venerdì 14 ottobre 2016

Uggia

Drake Beach, o la solitudine del surfista
Sarà la pioggia, sarà il paesello, sarà che non vedo Mr K da un mese, saranno le delusioni. Però che bello l'italiano, che ha una parola come uggia.
E meno male che zio Bob ha vinto il Nobel, questa sì che è una soddisfazione (con l'aggiunta di un po' di suspense per cosa farà adesso).

43 commenti:

  1. Qui a Genova oggi siamo passati da una giornata uggiosa direttamente al diluvio, tutto in poche ore.
    Però, devo dire che uggia è una parola che mi piace molto. Lo usiamo poco, ma l'italiano è meraviglioso.

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    1. Sì, per una come me che lavora con le parole è sempre bello riuscire a usarne una desueta (appunto).
      Come ve la siete cavata laggiù con la tromba d'aria?

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    2. Un po' di danni qua e là. Questa voltanon ci sono stati drammi, il comune già da due giorni aveva avvisato tutti, chiuso le scuole e gli asili ecc...Grazie ;)

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  2. Felicissima per lo "zio Bob" un po' meno per questa giornata tempestosa. Ebbene sì, qui sta tempestando :( ma per fortuna è venerdì.

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    1. Io purtroppo non ho giorni di riposo, mi sto portando avanti per potermi permettere un paio di vacanzine in novembre. L'uggia viene anche da questo.

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  3. Uggia: parola bellissima. Abbinata di frequente agli aggettivi "sonnolente" e "nebbiosa" (almeno qui, nella Bassa).

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  4. A me piace di più l'aggettivo. Uggioso fa proprio venire voglia di coperta e divano.

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    1. Sì, però uggioso - forse grazie alla vecchia canzone - è più usato, mentre uggia mi piace perché è rara.

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  5. A me questi fulmini e tuoni stanno mettendo voglia di tirar pacco a un aperitivo che avrei fra un po', si sta tanto bene al calduccio in casa!

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  6. Anche sul nostro lago uggia :)
    Sì, mi fa piacere l'assegnanzione del Nobel a Dylan (era ora).

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    1. Sì, infatti, se ne parlava da tanti anni, ma nessuno ci credeva davvero.

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  7. tutto uggioso in questi giorni :(( contentissimo per zio bob :))

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  8. Secondo me è il tempo migliore per lavorare, anche perché è talmente uggioso che se fossi a casa me ne starei tutto il giorno sotto le coperte a fare niente (che lì per lì fa piacere, ma poi mi sembra di aver sprecato il tempo).

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    1. Sì, è vero, anche perché in questi giorni devo lavorare ininterrottamente (ho in programma un paio di gite a novembre e quindi devo portarmi avanti).

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  9. Giorni fa riflettevo visto che alla mia casa manca il 'cancello" e ne ho uno basso come una sbarra, e vorrei uno alto frangivento e oscurante la casa alla vista dei passanti, la parola cancello si usa solo in Italia mentre da voi è gate usato anche per gli scali degli aeroporti, noi italiani vorremmo cancellare il mondo fuori casa.....quasi come se questa porta in ferro....il cancello...fosse un enorme gomma per cancellare...chissà chi ha inventato sta cosa

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    1. Senza contare il fatto che spesso nelle zone residenziali americane le case non hanno nessun cancello, solo un prato davanti alla casa non delimitato in alcun modo dal marciapiede.

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    2. È con estrema felicità che ti comunico che ho sul comodino ( altro nome poetico) il Tuo libro in jeans preso a Vulcano buono nei libri di viaggi e ho preso anche le Correzioni solo grazie alla tua recensione e traduzione, a quello della Mondadori ho detto " ma come avete solo una copia e niente Purity, e della Pareschi solo cinque copie?" mi ha risposto che fara altri ordini.....ora da chi comincio e riuscìrete a interessare mio figlio di 15 anni? Ti aggiorno ...buonanotte da micky

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    3. Wow, io e Franzen insieme, che onore! Al quindicenne però non consiglierei Le correzioni, e quanto al mio libro, be', ci sono un paio di racconti che forse non sono adattissimi ai minorenni (lo vedi subito dall'indice quali sono)... ;-)

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    4. Dopo le lupanare di Pompei e le foto della Balti può stamane stiamo leggendo il puma e apre gli occhi come se l'America che ha visto nel 2013 tra colorado e California gli si riproponesse mischiata con western e Willy il coyote, il piatto di maccheroni è andato giù un piacere

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    5. Evviva! Poi mi dirai come va con gli altri ;-)

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    6. Ah ah l uggia si è spostata a Sorrento... La cosa più bella è finalmente riuscire a scrivere a una scrittrice e per bacco come direbbe Totò punto due punti tre punti abbondiamo...!!!! Sono incostante e sono rimbalzata sulle correzioni non perche l autore sia gnocco ma perche il bimbo della foto è troppo un amore, primo capitolo st jude letto mentre mettevo in ordine scartoffie di tasse come miss kundo docet e devo dire che ho riordinato casa come non mai, franzen ci da dentro di brutto per sottolineare che ogni mondo è paese, e devi aver avuto il tuo bel da fare a tradurlo perché sfodera parole inusuali per restare criptico, secondo capitolo il fallimento ho riso ogni rigo.... Chissà se ha mai visto Fantozzi, mettimi un freno credo di essere logorroica e sto pure dando una spolverata al blog forse forse ci riesco a metter il login.....sempre micky

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    7. Anch'io ho riso molto per il fallimento. Chip è il mio personaggio preferito.

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  10. Delusioni? Uh come mi spiace pensavo fosse un periodo di soddisfazioni. Oggi qui "sofego" che italiano non è ma spesso è consorte dell'uggia

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    1. Non preoccuparti, cara Amanda, è colpa dell'uggia che ingigantisce tutto. Ho bisogno di nuovi progetti (possibilmente estranei alla scrittura)!

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  11. Delusioni?? Mi dispiace! A me sembra che il tuo libro stia ricevendo un sacco di riconoscimenti ed apprezzamenti!
    Uggia è una parola bellissima, concordo. E il caro Bob sicuramente non si comporterà da classico vincitore del Nobel.

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    1. Infatti, non si è ancora fatto vivo! Vedrai che non andrà neanche a ritirarlo.

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  12. Uggia è una parola molto bella e anche Urca che mi pare di aver trovato in Purity.
    Sono anche molto belle le tue "é" che ti caratterizzano e che non dovrai abbandonare mai... te le puoi permettere. L'intervista alla radio mi è piaciuta molto, mi ha fatto riconciliare con la lettura che, sinceramente ho trovato troppo "pignola" se pur di grande valore. Al contrario dei Jeans di Bruce Springsteen che sono una ventata di aria frizzante a pieni polmoni...Complimenti!
    Peccato che l'intervista sia stata interrotta...aspetto il seguito, Ciao -:)

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    1. Grazie cara Nou! Non potrei perdere la pronuncia lombarda anche se volessi :-D

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  13. Qui in west Liguria ieri c'è stata una bufera intensa, ma breve. Si è subito spostata sul mare e verso levante. Stamani uggia, ma temperature in risalita e poi gente che faceva il bagno al mare. Sono felicissima per il Nobel Prize allo zio BOB. Chi più di lui (in lingua inglese) lo meritava? Eppure ho letto critiche ignobili sia dai suoi conterranei che dai nostri. Io l'ho sempre amato e trovo che il suo messaggio, oltre all'uso pop(ular) che ha saputo fare della lingua inglese, siano "sufficienti" per un Nobel. Se mi sono laureata in Inglese lo devo anche a lui e per quelli della sua generazione che mi hanno fatto sognare. A 15 anni, quando guardavo i documentari della marcia su Washington, delle proteste contro la guerra in Vietnam, della Summer of Love, della musica folk con Bob a fare visita a Woody Guthrie, i sit-in e i mantra di Ginsberg e tutto il resto, piangevo per l'emozione. Così quando ho sentito: Nobel a Dylan... ho provato gratitudine verso il cosmo.
    PS Sto seguendo il reportage "La casa bianca" che avevi segnalato. E' illuminante!

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    1. Condivido tutto quello che dici, e aggiungo: abbasso i parrucconi!

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    2. Oggi qui pioggia battente. Mi sono addormentata sul divano e al risveglio c'era il docufilm "Janis" (2015). Ad un certo punto ho iniziato a piangere e singhiozzare. Credevo che con l'età mi fosse passata l'emozione dei Sixties in U.S.A. e invece mi sa che sto persino peggiorando.
      Barbara
      P.S. In Svezia sono seccati dal silenzio di Dylan. Temo che lo zio Bob ci riserverà qualche sorpresa... una delle sue...

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    3. Ah, non l'ho visto Janis! Lo guarderò anch'io, tanto per piangere un po' :-)

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  14. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  15. Rifùgiati nell'uggia. Nome simpatico per una cosa antipatica, o meno simpatica di altre, ma poi dipende dai gusti. Io confermo che mi piace la pioggia, sì, ma la pioggia autunnale. Quella estiva mi metteva addosso un'uggia filodepressiva che non ti dico, mentre questa mi coccola, anche se di vero autunno non parlerei, visto che non si trovano castagne neanche a pagarle.

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    1. Da noi sì! I castagni sono stati malati per qualche anno e non ne facevano più, poi però hanno trovato l'antagonista del parassita e adesso si sono ripresi e le fanno di nuovo. Forse da voi torneranno l'anno prossimo.

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    2. Speriamo che si riprendano anche da noi. L'autunno senza castagne è un po' senza poesia.

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  16. eh si direi che uggia rende proprio l'idea...

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  17. Buongiorno Silvia,
    sono Betty Lumina, sì, quella del grattacielo...
    volevo dirti che sto leggendo con molto gusto il tuo libro "I jeans di Bruce Springsteen", quando lo apro mi immergo nell'atmosfera americana e nelle sua sfavillanti stranezze.
    Mio figlio numero 2 sta facendo un anno all'estero in un liceo americano dell'Alabama, ed ora capisco cosa vuole dire quando alle nostre domande su come stia risponde:"Sto bene, sto bene, ma qui sono tutti così STRANI"
    Mi immagino ridendo che nel suo mondo limitato di diciassettennne cresciuto in un paesino delle Prealpi lombarde (notoriamente non il massimo dell'open-minded) fra oratorio e famiglia tradizionale, nonni e zii al completo stia entrando qualche sentore di luccichio delle suore drag queen baffute o qualche coro gospel con santi molto terreni, un sentore di queste influenze lontane ma che immagino si possano percepire anche nel rurale Alabama...
    Ciao e grazie per aver fatto sentire anche a me queste sensazioni,anche se non vivrò mai in America

    Betty

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    1. Ciao Betty! Sono contenta che il libro ti stia piacendo, e che ti aiuti a capire cosa sta passando tuo figlio. Si starà divertendo un mondo, però cavolo, in Alabama sono davvero STRANI!

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