martedì 8 luglio 2014

Il mimo poliglotta


Da qualche giorno un nuovo uccello si è aggiunto ai pappagalli e ai colibrì che svolazzano nei giardini qui attorno. Non l'ho ancora visto, ma canta meravigliosamente, di giorno e di notte. Un canto stroardinariamente variegato, diverso da tutti i canti d'uccello che ho sentito finora. Dopo una breve ricerca ho capito chi era: il Northern Mockingbird, che in italiano ha due nomi, uno più bello dell'altro: tordo beffeggiatore e mimo poliglotta. Si chiama così perché sa imitare i canti di tutti gli altri uccelli, e non solo, anche rumori tipo gli allarmi delle automobili. A un certo punto lo fa anche nel video qui sotto.


Qui ne trovate una bella descrizione risalente al 1891, tratta dalla Storia Naturale di M. Lessona.
"Il canto proprio del mimo poliglotto ricorda, secondo Gerhardt, quello del nostro tordo bottaccio, non è tuttavia quello che gli ha procacciato tanta celebrità e del quale i naturalisti americani ci fanno descrizioni così entusiastiche. Wilson e Audubon si accordano nell'affermare che può esser detto il re dei cantori, e sostengono che nessun altro uccello gli può essere paragonato per l'estensione e la modulazione della voce.
Non sono già i suoni flebili e dolci del flauto o di qualsiasi altro strumento, dice l'Audubon, ma bensì i suoni più armoniosi che la natura sa inventare. La purezza del canto, la sua diversa accentuazione, l'estensione della voce, la limpidezza sua, sono veramente inarrivabili. Probabilmente non havvi al mondo altro uccello che possieda tanta abilità musicale quanto questo re del canto, che dalla sola natura riceve i suoi ammaestramenti (...)"
"La voce del mimo poliglotto, dice il Wilson, è piena, forte, suscettibile di qualsiasi modulazione. Dai limpidi e morbidi suoni dei tordi silvani passa per tutte le inflessioni immaginabili fino allo strido selvaggio dell'avoltojo. Il mimo poliglotto nel ritmo e nell'accentuazione imita perfettamente la canzone rubata altrui, aggiungendovi però del proprio la forza o la grazia. Nei boschi del paese ove è indigeno non conosce rivali; infinite sono le modulazioni del suo canto. Esso consiste in brevi battute da due a sei toni che sgorgano con gran forza e prestezza, e si seguono senza posa talvolta per delle ore intere. Molte volte chi ascolta crede di aver vicino un buon numero di uccelli che si siano uniti per dare concerto: basta un sol mimo poliglotto perché cadano in tale inganno non soltanto il cacciatore, ma eziandio altri uccelli."

23 commenti:

  1. Stupendo! vorrei importare uno nel mio giardino. Per ora dominano i versi (più che i canti) cupi delle tortore....

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  2. ne voglio uno sul pino davanti alla mia finestra...adesso!

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  3. Un uccello pericoloso, quindi... il Diabolik dell'ornitologia XD

    Moz-

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  4. Grazie di esserci. E di scrivere post come questo. Speciale come te.

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  5. a me basta il canto di un merlo per andare in estasi starei ore ad ascoltare i suoi lunghi discorsi

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    1. Anch'io adoro i merli, li ascolto e gli rispondo, facciamo lunghe conversazioni. Ma qui non ci sono.

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    2. sono in lutto: oggi a Padova molti uccellini sono rimasti senza nido il nubifragio di ieri sera ha falcidiato decine decine decine di alberi, pioppi ,tigli, ginko biloba tutti facidiati dalla tormenta

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    3. Ho appena letto. La perdita di un albero è sempre un lutto: per la bellezza, per l'aria che respiriamo, per gli animali che ci vivevano sopra.

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  6. Sembrano tanti uccelli ed invece è uno solo.
    Fa tutto da solo, se la canta e se la ride.
    Chiacchierone e simpatico.

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    1. Sì, eccolo, ha appena cominciato a cantare. E' simpaticissimo!

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  7. uff avevo scritto un commento lunghissimo ma non c'e' :-(

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    1. Ma come, non c'è?!? Orrore!! Come se non bastasse che non posso più commentare sui blog wordpress perché i miei commenti finiscono nella cartella spam!

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  8. L'altra sera ci siamo deliziati anche noi col suo canto: si era fermato su uno dei fili della luce vicini a casa! Che meraviglia!

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  9. Allora, io presi coscienza dell'esistenza dell'uccello mimo dopo una vigilia di natale animata dalla conversazione con il senator e i miei genitori: lui raccapricciato ed inorridito che noi tutti e tre non avessimo mai ne' letto ne' sentito nominare il libro To kill a mockingbird, Uccidere un uccello mimo, come da traduzione di un vocabolario del 1959 italiano - inglese, inglese - italiano che risiedeva nella mia cucina francese. Solo ilgiorno dopo il sapiente uso di wikipedia rivelo' che trattavasi di Il Buio oltre la siepe. E contestualmente scoprii che anche il Senator aveva letto the Young Holden, che aveva spergiurato di non conoscere, cosi' come io non avevo mai sentito parlare del Ricevitore nella Segale.

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    1. Hahaha, sì, ieri su fb dicevo che "Uccidere un mimo poliglotta" sarebbe un thriller ambientato in un circo internazionale.

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  10. Anch'io ne voglio uno sull'acero di fronte a casa! Da rimanere incantati. E posso sottolineare quanto sia stupendo quell'"eziandio" alla fine del brano?!

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  11. Che forte! non sapevo esistesse un uccello simile :)

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