C'è un motivo se ho giurato che non sarei mai più passata per l'aeroporto di Heathrow. Troppo grande per riuscire a prendere una coincidenza se non si hanno almeno tre ore di tempo. Questa volta, però, io avevo tre ore di tempo. Peccato che l'aereo da Malpensa fosse in ritardo di due. Così, dopo una corsa angosciosa per arrivare all'imbarco, in mezzo a dieci miliardi di passeggeri la metà dei quali, chissà come mai, era davanti a me sulla corsia veloce che scorreva lenta come un bradipo morto, sono arrivata all'imbarco. Io sì, ma la mia valigia no. All'arrivo a JFK, i passeggeri del nostro volo British Airways hanno trovato ad attenderli 5 valigie. Le altre? Problema tecnico. Compilo il modulo per la ricerca della valigia, poi vado a prendere il SuperShuttle (il bus condiviso) per andare a casa dei miei suoceri. Di solito sono la prima a scendere, ormai conosco il percorso. Questa volta, però, c'è un autobus messo di traverso sulla corsia imboccata dal nostro furgone, tutte le macchine fanno retromarcia e prendono un'altra strada. L'autista mi dice che voleva accompagnarmi per prima, e invece sarò l'ultima. Vedo profilarsi davanti a me un altro paio d'ore da aggiungere alle cinquemila che ho già trascorso senza dormire, vabbè, cosa vuoi che sia. Invece l'autista si ostina a risvegliarmi dal coma per farmi scendere all'altezza di una fermata della metropolitana, e così eccomi proiettata nella gradevole serata estiva newyorkese con temperatura e umidità da giungla di Sumatra.
Il giorno dopo il clima migliora, ma io scopro che, oltre a essere senza telefono (per scelta), senza orologio (batteria scarica, sembrava facile trovare chi me la cambiasse) e senza vestiti (indosso quelli della suocera), ora per qualche motivo sono anche senza bancomat (non funziona) e quindi senza soldi. Per consolarmi mangio il mio primo bagel con salmone e cream cheese, ormai tradizionalmente il mio primo pasto quando arrivo a New York.
Poi passo qualche ora ad ascoltare la musichetta del call center dell'aeroporto, la cui addetta, una volta raggiunta, mi promette mentendo che la mia valigia è stata trovata e arriverà presto. Il bancomat viene prontamente sbloccato dalla banca, che lo aveva bloccato perché avevo fatto acquisti online dall'estero senza avvisarli che ero andata all'estero (cioè in Italia). Infine la sera mi rallegro assistendo a una commedia, la storica Der Ring Gott Farblonjet, una parodia wagneriana messa in scena da The Ridiculous Theatrical Company nella St. John's Lutheran Church del Village per le celebrazioni della Pride Week.
Questo fine settimana vado al mare da un'amica. Il costume è nella valigia, ma il mio unico completo intimo sopravvissuto (quello con cui viaggiavo) è nero e sportivo e somiglia a un costume da bagno.
Ahaha...ogni volta mirabolanti avventure attendono la viaggiatrice Pareschi!
RispondiEliminaBeh, bentornata negli USA allora. Ma quanto ci mettono a farti avere la valigia? Non dovrebbe arrivare il giorno dopo? Chissà dov'è finita...magari su qualche spiaggia ventilata!
Buon week end al mare col completino intimo.
Ps la suocera non aveva anche un costume da prestarti? ;)
E' arrivata dopo 3 giorni!
EliminaIl completino intimo è andato benissimo, sulla spiaggia non c'era quasi nessuno :-)
Quindi la suocera non ti presta pure dei bei mutandoni? Io ho ancora un paio di mutande contenitive della ex suocera in una delle peripezie con valigie perse ...
RispondiEliminaAnche tu?!? :-D
EliminaPovera Silvia, sei rimasta tecnicamente in mutande.
RispondiEliminaCiao e buon soggiorno!
WOW, sexy al mare con l'intimo del viaggio!!! In ogni caso, beata te che sei passata da New York (ho la newyORCHITE acuta!!! :-) ) - e che ti sei mangiata quel bagel (salmone e cheese a parte....). - A presto!!
RispondiEliminaBeh, la conclusione mi pare ottima: il mare guarisce tutto, e a volte fa pure riapparire valigie smarrite!!
RispondiEliminawelcome back Silvie'! :) Innanzitutto solidarieta' su Heathrow!! mi dovrebbero dare una medaglia al merito, perche' nell'ultimo viaggio in Italia avevo un'ora e mezza all'andata e solo un'ora al ritorno tra i due aerei!!! sono arrivato di corsa (con buona pace delle ernie alla cervicale), ultimo sull'aereo con l'altoparlante che strillava il mio nome… Ma avevo il terrore della valigia, mi era già' successo una volta (me l'hanno spedita a casa il giorno dopo) e mi dispiace che sia successo a te!
RispondiEliminaMa se voli British non c'e' verso di non fare scalo a Heathrow…Ultimamente solo la British offriva dei voli decenti (cioè non con scalo di 30 ore a Mosca per esempio), a prezzi non esorbitanti.
Pero' che spasso leggere che indossi i vestiti della suocera!!!Vorrei vederti… :-D Scatti delle foto?
E poi un po' di invidia per quel bagel al salmone… ormai sono ridotto a pappine! :(
Dai, goditi la spiaggetta! E attendiamo tutti il racconto della prossima avventura… :)
Ah, se ripenso a come ho volato bene l'anno scorso con Air Canada!
EliminaSe sono arrivate solo 5 valigie devono essere parecchie quelle "smarrite"! Chissà che viaggio staranno facendo...
RispondiEliminaErano 13.000!! L'intero Terminal 5 dell'orrido aeroporto di Heathrow era andato in tilt per non so quante ore!
EliminaChe vita frenetica però... Fosse successo a me sarei ancora lì imbambolata ad aspettare che il nastro dell'aereo porto sputi fuori la mia valigia. :-D
RispondiEliminaVai al mare e non pensare a nulla! Vedrai che la valigia misteriosamente ricomparirà!
RispondiEliminadai! non ce la fai a reggere il passo con il mitico Fantozzi, ti mancano ancora diverse disavventure..... tipo la nuvoletta che ti segue.....
RispondiEliminaciao Silvia!
Ne sono arrivate altre! Secondo me ho battuto anche Fantozzi :-D
EliminaMa come, non ho capito? ...come sei conciata? Giri con il finto costume e sopra i vestiti della suocera? Sembra una storia da racconto di Bukowski ...
RispondiEliminap.s.
Vogliamo una foto dal mare :)
Coraggio! Vedo che comunque hai mille risorse per recuperare le arrabbiature da viaggio. Quella commedia mi ispira molto! Buon mare!
RispondiEliminaLa valigia è volata a Berlino!
RispondiEliminaSarebbe il colmo..
Ahahahahah :-) mi ricorda un po' il mio arrivo a Dublino.. Pochi passeggeri.. La mia valigia che non arriva! Panico.. X fortuna il pomeriggio dopo e arrivata in hotel :-) carina l'idea dell'Intimo al posto del costumeXD!
RispondiEliminaMa quanto sei fortunata tu?
RispondiEliminaE sta storia che ti bloccano il bancomat all'estero? Mai sentita.
Sì, le banche americane lo fanno quasi tutte, per pararsi il c... in caso la carta sia stata rubata. Ieri due miei amici mi hanno raccontato una storia dell'orrore: fan sfegatati di Kate Bush, riescono miracolosamente a comprare online due biglietti per un suo storico concerto a Londra, un evento unico e irripetiibile (odia esibirsi dal vivo) che ha visto tutti i biglietti (per undici serate) andare esauriti nel giro di tipo trenta secondi. Il giorno dopo la Bank of America li ha informati di aver negato l'acquisto perché "sospetto" (effettuato dagli Usa per l'Inghilterra). Stanno pensando di fare causa.
EliminaPoteva andarti peggio: potevi non avere una suocera a New York!
RispondiEliminaE' anche vero che se non avessi una suocera a New York non passerei una settimana a New York :-)
EliminaUrge libro sulle "disavventure di una viaggiatrice transoceanica con completo intimo sportivo e vestiti della suocera"... la Kinsella ti fa un baffo ;-)
RispondiEliminaLo so! La mia prima idea è sempre stata quella di scrivere un libro sulle avventure della donna fantozzi, ma intanto comincio da quello su San Francisco :-)
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