaCara, spero che il bozzolo in cui sei rintanata sia confortante e accogliente. E che permetta di tradurre e pubblicare altre di quelle belle parole a cui ci hai ormai abituati.
RispondiEliminaPS intervista molto interessante!
Grazie, il fatto è che scrivere è faticoso!
Eliminawow!
RispondiEliminaBella l'intervista. Mi fa piacere conoscerti sempre di più.
RispondiEliminaHo letto la tua intervista e mi è tanto piaciuta. Per ora ho letto solo "Libertà". Un po'alla volta leggerò anche le altre tue traduzioni. Un mio amico ha letto tempo fa "Le correzioni" e parlandone mi ha assicurato di aver apprezzato molto. E' rimasto favorevolmente sorpreso del fatto che sia possibile contattarti attraverso la
RispondiEliminaRete e anch'io lo sono e mi sento fortunata di poter seguire il tuo Blog.
Un abbraccio
Nou
Grazie cara Nou, il vantaggio di essere "contattabile" è che si può entrare in contatto con tante persone belle. Te lo consiglio anch'io, Le correzioni!
EliminaAnche io vorrei un bozzolo, perché in queste ultime settimane mi sento un po' scoordinata ad avere anche un mondo di fuori! In ogni caso, più tue interviste leggo, più mi immedesimo nel tuo lavoro, lo trovo affascinante, ma in fondo non ti invidio ;) In ogni caso sono molto indietro con le letture dei libri che hai tradotto, di autori mai sentiti nominare ma, stando ai commenti, assolutamente da recuperare.
RispondiEliminaA Djerassi avevi uno specchio sulla testa?
Fai bene a non invidiarmi, io francamente quelli che dicono di invidiarmi proprio non li capisco!
EliminaNon era uno specchio, era una finestra, che fotografata di notte fa quell'effetto tutto sfocato (dovuto anche all'abbondante vino che ci veniva fornito a cena).
ho appena letto un libro tradotto da Monica Pareschi, un libro di racconti irlandesi, da Adelphi, dev'essere stato difficile, ma si capisce bene.
RispondiEliminaper la tua intervista direi solo: la classe non è acqua (e chissà se si può tradurre in inglese:)
Si può dire "you can't buy class", che visti i magri compensi dei traduttori mi sembra perfetto!
EliminaMonica, con la quale ci chiamiamo reciprocamente "l'Omonima", non è una mia parente ma è una mia molto stimata collega.
Che bella, l'intervista. Vivo di benevola invidia. Spero di poterti intervistare anch'io, prima o poi!
RispondiEliminaScherzo, ma solo un pò. Brava. Complimenti per il tuo lavoro, splendido ed esaltante e, insieme, davvero faticoso e difficile.
Devo guardarla appena arrivo a casa :-)!!
RispondiEliminaLeggendo quest'intervista mi hai fatto tornare la voglia di rileggere Dogwalker che è da un po' che non riprendo in mano. E grazie per tutto quello che traduci.
RispondiEliminaciao